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In questo capitolo sono presenti salti nel tempo per spiegare meglio e con più scorrevolezza gli accaduti. Buona lettura xx






Corea, Regno di Gojoseon, 1087 a.C.

Quel giorno il tempo sembrava essere andato incontro alle richieste del giovane Jimin, che era finalmente arrivato in cima alla collina per rimanere solo per un po' di tempo a guardare il piccolo villaggio nel quale aveva vissuto per quindici anni.

Si sedette sull'erba e portò le ginocchia al petto, piegando il viso nella direzione del sole e percependo con piacere il suo calore sulla pelle chiara e delicata, sensazione che gli provocò un dolce sorriso sulle labbra rosate e piene.

Gli piaceva quel posto, lo faceva evadere dalla realtà e lo aiutava a rilassarsi.

Aveva scoperto l'esistenza di quella collina due anni prima, quando aveva soli tredici anni: quel giorno la sua mamma era morta a causa di una malattia sconosciuta, dopo che lui aveva passato due lunghi mesi a prendersi cura di lei, a lavorare per guadagnare abbastanza monete di argento per acquistare le erbe necessarie per farla stare meglio.

Eppure lei non ce l'aveva fatta.

Quel giorno era stato distruttivo per Jimin: era molto legato a sua madre, e vederla morire davanti ai suoi occhi era stato un duro colpo, così ebbe il bisogno di evadere da quel posto e stare da solo.

Fuggì, correndo per minuti, forse ore intere, continuando a piangere disperatamente, finché non vide una piccola collina e decise di scalarla velocemente, nonostante le energie precedentemente sprecate per arrivare fino lì.

Da quel giorno, ogni volta che voleva stare solo, si recava lì, nel completo silenzio, a guardare le montagne dinanzi a lui, ed il sole sopra di esse che illuminava con i suoi raggi il piccolo villaggio in cui Jimin abitava.

Jimin era un ragazzo buono, gentile ed intelligente: non c'era persona che in città non lo adorasse per il suo essere così meravigliosamente semplice ed altruista, cercava sempre il modo di far felici tutti quanti, aiutando a coltivare, ad allevare gli animali o anche solo fare compagnia.

E certo a volte, come ogni persona al mondo, anche lui aveva bisogno di rimanere solo ed in silenzio, chiudere gli occhi e lasciarsi cullare da quella dolce brezza, e farsi trasportare dai suoi intensi pensieri.

Eppure, in quel momento qualcosa ruppe il silenzio al quale Jimin era ormai abituato: un rumore di passi veloci sull'erba, poi una figura comparve da dietro la collina.

Ed ora chi era?

*******

Yoongi corse via dalla casa in silenzio, come era solito fare, e si diresse al fiume con quanta più forza aveva nelle gambe, per poi buttarsi dentro l'acqua senza far caso a quanto quest'ultima fosse gelida.

Con foga si tolse il sangue dalle mani e dalle braccia, facendo attenzione a non sporcare i suoi indumenti, ed una volta lavato, si bagnò il viso ed i capelli, per poi fiondarsi nuovamente fuori dall'acqua e buttarsi contro l'erba.

Aveva ucciso.

Ancora.

Aveva soli diciassette anni e le sue mani erano già sporche del sangue di ben sette persone.

𝙳𝚎𝚖𝚘𝚗'𝚜 𝚆𝚒𝚗𝚐𝚜 [𝚖.𝚢𝚐+𝚙.𝚓𝚖]Where stories live. Discover now