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Accadde tutto in una frazione di secondo, Jimin e Yoongi si ritrovarono catapultati sulla Terra, precisamente a Seoul, la città a loro assegnata, in un vicolo cieco.

La prima cosa che entrambi videro fu un cenno che si scambiarono l'arcangelo e il demone superiore, come per salutarsi; beh, quantomeno i due, nonostante acerrimi nemici, si rispettavano a vicenda.

Solo allora, demone e angelo abbassarono lo sguardo e si trovarono finalmente l'uno davanti all'altro.

Jimin osservò titubante il ragazzo, o meglio, il demone davanti a lui: i suoi capelli erano di un castano scuro, tendente al nero, indossava dei pantaloni attillati ed una giacca in pelle sopra ad una maglietta, nel complesso era completamente nero, senza contare la sua pelle talmente pallida da sembrare bianca.

I suoi occhi erano scuri, con una forma particolare, sottili ma allo stesso tempo grandi e brillanti, il suo sguardo incuteva timore a Jimin, poiché era davvero troppo profondo, intenso, nero.

Però doveva ammetterlo, per essere un demone era davvero, davvero bello.

Aveva una strana sensazione di averlo già visto prima, ma fece passare quel pensiero in secondo piano, non era relativamente possibile, d'altronde lui viveva all'Inferno e Jimin in Paradiso.

Yoongi invece, aveva alzato lo sguardo verso l'angelo con fare di sufficienza, un sopracciglio leggermente inarcato, la testa alta e le labbra chiuse.

Notò subito i suoi capelli biondi e leggermente mossi, che ricadevano sulla sua fronte con una morbidezza tale da non sembrare reali ed il suo viso aveva lineamenti talmente dolci e morbidi da sembrare infantile.

La forma dei suoi occhi era leggermente allungata, le sue iridi colorate di un marroncino chiaro e delicato, nel complesso occhi grandi, pieni di luce e serenità, pieni di dolcezza e amore.

Poi lo sguardo di Yoongi non poté che ricadere sulle labbra dell'angelo, commettendo un grave errore: labbra rosse e lucide, carnose, morbide, piene e a dir poco invitanti, gli veniva voglia di morderle e rovinarle, quasi riusciva a sentire la sensazione di esse sulla sua pelle.

E poi quello sguardo... uno sguardo così... conosciuto? Possibile? No.

Scosse la testa e decise di non pensarci, concentrandosi solamente sul fatto che egli fosse un angelo, un suo nemico... ma allora perché pensava fosse estremamente bello e attraente?

Fece finalmente un passo in avanti e tese la mano verso di lui, aspettando che ricambiasse quel gesto, ma Jimin si ritrasse di poco, quasi impaurito da quel demone così intrigante.

Fu allora che sentì la sua voce: profonda, bassa, calda.

"Non ti mangio mica" disse infatti lui, guardandolo attentamente. O almeno non ancora, piccolo angioletto

Jimin sentì il sangue affluirgli al viso ed abbassò lo sguardo, deglutendo a vuoto per poi tendere la mano leggermente tremante verso di lui, con titubanza.

Yoongi non poté non notare come le sue guance paffute ed adorabili divennero più rosse, contrastando la sua pelle chiara, e quasi gli venne voglia di sbatterlo al muro e...

Ah, smettila, è un angelo

Strinse la sua mano piccina, in confronto alla propria che quasi sembrava farla sparire, e subito un brivido gli percosse l'intero corpo, a quel contatto, come una scossa.

Jimin sorbì lo stesso effetto, non seppe perché, forse semplicemente per il fatto che fossero entrate a contatto due forze opposte?

Forse sì, ma entrambi fecero comunque finta di niente e ritirarono la mano.

𝙳𝚎𝚖𝚘𝚗'𝚜 𝚆𝚒𝚗𝚐𝚜 [𝚖.𝚢𝚐+𝚙.𝚓𝚖]Where stories live. Discover now