Villa Malfoy.

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La ragazza si svegliò, gli occhi confusi e i capelli arruffati. Le bastarono pochi secondi per capire di non essere ad Hogwarts.
Era rannicchiata nell'angolo di una stanza angusta. Le pareti della stanza erano di pietra, probabilmente molto vecchia. Lo spazio era grande, quindi Hermione decise di andare verso lo spiraglio di flebile luce che arrivava. Quando si alzò sentì una fitta fortissima alle gambe, probabilmente rimaste piegate per troppo tempo.
Seguendo la debole luce, arrivò ad un cancello con sbarre di ferro. Attraverso queste sbarre poteva vedere una rampa di ripide scale che portavano ad una stanza di cui lei non poteva vedere nulla tranne che l'elegante lampadario di cristallo. Notò che la luce arrivava da delle torce appese alle pareti del piccolo corridoio che portava alla stanza.
Improvvisamente sentì starnutire qualcuno. Lo starnuto proveniva dal fondo della stanza buia, ed Hermione si avviò verso quella direzione. Nell'angolo opposto a quello in cui poco tempo prima stava rannicchiata lei, c'era una coperta di lana appallottolata che nascondeva un corpo umano. Hermione si fece coraggio e tolse la coperta da sopra il corpo, che ebbe un tremito violento. Era un uomo, anzi, un ragazzo. Egli girò piano la testa verso Hermione, la quale osservava il ragazzo. Si girò un ragazzo dai capelli castani chiari e corti con gli occhi neri. Era probabilmente qualche anno più grande di lei: 17, forse 18 anni. Non le era faccia nuova. Era molto bello, ma le occhiaie gli segnavano profondamente gli occhi.
-C-chi sei?- chiese il ragazzo.
-Sono Hermione, Hermione Granger. Piacere.- la ragazza gli tese la mano e lui la strinse, una stretta debole. -Hai bisogno di aiuto? Da quanto ti trovi qua?- chiese la ragazza.
-Ormai è una settimana che sono qui. Vogliono farmi morire di fame, mi danno solo acqua.-
La ragazza inorridì. -Chi ti sta facendo questo?-
-Ma come, non sai dove ci troviamo? Siamo a Villa Malfoy, nelle segrete.-
Hermione ebbe un capogiro. VILLA MALFOY?!?!  Non poteva essere!
-C-cosa?!?-
-Sì, conoscerai sicuramente Lucius Malfoy, sua moglie e quell'ignobile di suo figlio Draco.-
Al solo pensiero di Draco Hermione sussultò.
-Hey, che succede?-
-N-niente, è solo che... conosco bene Draco Malfoy.-
-Si? Beh, allora saprai che è uno stronzo patentato...-
Hermione si limitò ad annuire, senza però aver ascoltato davvero: ora i suoi pensieri erano alla ricerca di un motivo per il quale lei fosse lì.
Il ragazzo ruppe il silenzio -Io comunque sono David Freeman, piacere.- la ragazza gli strinse la mano, indecisa o no se chiedergli come mai fosse lì. Ma prima che lei intervenisse, il ragazzo continuò.
-Sono qui perché mi sono opposto a Lucius Malfoy quando è arrivato a casa mia e insieme a suo figlio ha sterminato la mia famiglia. Quei bastardi hanno ucciso mia madre, mio padre e tutti i miei zii, mentre io sono rimasto nascosto. Quando stavano per andarsene ho tentato di lanciare un "avada kedavra" a Draco Malfoy, ma l'ho mancato e così hanno deciso di portarmi qua e torturarmi. Sono disperato, vorrei morire ma non so come uccidermi, mi hanno tolto la bacchetta.- Hermione si toccò le tasche. Maledizione! L'avevano tolta anche a lei!
-Mi dispiace molto, non ti conosco ma ti consiglio di non mollare, potremmo uscire di qui insieme.-
-Lo spero vivamente.- il ragazzo posò lo sguardo sulla divisa di Hermione. -Vai ad Hogwarts? Io ho finito gli studi l'anno scorso, tu a che anno sei?-
Hermione si spiegò subito la sua faccia familiare: lo aveva visto a scuola!
-Io sono al quinto anno.-
-Bene, ora ti do la buonanotte, voglio dormire. Ci vediamo domattina e pensiamo a cosa fare.-
Hermione salutò e andò a sedersi nell'angolo della segreta.
Si mise a riflettere a come fosse arrivata lì e rimuginando trovò l'unica soluzione plausibile: Draco l'aveva addormentata e portata lì. Ma perché? E poi, era davvero il suo Draco? Quello che le dava i baci migliori del mondo? Quello che la amava? Hermione sperava davvero fosse solo un brutto sogno. Cercò di chiudere gli occhi, sperando di risvegliarsi nel dormitorio di Hogwarts. Poi sentì un rumore di chiavi...

*SPAZIO AUTRICE*
IL CAPITOLO È INTRIGANTE, SCUSATE LE LUNGHE PAUSE MA È DIFFICILE TROVARE IL TEMPO PER SCRIVERE!

Ho bisogno di sentire quel profumo di vanigliaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora