Era finita.

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-Granger, Freeman! Quale sorpresa!-
Dall'angolo che non era visibile da parte di David ed Hermione si sentì un gemito.
Venne fuori Draco, imbavagliato e con le mani e i piedi legati.
-Aaaah- strillò lui.
-Dove credevate di andare?- rise Lucius malvagiamente.
Strinse a sé Draco e gli sferrò un calcio sulle ginocchia. Sembrò un calcio piuttosto forte, perché quello cadde dal dolore.
Hermione non resistette, impugnò saldamente la bacchetta e urlò: -Exelliarmus!-
Lucius respinse prontamente l'incantesimo.
-Credi davvero di poter sconfiggere Lucius Malfoy, ragazzina impertinente?- le disse in tono canzonatorio con una punta d'ira nella voce.
D'un tratto David si lanciò alle caviglie di Lucius e, facendogli perdere l'equilibrio, lo fece cadere a terra.
Quello gridò dal dolore, ma accorse Bellatrix.
-Lurido sanguemarcio!- Sferrò un pugno a David e poi si avvicinò ad Hermione. Con uno scatto di violenza, le spinse la gola al muro.
Si avvicinò tanto che oramai la ragazza poteva sentire il suo alito sul collo.
-Tu...sei una piccola sporca sanguemarcio. Tu...stai rovinando la stirpe dei Malfoy. Tu...sei perfino riuscita a conquistare il cuore della mia sorellina. Tu...devi essere eliminata.-
Si staccò violentemente dalla ragazza, che non ebbe il tempo di muoversi perché lei le puntò la bacchetta contro e gridò: -Crucio!-
Hermione si gettò a terra dal dolore. La bacchetta puntata sul cuore le provocava un dolore atroce, bruciava come se fosse stata gettata nelle fiamme. Bellatrix rideva soddisfatta e continuava, imperterrita. La ragazza stava cominciando a perdere la sensibilità degli arti, tanto era il dolore che le causava la maledizione. Era come se un migliaio di aghi le stessero premendo sul cuore. Piano piano però, sentiva sempre meno male. Via via il dolore si affievoliva e lo sguardo le si appannava.
Spostò la testa verso Bellatrix che aveva ancora la bacchetta puntata su di lei.
Guardò David che sanguinava, probabilmente aveva combattuto con Lucius. Tutto girava, tutto si confondeva.
Era come se il mondo avesse fatto una capriola o una piroetta. Stava morendo.
Hermione pensò che, se quella era la morte, non era poi tanto male.
Il dolore era sparito, chiuse lentamente gli occhi. Era finita.
Il buio stava annebbiando i suoi occhi, se ne stava andando... quando una mano la afferrò.
Hermione si svegliò di scatto. Su di lei un paio di occhi smeraldo, dei capelli neri, una cicatrice: Harry.
-Harry!- sussurrò, quasi non uscissero parole dalla bocca.
Gli si gettò al collo e lui la strinse forte.
Il cuore le doleva ancora, non capiva dove si trovasse.
Lui la riappoggiò sul fieno e mormorò delle parole impugnando la bacchetta diretta sul suo cuore. La situazione migliorò immediatamente, ma era ancora appesantita.
Lentamente, rimise a fuoco la realtà.
Era ancora nella stalla, ma guardò fuori, era l'alba.
Harry la portò su aiutandola ad alzarsi.
-Buona Pasqua, Hermione.-
-Buona Pasqua Harry.-
Si sorrisero.
-Dove sono gli altri?- chiese lei.
-Stanno combattendo. Vieni, dobbiamo andare. Ci sono dei Mangiamorte... Voldemort... insomma, capirai quando vedrai.-
Hermione non capiva... Voldemort? Combattimenti? Mangiamorte? Seguì Harry uscendo dalla stalla.
Alla luce dell'alba poté vedere i vestiti intrisi di sangue che proveniva da un foro che aveva sulla maglietta. Al centro stava una ferita, proprio sopra il seno, che sembrava essere stata ricucita.
Harry si avviò nel giardino. Dei boati risuonavano minacciosi. Urla e gemiti rimbombavano.
Arrivati, un putiferio.
Videro una cinquantina di persone vestite di nero. Sul braccio, un marchio inconfondibile: erano Mangiamorte.
A combattere contro di loro, ragazzi in divisa, la divisa di Hogwarts.
Tra essi riconobbe Ginny, Ron, Fred, George, Neville, Luna, Pansy, Blaise, Dean Thomas, Seamus Finnigan, Angelina Johnson, Katie Bell, Alicia Spinnet e altri volti conosciuti.
C'era anche la famiglia Weasley.
Ma per cosa stavano combattendo? Per lei? No, affatto.
-Stanno combattendo per liberare le migliaia di nati babbani che i Malfoy tengono rinchiusi ad Azkaban.-
-Non ne sapevo nulla!-
-Dovevano farlo anche con te, ma per fortuna Silente ha mandato me, Ginny e Ron a cercarti. E direi che... siamo arrivati appena in tempo.-
-Grazie.-
Lei stava già tirando fuori la bacchetta quando lui la esortò.
-Ora andiamo ad aiutare gli altri.-
Si avviarono verso il campo di battaglia.
Mentre passava riuscì a scorgere Ron che combatteva contro Greyback, Molly Weasley che insieme a Fred cercava di tenere testa a Demstern. Passava tra loro e sembrava invisibile, le facce insanguinate e gli occhi colmi di terrore o crudeltà.
Quanto era devastante la guerra, quanto poteva distruggere delle anime della gente? Poi ad un certo punto scorse Ginny.
Stava combattendo contro Lucius Malfoy, sembrava esausta, ma comunque determinata. Hermione si stupì che fosse ancora viva.
Harry ebbe un fremito e si gettò d'impulso tra di loro e scagliò una maledizione conto Lucius. Lui la respinse prontamente, così Hermione decise di aiutare Harry.
Scagliò un incantesimo disarmante che però fece solo volare la bacchetta di Malfoy, che gli ricadde in mano quasi immediatamente.
Poi, un alito caldo sul collo.
-Ancora non sei morta?- sussurrò al suo orecchio Bellatrix.
Oh no! Ancora lei? Hermione si sentì svenire.
Non poteva combattere ancora, se le avesse scagliato contro altre maledizioni Cruciatus, sarebbe morta.
Doveva scegliere: combattere o gettare la spugna?
Raccolse tutte le forze che gli rimanevano e si fece coraggio. Immediatamente se la staccò dal collo e le diede uno spintone che la fece indietreggiare violentemente.
Impugnò saldamente la bacchetta, ma Bellatrix fu più veloce. In uno scatto di velocità urlò con una voce folle: "Crucio!"
Il dolore ricominciò ancor più forte.
Non poteva resistere ancora, era la fine. Ora stava davvero morendo.
Ripensò velocemente a tutti i suoi bei ricordi, ai bei momenti, quelli vissuti ad Hogwarts, le soddisfazioni della scuola, dei professori. Ai suoi genitori, che le mancavano tanto; a Ron, il suo migliore amico, con il quale aveva vissuto tante avventure; a Ginny, che le era rimasta sempre vicina; ad Harry, che l'aveva amata e rispettata, che l'aveva sempre posta al primo posto; a David, che non aveva mai mollato e lo aveva fatto anche per lei; ed infine a Draco, l'amore della sua vita, colui che più di ogni altro le sarebbe mancato.
Sperò che il suo pensiero fortificasse tutti nella battaglia, che il suo amore portasse forza e coraggio. Dopo questo, esausta, diede un ultimo sguardo a Bellatrix che ancora le puntava la bacchetta al cuore fiammante.
Si mise la mano sul cuore, chiuse gli occhi, disse addio al mondo. Era finita.

Ho bisogno di sentire quel profumo di vanigliaWhere stories live. Discover now