"Ottimo, partiremo domani all'alba."

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Hermione salì ai piani superiori e d'un tratto la pervase un enorme senso di solitudine. Perché i suoi amici non facevano nulla? Perché nessuno la stava cercando? La ragazza non poteva sapere che i suoi amici stavano facendo tutt'altro che nulla, ma che erano tutti e tre in casa Weasley a pensare a dove lei fosse.
Avevano appena finito di pranzare con un buon pollo arrosto cucinato dalla signora Weasley, quando alla Tana squillò il telefono.
Fu Ginny che andò a rispondere.
-Pronto, chi parla?- chiese lei.
Gli ascoltatori percepirono una voce maschile, ma non seppero dedurre altro.
-Ehm... No, non ancora...Si, stiamo valutando... la informeremo.-
Dopo qualche minuto Ginny riagganciò.
-Era Silente, chiedeva come andavano i nostri piani.-
Ron sembrò contrariato. -Ah, bella faccia tosta! Non ci dà alcuna indicazione e ha anche il coraggio di chiederci come va?-
Harry cercò di calmare Ron -Dai Ron, in fondo ci ha dato un grande aiuto: la Spada di Grifondoro!-
-Hai ragione, ma non ci ha nemmeno detto da dove incominciare a cercare!- Ron ricominciò a  gridare -E poi se non fosse per Hermione io non starei nemmeno qui! Quello schifoso Serpeverde non merita che lo troviamo!-
Ginny si avvicinò al fratello e mandò gli occhi al cielo. -Ron, è chiaro che lo facciamo per Hermione...-
Harry continuò -Se non fosse stato per quel Malfoy adesso non saremmo qui!-.
-Suvvia ragazzi, non ci pensate! Ora il nostro obbiettivo è salvare Herm, la nostra migliore amica!- li zittì Ginny.
Ma di dove poteva essere i ragazzi non ne avevano la minima idea.
-Forse dovremmo pensare al perché Hermione e Draco siano stati rapiti...- rifletté la ragazza.
-Beh, sempre che non siano scappati di proposito!- lo spirito polemico di Ron si rifece sentire.
-E sopratutto sempre che siano vivi...- fece notare Harry. Una sensazione di tristezza cadde immediatamente sui ragazzi, ed il silenzio regnò per qualche minuto fra gli sguardi preoccupati dei ragazzi.
Come sempre, fu Ginny a tirare su il morale.
-Pensate che Silente ci avrebbe mandati alla loro ricerca se avesse sospettato che fossero morti?-
Fu la fiducia in Silente, che nonostante le polemiche tutti e tre avevano, a far rinascere la speranza nei loro cuori.
Ad un tratto qualcosa scattò nella memoria di Harry. Un flashback attraversò la sua mente. Ritornò indietro ad un paio di mesi prima. Precisamente agli ultimi giorni di gennaio, l'ultima volta che aveva visto Hermione. Ricordò che lui e Ron erano andati a dormire presto quella sera e che avevano lasciato Ginny ed Hermione in Sala Grande. Frugando nella memoria, ricordò di aver visto oltre a loro qualche ragazzo del primo anno, un paio del terzo e Malfoy. Fu proprio allora che la memoria lo portò ancora più indietro: a prima della cena. Hermione era in infermeria e lui, Ron e Ginny erano scesi a cena. Prima di entrare in sala aveva sentito qualcosa provenire dalla bocca di Malfoy che parlava con qualcuno. Si sforzò enormemente per ricordarsi cosa avesse udito quella maledetta sera. Ginny e Ron intanto ragionavano tra di loro. Ci volle uno sforzo terribile ma finalmente venne fuori. Aveva detto qualcosa come: "Casa mia, Villa Malfoy".
-Ragazzi! So dove si trovano!-
Ron si girò con uno scatto. -Dove?-
-A Villa Malfoy! Ne sono sicuro!-
Ginny e Ron furono incuriositi e prima di credergli vollero sapere come mai lui lo sapeva. Dopo il racconto di Harry si convinsero.
-Ottimo, partiremo domani all'alba.- decise Ginny.
-Avverto mamma.- rispose il fratello e si avviò a cercare la madre.
-Io porterò la spada e tu la giratempo. Va bene?- disse la ragazza rivolgendosi ad Harry.
Harry annuì. -Buonanotte Ginny-
Le diede un bacio sulla guancia, che rapidamente si tinse di rosso.

Ho bisogno di sentire quel profumo di vanigliaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora