La fuga.

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Tornati dalla festa, stanchi, andarono a dormire. Erano le 2.00 e per un'ora intera sentirono vari rumori provenire dai corridoi. Verso le 3.00 tutto si era placato. Si erano dati appuntamento davanti a camera di Draco. Hermione bussò. Non ebbe risposta, intuì che stesse dormendo.
Entrò e tra le lenzuola vide un corpo che pareva angelico, i biondi capelli scompigliati e la testa girata dalla parte della finestra.
Hermione si avvicinò piano, guardò fuori, splendeva una luna piena. Sotto il bagliore lunare, il giardino di Villa Malfoy sembrava incantato.
Posò la mano sulla testa di Draco e fece per svegliarlo. Lui aprì gli occhi e si stirò le braccia.
-Hermione, buongiorno.-
-Buonanotte vorrai dire...- lo corresse lei.
Lui guardò la finestra come per verificare che fosse notte. -Si, giusto.-
Si alzò e la coperta gli scivolò via dal corpo. Indossava una camicia aperta e delle mutande. Hermione si chiese come facesse a dormire in quel modo, in fondo erano in aprile, non sapeva quale giorno ma in aprile.
-Draco, che giorno è oggi?-
-È curioso che tu sia riuscita a spezzare l'incantesimo il giorno prima di Pasqua... per farmi risorgere, come Gesù.-
Hermione sentì il cuore battere più forte, che bello, erano a Pasqua! Ora si spiegava perché Emeraude fosse alla festa: a Hogwarts c'erano le vacanze di Pasqua!

Uscirono dalla stanza. Draco aveva indossato un paio di pantaloni neri e una camicia a maniche lunghe azzurrina. Lei non aveva dormito, perciò aveva ancora l'abito della festa.
Andarono insieme in camera dei Malfoy.
Draco si avvicinò piano a Narcissa.
-Mamma, hey mamma...-
-Oh, Draco, ciao, che ci fai qui?- spostò lo sguardo. -Con lei?-
-Mamma, ha spezzato l'incantesimo!- Disse Draco. Prese il viso della madre tra le mani e la guardò felice. Lei ricambiò.
-Draco, quanto sono felice... finalmente sei libero.-
-Si mamma, e tu potrai partire per l'Irlanda!-
-Vado a prepararmi. Buon viaggio ragazzi!-
Nell'andare via sfiorò la mano di Hermione, la quale si voltò verso di lei. -Grazie Hermione, grazie. Scusa per ogni cosa che ho fatto e che non ti meritavi. Addio. Ah ed eri bellissima ieri sera con quell'abito, te lo regalo.-
Quindi Narcissa sapeva tutto? Che donna... Straordinaria.
Per non svegliare il padre di Draco, si sfilarono le scarpe. Si recarono verso la vetrina in cui erano custodite le bacchette.
-Alohomora!- fece Draco con la sua.
Il catenaccio si aprì ed Hermione poté finalmente toccare la sua compagna. Fu una forte emozione. Fece appena in tempo a fare un veloce incantesimo per cambiarsi abito. Indossò quindi un paio di jeans e una felpa. Prese il vestito e lo infilò nella borsetta che teneva a tracolla. Draco prese la bacchetta di David e se la mise in tasca.
Uscirono e si rinfilarono le scarpe senza fare rumore.
Nel corridoio, dietro la colonna di pietra, c'era Toby che dormiva.
Hermione fece apparire un paio di scarpe di piccola misura e le porse a Draco.
Draco le prese e svegliò Toby.
Lui aprì di scatto gli occhi.
-Oh! Padron Malfoy! Toby non doveva essere qui, mi scusi!- Si diede una botta sulla testa e se la sbattè sulla colonna.
-Toby! Porca miseria! Stai fermo!-
-Mi scusi padron Malfoy, Toby doveva essere sveglio!-
-Non mi interessa Toby! Voglio darti queste.- e gli porse le scarpette.
Gli occhi dell'elfo si ingrandirono più di quanto già non fossero sproporzionatamente grandi.
-Il padrone non vorrà dire che...-
-Toby, sei libero.-
-Padron Malfoy! Dice davvero? Grazie, grazie, grazie! Toby non sapeva che fosse tanto gentile!- poi si rivolse a Hermione.
-Grazie Hermione, grazie! Tornerò a trovarvi presto! Grazie!- L'elfo li abbracciò innumerevoli volte, poi schiocco le dita e sparì.
Draco sorrideva. -Ora nei sotterranei.-

Arrivati nei sotterranei, Draco tirò fuori dalla tasca una grossa chiave. Dopo tre giri, il cancello si aprì.
-Chi è là?- gridò David.
Parlò Hermione. -Siamo noi David!-
-Noi chi?- Venne fuori il ragazzo.
-Hermione! Sei riuscita a spezzare l'incantesimo!- la abbracciò forte.
Draco intervenne prontamente nel dividerli, usando la scusa di consegnare la bacchetta a David, che non gli rivolse lo sguardo.
-Senti amico, scusa per quello che ti abbiamo fatto. Non ero responsabile delle mie azioni. È colpa di mio padre!-
David lo scrutò. -È tutto vero.- confermò Hermione.
Allora David gli strinse la mano con riluttanza. Hermione ebbe la sensazione che non sarebbero mai diventati grandi amici.
-Comunque, direi che siamo pronti a partire.- concluse Draco.
I ragazzi annuirono. Draco scrutò l'orologio che teneva al polso e lesse -Sono le 3.45, con un po' di fortuna dovremmo essere a Hogwarts per le 4.30...-
-Ma come ci andremo?- chiese David scettico.
-Ora vedrai. Tu prenderai l'Hogwarts Express e verrai direttamente lasciato a Londra.-
David sembrava riluttante, ma annuì.
-Seguitemi.- ordinò Draco.
Arrivarono in giardino, sotto la luce fredda della luna.
-Ora ascoltatemi bene. Questa Villa è coperta da milioni di incantesimi che mio padre ha creato per proteggerla. Ho rubato il libro dove sono scritte tutte le formule per spezzarli, e ce la dovrei fare. Ma intanto voi dovete andare nella stalla, troverete qualcosa che vi aspetta.-
I ragazzi obbedirono e, seguendo le indicazioni di Draco, andarono nella stalla.
-Non sapevo che avessero una stalla!- disse Hermione.
David spinse la porta di legno ed entrarono. Li pervase un buon odore di fieno e un calduccio confortante. Era abbastanza grande. Si addentrarono quanto bastava per scoprire cosa intendeva Draco.
Hermione rimase esterrefatta. Davanti a lei si ergevano tre creature maestose e bellissime. Erano ippogrifi, avevano piume lucentissime e un becco dorato affilatissimo.
David fece per toccarne uno ma quello, prontamente, si scostò.
-Dobbiamo inchinarci, mi ricordo benissimo della lezione del terzo anno di Hagrid sugli ippogrifi. Harry ne cavalcò perfino uno!-
-Oh, io non ricordavo che...- fece David.
-Shhh! Inchinati!- disse Hermione scherzosa.
Si inchinarono agli ippogrifi, loro fortunatamente ricambiarono. Gli carezzarono i becchi e li fecero montare in groppa. Così i due uscirono dalla stalla con al seguito il terzo ippogrifo per Draco, intenzionati a recarsi da lui.
Ma questo se solo non avessero trovato la persona sbagliata al momento sbagliato.
Appena fuori dalla stalla, i capelli lucidi e gli occhi iniettati di malizia, stava Lucius Malfoy.

Ho bisogno di sentire quel profumo di vanigliaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora