33.Benvenuti negli Emirati Arabi: Alì baba ed i 40 coglioni

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"Gentili viaggiatori, vi diamo il benvenuto negli Emirati Arabi Uniti. Il sole è molto forte e vi raccomandiamo di coprirvi bene per evitare scottature. Si ricorda a coloro che sono stranieri di mostrare il passaporto nell'apposita zona di ricevimento prima del ritiro dei bagagli. Grazie per aver viaggiato con noi." La voce di una hostess, prima in Coreano e poi in Arabo parlò, comunicando ai ragazzi cose che già sapevano, ma obbligatorie per chiunque lavorasse in compagnie aeree: non per tutti era così facile viaggiare e non tutti erano abituati.
"Aish, finalmente~" Jungkook scese dal mezzo, stiracchiandosi.
"Non ne potevate più di scopare dentro il bagno?" Chiese tranquillo Yoongi, con un sorrisetto divertito.
"Senti, non stavamo scopando dentro il bagno, e poi non ci siamo dati nemmeno un bacio." Specificò Jimin. "Puoi chiedere anche a TaeTae."
Il Gucci boy, ancora mezzo addormentato, confermò le parole del ragazzo dai capelli rosa.
"Vi vergognate di darvi un bacino in pubblico?" Rise il biondo, seguito da Namjoon.
"Vi fate i cazzi vostri?!" Replicò Jimin, infastidito.
"Oh calma Jimin, ti serve un fottuto assorbente?" Yoongi sospirò. Di solito buttavano sempre queste cose sul ridere.
"Hey, calmatevi tutti e due." Hoseok era appena arrivato accanto a loro, con tanto di occhiali da sole e cappello scuro.
"Hyung..." il ragazzo dai capelli rosa abbassò lo sguardo.
"Jimin, che cosa è successo? Non è da te reagire in questo modo."
"Io non voglio che si parli di relazioni. Jungkook ed io abbiamo deciso di tenere per noi i nostri affari, di coppia, spero di essermi spiegato. Non voglio che la stampa o altro..."
Lanciò uno sguardo di fuoco a Yoongi, prendendo la sua borsa ed avviandosi verso l'entrata dell'aeroporto.
"Scusalo, Yoongi-hyung." Jungkook raggiunse il ragazzo che amava, mentre Hoseok si avvicinava al pianista.
"Yoon, stai bene?"
Yoongi scosse la testa. "Ho sbagliato. Io ci ho scherzato su... ma vedendo la sua risposta mi sono arrabbiato ed ho esagerato davvero."
Il rosso andò con lui verso l'aeroporto. "Penso che dovreste parlarne con calma, sai? Jimin è sensibile, tu pure."
Il maggiore arrossì. "N-non sono affatto sensibile."
Dopo aver mostrato passaporto e tesserino della federazione, i ragazzi salirono in autobus, dove il discorso continuò.
"Chi vuoi prendere in giro? Tu sei molto sensibile, lo sai che il gioco del cattivo ragazzo con me non funziona."

Arrivati a destinazione, i ragazzi si divisero nelle camere: erano tutte per due persone, a parte quella del coach e della cuoca, che era andata con loro per qualsiasi evenienza; ormai si erano tutti affezionati a lei.
"Senti, Hobi, come posso fare?"
"Eh?"
"Jimin. Come lo convinco a parlare con me?"
Il rosso si buttò sul loro letto, che era matrimoniale... l'hotel non aveva abbastanza camere doppie con due letti separati, così avevano dovuto fare a sorte. Alcuni, come Namjoon e Seokjin, non avrebbero avuto problemi. Yoongi, invece, si sentiva nei casini.
"Chiamalo e dirgli che vuoi vederlo. Capirà, dai."

Hoseok aveva, come sempre, ragione.
"Ti chiedo perdono. Jimin, io so di essere una persona molto impulsiva e di parlare più di quanto non dovrei. Tu hai ragione a voler lasciare la vostra relazione nascosta... capisco il tuo punto di vista, ed ora mi sento tanto stupido."
Il minore annuì. "Okay, va bene, hyung. Ma non dire più qualcosa del genere."
Yoongi promise che non avrebbe mai più detto quel tipo di cose, scusandosi ancora almeno cinque volte; per poi tornare dal suo compagno di stanza.
Odiava definirlo tale.
A lui... ecco, era nei fottuti casini.
Il suo cuore era un casino, e proprio quando entrò nella stanza del minore se lo trovò li mezzo nudo che si stava cambiando.
"S-sei già pronto?"
Hoseok rise dolcemente, fottendogli il cervello con quel sorriso a cuore.
"Yah, dovresti prepararti. Hai fatto pace con Jiminie?"
"C-certo che sì."
Il biondino distolse lo sguardo da quella bella visione che era l'amico, cominciando a cambiarsi per mettere la divisa dello staff. Come ogni volta ci sarebbero state telecamere e televisioni nazionali e non, che trasmettevano in diretta le partite sui canali sportivi dell'Asia e su internet per chiunque fuori dal continente. Non voleva certo fare brutta figura, così si fece aiutare da Hoseok a sistemare i capelli con la piastra per lisciarli perfettamente.

Lo stadio era gremito di gente, molti di loro erano ovviamente tifosi avversari, ma i ragazzi della Corea non volevano farsi buttare giù.
"Ragazzi, ascoltare. Dobbiamo portare a casa questi cazzo di punti, okay?" Hoseok era davvero carico.
"Possiamo farcela!"
La partita fu molto equilibrata nei primi 45 minuti di gioco, forse anche grazie alle ottime condizioni del campo, nonostante il sole cocente.
Fu proprio questa temperatura che, verso la fine della partita sul risultato di 3-1 per la Corea, fece star male il capitano della squadra.
Eppure, mancavano davvero pochi minuti al fischio finale, fu davvero un brutto imprevisto.

Yoongi lo vide cadere a terra dopo un tiro che finì poco fuori dallo specchio della porta, mandando la palla sul fondo.
"Hobi, cos'hai?!" Jimin corse accanto al ragazzo, che aveva perso conoscenza. "Ragazzi, chiamate aiuto!" aggiunse, preoccupato.
Un paio di medici misero il ragazzo su una barella, accompagnandolo fuori dal campo.
"Ha avuto un collasso da calore. Si riprenderà, la temperatura qui è molto elevata e forse non siete abituati in Corea." Spiegò in inglese un medico, trasportando il ragazzo negli spogliatoi, dove la temperatura era più fresca.
Yoongi ricevette l'ordine di seguirlo da parte del Coach, mentre quest'ultimo effettuava una sostituzione.
Namjoon andò con lui, siccome sapeva molto bene l'inglese.
Appena il rosso si risvegliò, gli venne somministrato un cucchiaino di sale e in seguito una miscela di acqua e zucchero, processo standard per ciò che gli era accaduto. Era stato sdraiato a terra, la testa posata su un cuscino gonfiabile, un medico stava tamponando il sudore sulla sua fronte, mentre un secondo stava monitorando i suoi battiti cardiaci, che erano parecchio veloci.
Appena decretarono che per riprendersi doveva solo riposare e tenere monitorati i livelli cardiaci, lasciarono Namjoon e Yoongi liberi di avvicinarsi al ragazzo.
"Hobi..."
Il rosso sorrise con fatica. "H-hyung, Nam, cosa è successo? Io non ricordo nulla a parte il tiro che è finito sul fondo."
Il ragazzo dai capelli biondi gli prese la mano. "Sei collassato per colpa del caldo. Hai tipo fatto prendere un infarto a tutti..."
Hoseok sembrò sentirsi in colpa. "Mi dispiace tanto, scusate."
"Hoseokie, non è colpa tua. Secondo me, è intervenuto Alì Baba con i 40 coglioni." Sdrammatizzò il biondo, accarezzandogli i capelli con la mano, lasciando comunque sulla sua fronte il panno che lo aiutava a controllare la temperatura.
"Ehm... permetti se ti correggo." Intervenne il più giovane dei tre ragazzi. "Yoongi-hyung, intanto sono i 40 ladroni, e poi è una fiaba persiana, è sbagliato ritenerla parte di quelle arabe, anche se si pensa sia così." Rise Namjoon.
Il pianista gli diede ragione, ma con la mente era da un'altra parte: sinceramente, gli importava molto di più far ridere Hoseok rispetto alla precisione nelle sue parole.
"Ragazzi, grazie per l'aiuto." Il rosso sorrise nuovamente ad entrambi.
"Ci mancherebbe, Hobi. Non possiamo lasciare il capitano per terra come un sacco di patate, o diventa una bella porzione di patate lesse!"

>>Angolo autrice<<
Bello il disagio, vero?
Soooooo
Spero che vi sia piaciuto ragazzi.
Ve se ama tanto uwu
~Ely❤

𝐓𝐡𝐞 𝐜𝐮𝐫𝐞-𝐘𝐨𝐨𝐧𝐬𝐞𝐨𝐤 ✔Where stories live. Discover now