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"Okay allora, calmati Jimin, prendi un bel respiro e calmati" fece uscire l'aria dai suoi polmoni e si avvicinò allo specchio per guardarsi un'ultima volta. "Ma come posso calmarmi se sto per incontrare un demone e devo conviverci per chissà quanto?!" esclamò sistemandosi i capelli biondi sulla fronte con fare veloce e nervoso.

"Oh...Mio Dio, sembri matto, smettila di parlare da solo Jimin" strinse gli occhi e si passò le mani sul viso, per poi allungare il braccio verso la sedia dove era adagiato il maglioncino azzurro pastello che gli avevano donato ed indossarlo con cura e delicatezza.

Sotto di esso, dei blue jeans aderenti ed un paio di converse bianche nuove di zecca.

Tutto quello era molto strano, in Paradiso gli angeli indossavano dei pantaloni di seta bianchi ed una semplice camicia del medesimo colore che lasciava spazio a due grandi ali ricoperte di piume bianche e morbide.

Ora che sarebbe dovuto scendere sulla Terra e viverci invece, avrebbe dovuto assumere una forma leggermente diversa, che gli permetteva di nascondere le proprie ali agli umani ma che comunque lasciava il suo aspetto quello di sempre.

Eppure quei vestiti erano davvero comodi, pensò.

Se appena li aveva visti la prima cosa che gli era passata per la mente fu "no, saranno strettissimi", ora che li indossava, aveva cambiato idea: il maglione azzurro era molto caldo, e piacevole per la sua pelle chiara e delicata; i jeans erano sì stretti, ma abbastanza elastici da permettergli qualsiasi tipo di movimento.

Gli piacevano quegli indumenti, e poi, sembravano calzargli alla perfezione; quando era in missione sulla Terra non doveva vestirsi come un umano qualsiasi, poiché a differenza dei demoni che dovevano necessariamente entrare in contatto fisico con gli umani anche per farli cadere in tentazione, gli angeli operavano in silenzio, non si mostravano a nessuno se non fingendo di essere completamente immaginari.

Sospirò leggermente; voleva tornare sulla Terra come umano, erano passate decine di anni dall'ultima volta, e dato che le cose erano cambiate, e anche tanto, gli avrebbe fatto piacere osservare dal loro punto di vista.

D'altronde, in tremila anni di vita, era sceso sulla Terra solo una cinquantina di volte, sotto forma di umano, e appunto in situazioni necessarie, era davvero curioso di entrare a contatto fisico con le nuove tecnologie, anche se queste ultime risultavano sì un miglioramento, ma anche una minaccia per l'uomo, o almeno Jimin si era fatto quell'idea nell'osservare il mondo negli ultimi anni.

Certo, le tecnologie avevano sicuramente portato a migliaia di nuove scoperte ed invenzioni a favore dell'umanità, e su ciò non c'erano dubbi, poiché ormai le aspettative di vita erano assai aumentate grazie al progredire della medicina e di molti altri fattori, ma è risaputo, ogni cosa ha i suoi lati positivi ed i suoi lati negativi: la tecnologia ne aveva molti.

A causa della sempre maggiore diffusione dei social network, la società stava cambiando radicalmente, i valori che prima erano necessari, ora si stavano completamente perdendo: non si viveva più nella vita reale, bensì nella vita legata a degli apparecchi dall'intelligenza artificiale, ingegnosa, sì, ma pur sempre artificiale.

In millenni di vita Jimin aveva visto la società cambiare, ad ogni periodo corrispondeva un preciso modello di perfezione, ma con la diffusione delle reti sociali, si stava arrivando al culmine: nessuno riusciva più ad essere sé stesso, l'umanità si stava avvicinando sempre più in fretta al baratro, annullando la personalità di ognuno e creandone una comune, falsa, insana.

Era certo che se fossero andati avanti in quel modo, sempre più uomini, nell'angoscia di non presentarsi agli altri come quel preciso modello di perfezione, si sarebbero distrutti.

𝙳𝚎𝚖𝚘𝚗'𝚜 𝚆𝚒𝚗𝚐𝚜 [𝚖.𝚢𝚐+𝚙.𝚓𝚖]Where stories live. Discover now