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Simona's pov

Finalmente oggi ritorno a casa e da domani torno anche a scuola.
Andrea è stato molto carino con me a ospitarmi per una settimana, mi ha rallegrata molto.
Mi manca tantissimo Marco e non vedo l'ora che arrivi sabato dato che lui verrà qui.

"Mi mancherà dormire con te"

"Sai che bello dormire con me, ho solo incubi" dico io

"Hai ragione, ma almeno avevi me accanto" mi bacia dolcemente poi torno a casa

Mancherà anche a me dormire con lui.

Entro in casa, la nonna è seduta sul divano col nonno accanto a lui che la abbraccia.

"Tutto bene?" Mi chiede lei preoccupata

"Non devi essere proccupata per me, mi dispiace tanto vi ho dato solo dispiaceri da quando sono qui"

"Non è vero" dice il nonno, ma sappiamo tutti e tre che la realtà è questa

Loro sono sempre stati nella loro tranquillità e da quando ci sono io invece si sono subiti riunioni a scuola, viaggi scolastici e molte altre rotture. Ma adesso è il momento che il loro peso si allergerisca un po'. Domani pomeriggio  vado a cercare un lavoro, metto da parte i soldi e poi potrò andarmene via da casa loro, magari cambiare paese e perché no? Trasferirmi da Marco e tornare a vederlo come prima.
Forse però è troppo presto per sognare.

"Vado a dormire" dico per poi andare in camera, mi tolgo la felpa e la butto sulla sedia, poi mi sdraio sul letto e noto una busta sulla scrivania davanti a me.
Mi alzo, la prendo e leggo 'Per la nostra adorata figlia' le lacrime iniziano a scendere, come si sono permessi? Prendo il tabacco, me ne vado sul tetto, mi accendo una sigaretta e mi sdraio.
Devo leggerla? Voglio leggerla? Sono curiosa, ma non so se il contenuto mi farà bene...
"Cosa faccio?" Sussurro al cielo stellato. Forse se la leggo tutto questo finisce,  nono, sono certa che leggerla non sarà per niente bello.
Apro la busta e tiro fuori la lettera,  la annuso, porta il profumo di Mamma, di quand'ero piccola e non c'era niente di più bello che giocare con lei e le mie bambole, quando ero innocente e non capivo perché papà stava sempre fuori e tornava la notte tardi e soprattutto non notavo tutti i suoi lividi. Ed è vero che quando si ama una persona gli si perdona tutto, ma quando si passa dal perdonargli tutto all'essere quasi come lui allora non è più amore, ma paura di restare soli. Non so chi dei due mi abbia fatta soffrire di più. Ma sono certa che non gli potrò mai perdonare tutti i loro sbagli, le botte e gli insulti. Prendo l'accendino e lentamente brucio la lettera mentre le mie lacrime scorrono sapendo che i pochi ricordi felici della mia infanzia presto voleranno via, come la cenere di questa inutile lettera.

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Spazio autrice
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Simo💘

La solitudine che mi accompagna // ShivaWhere stories live. Discover now