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Simona's pov

Ultimamente non ho affatto voglia di andare a scuola sono settimane che il nonno non si sente per niente bene e a dire il vero stamattina è andato in ospedale, spero che si riprenda e senza di lui sembra tutto così inutile.
Vorrei che fosse qui con me adesso.
Le persone sono tutte troppo ottuse, si fermano alle apparenze, credendo solo a quello che vedono. Come finirà un mondo così?
Forse dovrei solo smetterla di farmi miriadi di complessi e godermi la vita per quello che è. Brutta o bella che sia.
Mi manca la spensieratezza di quando ero una bambina, anche se gli anni di spensieratezza sono volati a causa dei miei genitori. Tutt'ora mi chiedo quali colpe io abbia, cosa può fare in fondo una balbina di 8 anni se non essere vivace? È una cosa normalissima, non è normale invece tornare a casa ubriaco di pomeriggio, dopo aver passato tutta la mattinata in un bar, e picchiare tua moglie che anche lei non ha colpe se non quella di averti sposato. È brutto crescere e iniziare a capire cosa si ha visto da piccoli. È brutto avere 12 anni e ritrovarsi a proteggere con tutte le forze una madre e finire con più ferite di lei.
È addirittura brutto anche scappare da quella famiglia, per una prospettiva di vita migliore. Se non avessi avuto un nonno come il mio probabilmente sarei ancora in quella casa a subire chissà cosa. A volte mi chiedo cosa sarebbe successo se quel giorno che sono scappata di casa in lacrime e sanguinante non mi sarei ritrovata il nonno davanti. Ultimamente me lo chiedo anche fin troppo spesso. Che sarebbe successo? Sarei qui? Starei con Andrea?

***

Anche stamattina rimango a casa da scuola, ormai ho perso il conto dei giorni che sto qui nel letto, a fumare sigarette sperando che il nonno torni presto a casa. Il telefono è sempre spento e di sicuro Andrea è incazzato con me, probabilmente non mi stupirei se adesso fosse con un'altra.

"Amore posso entrare?"

"Sì nonna" entra lentamente e si siede sul fondo del letto

"È successo qualcosa?" Chiedo

"Dimmelo tu, cosa succede? Sono giorni che stai rinchiusa qui e non mangi nemmeno"

"Non so cosa succede, ho paura per il nonno,  ho paura per tutto e non sl il perché" l'espressione dipinta sul suo volto non è per nulla rassicurante

"Sai dobbiamo prepararci al peggio" dice solamente

"Lo so che hai sopportato tanto e che te ne sono capitate di mille colori, ma devi essere forte ancora per una volta" si alza, mi bacia la fronte e poi esce dalla stanza

Le lacrime iniziano a scendere, il mio pianto comincia ad essere isterico e il respiro irregolare, a volte troppo veloce altre troppo lento.
Mi siedo sul letto e guardo fuori dalla finestra, cosa può succedere di peggio? Due braccia mi stringono forte, calorose. E il profumo che mi inebria la mente è il suo.

"Ehy ci sono qua io adesso"

"Sono giorni che non ti vedo e sembra che ti sia dimenticata a cosa serva un cellulare, mi manchi scema"

"Scusami" mi volto verso di lui e appena vedo il suo sorriso confortante le lacrime smettono di scendere, mi fiondo sulle labbra, lui è l'unica cosa di cui io abbia bisogno adesso, mi è mancato anche lui in fin dei conti. I baci si fanno man mano più voraci, gli tolgo la maglietta e accarezzo la sua pelle liscia e morbida, pian piano i pettorali si stanno scolpendo, suo fratello fa un ottimo lavoro con lui in palestra, mi sfila la maglietta del mio pigiama con sopra i cagnolini ed io inizio a slacciargli i pantaloni.

"Sei tutto ciò di cui ho bisogno" sussurro al suo orecchio poco prima che lui mi tolga i pantaloni

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Spazio autrice
Spero vi stia piacendo la storia, venerdì esce Radar e sinceramente non so cosa aspettarmi...
Voi che vi aspettate?
Un abbraccio, Simona 🖤

La solitudine che mi accompagna // ShivaWhere stories live. Discover now