13.La strizzacervelli agli Hunger Games ed eomma Yoongi

1.4K 155 50
                                    

"Allora, Min Yoongi, giusto?" la cosiddetta 《strizzacervelli》 osservava il ragazzo che aveva davanti come si guardano solitamente gli animali sui quali gli scienziati fanno sperimentazioni.
"Sì." rispose il biondo, freddo.
Aveva provato ad andare da molti psicologi, ma tutti diagnosticavano 《esagerato o assurdo》 il suo approccio con il disturbo che aveva.
"Molto bene. Allora, dalle analisi che mi sono state date, qui si dice che i sintomi del tuo Disturbo Ossessivo Compulsivo sono aumentati nell'ultimo anno." lesse la psicologa.
"Di quali parliamo, esattamente?" domandò poi al ragazzo, sembrava poco interessata allo stato emotivo del biondo, voleva solo svolgere il suo lavoro, ricevere i soldi e andarsene a casa, probabilmente.
"Beh... spesso ho pensieri ricorrenti legati ad incidenti di persone a cui tengo, o peggio. Di solito per ovviare a quei pensieri io ripeto una serie di parole che mi calmano, sono parte del testo di una canzone che ho composto al pianoforte. Poi... ho la fissazione di contare i passi che ci sono tra le stanze di casa mia o tra due luoghi; e scendo le scale di casa sempre iniziando con il piede destro." spiegò, vergognandosi di sè stesso.
"Okay, ogni quanto tempo ti succede?"
Il ragazzo riferì ciò che ricordava delle situazioni nelle quali si era trovato faccia a faccia con il suo disturbo.
"Qui leggo anche che a volte stai male per giorni interi per paura di essere rifiutato. Ti capita ultimamente?"
Yoongi scosse la testa.
"Bene. Per quale motivo sei venuto qui, se a parte il tuo disturbo non hai altro?" chiese ancora la donna.
Il biondo non voleva crederci.
Lui pensava che gli psicologi fossero persone con un minimo di umanità, pronte ad ascoltare i pazienti e ad aiutarli, sperava di poter esporre i suoi problemi con calma.
"Io vorrei parlarle di come mi sento."
spiegò, leggermente deluso.
La donna sorrise, un sorriso falso e decisamente poco coerente con il tono di voce che utilizzò. "Per parlare di come ti senti, ti basta tua madre o un qualche amico, se lo hai. Tu vieni qui come tutti gli altri per parlare dei tuoi problemi, sei malato, altrimenti tua madre non ti porterebbe qui. I colleghi avevano ragione, prendi troppo seriamente il tuo disturbo, ci sono persone che stanno peggio." replicò la psicologa, prendendo in mano la sua tazza di thè per berlo, in modo da mettere in mostra le sue unghie laccate di un rosso sangue.
Yoongi si sentì uno schifo totale, si alzò dalla sedia, per uscire senza dire una parola.
Fuori, la signora Min lo stava aspettando, e si stupì quando lo vide uscire così presto.
"Piccolo, cosa succede?"
Il ragazzo ripetè alla madre ciò che la psicologa gli aveva detto.
"Non si può permettere. Tesoro, farò presente il problema alla direttrice dell'ospedale o al caporeparto tramite telefono. Ora è meglio se andiamo via di qui, che ne dici?"
Yoongi la abbracciò. "Grazie, mamma. Con te posso parlare..."
La signora Min gli sorrise dolcemente. "Ovvio che puoi, rimarrai sempre mio figlio, qualsiasi cosa accada, okay?"
Il ragazzo annuì. "Passiamo al supermercato? Devo prendere una cosa per Hoseok, posso?"
Sua madre annuì, mentre si dirigevano verso l'auto parcheggiata a pochi metri dalla struttura ospedaliera.

Quella sera, Yoongi ottenne il permesso di cenare in camera di Hoseok, per fare compagnia a quest'ultimo.
"Su, mangia." lo invitò infatti, vedendo che non aveva ancora toccato nemmeno un po' del riso che aveva nella ciotola.
"Aish hyung, non ho fame..." protestò debolmente il minore, rilasciando un sospiro di frustrazione.
"Oh no, non va bene. Se non mangi nulla non starai mai meglio, chiaro?" il biondò si sentì molto calato nel ruolo di eomma Yoongi.
"Uffaaa!" si lamentò il più piccolo, allungando la 《a》 finale.
"Hoseok, parlo sul serio. Giuro che se non mangi ti prendo e ti stacco il collo, poi lo lancio in pasto a quella bestia della psicologa."
Il rosso era curioso riguardo a quella frase, e chiese all'amico spiegazioni sulla faccenda.
"Te lo racconto solamente se mangi qualcosa."
"Non ho fame, Yoongi-hyung, non puoi costringermi." replicò il calciatore, prendendo una delle coperte che la signora Min gli aveva lasciato e avvolgendola attorno al proprio corpo.
"Vorrei solamente vederti guarire il più in fretta possibile." lo pregò il biondo, prendendo le sue mani e stringendole. "Hoseok, ti chiedo solo un piccolo sforzo. Tu... tu sei una delle poche persone a cui tengo davvero, ascoltami una buona volta, devi stare bene prima o poi! Mi aiuti sempre quando il mio disturbo si presenta, mi dai ottimi consigli e io davvero, vorrei ripagare tutta questa gentilezza.
Anche perchè... per me sei importante."
Yoongi si rese conto solo in quel momento di avere gli occhi lucidi, e sperò che il minore non ci avesse fatto caso, ma non si aspettava certamente di ricevere un abbraccio da Hoseok proprio in quel momento.
"Anche tu sei importante per me, hyung." sussurrò il ragazzo dai capelli rossi, volendo rimanere in quella posizione ancora per un po'.
"Se sono importante, Hoseok, allora devi mangiare un pochino di riso. Poi, se vorrai, ti racconterò della psicologa."
E così fecero.
"Merita gli Hunger Games!" decretò il ragazzo più giovane, convinto.
"Oh sì, presidente HoSnow."
Entrambi risero.
"A parte gli scherzi, non meriti di essere trattato in questo modo da un'umana incompetente come quello, no? Che si fotta, ma tanto anche... ti ha fatto sentire un idiota, ma qui la persona che non capisce nulla è lei, forse a chiamarla umana ho anche offeso metà della popolazione."
Hoseok aveva ragione, eccome.
"Sono d'accordo con quello che dici, ma purtroppo a parte fare un reclamo all'ospedale, non possiamo far nulla. Ah, Hobi, posso farti una domanda?"
Il biondino era curioso di sapere qualcosa che voleva chiedere all'amico da quando era tornato dalla visita, ma se ne era completamente scordato.
"Dimmi."
"Come mai non mi prendi per pazzo nemmeno sapendo che vado da uno psicologo?"
Il rosso gli rivolse un sorriso dolce, notando che avevano ancora le mani unite come poco prima. "Yoongi, gli psicologi esistono per tanti motivi. Puoi andarci perchè hai problemi familiari, problemi di comportamento, perchè magari vuoi migliorare il tuo modo di approcciarti alle persone, superare ostacoli come la timidezza oppure anche solo per parlare con qualcuno che ti può capire ed aiutare, okay? Molte persone pensano che sia solo per i 《matti》, ma ovviamente non capiscono un cazzo, se dicono queste cose."
Il biondo sorrise. "Riuscirò mai a darti torto? E scommetto che ti è tornata la fame, con questa" disse, allungando all'amico la barretta al cioccolato che aveva comprato al supermercato.
Il rosso ringraziò e ne diede metà al padroncino di casa. "Non ci riuscirai, e non riuscirai nemmeno a darmi un calcio in culo perchè sono piccolo e malato."
Yoongi ridacchiò. "Convinto tu, Hobi.
Il rosso si unì a lui, sembrava stare un po' meglio rispetto a quella mattina.
"Con questo cosa vorresti dire? Non è divertente prendersi gioco di un ammalato, hyung~"

𝐓𝐡𝐞 𝐜𝐮𝐫𝐞-𝐘𝐨𝐨𝐧𝐬𝐞𝐨𝐤 ✔Where stories live. Discover now