14.Contare i petauri con aiuti pervertiti

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Hoseok si svegliò con un mal di testa assurdo, trovando però accanto a lui il suo hyung, che dormiva come un bambino.
Chiuse gli occhi, tentando di riprendere sonno, ma non vi riuscì immediatamente: sentì infatti il ragazzo accanto a lui parlare nel sonno, seppur molto a bassa voce.
"Hoseok, stai attento" disse infatti. "per favore, la strada..." aggiunse poco dopo, agitandosi leggermente.
Il rosso gli passò una mano tra i capelli per calmarlo, fino a quando il respiro del maggiore non si regolarizzò nuovamente.
Sul viso del biondo si dipinse un leggero sorriso, e il rosso sentì le proprie guance diventare rosse.
"Merda." pensò, alzando gli occhi al cielo. "Mi si starà alzando la febbre."
Sospirò: ma chi cazzo voleva prendere in giro, era appena diventato rosso alla vista del suo hyung così carino mentre dormiva, e si vergognò immensamente dei suoi stessi pensieri, poco eterosessuali.
Molto, molto, molto poco etero.
Min Yoongi che dormiva era... "basta, Hoseok, calmati." pensò, sistemandosi per cercare di riaddormentarsi.
Eppure, non ci riuscì.
Ci provò un paio di volte, in tutti i modi che conosceva: contare le pecore, i cani, gli asini, i maiali, i pappagalli e anche i petauri dello zucchero che aveva il suo amico Seokjin in casa.
Sentì una mano sulla spalla, e si voltò, trovando Yoongi che gli sorrideva. "Non dormi, Hobi?"
Il rosso scosse la testa. "Non riesco, ho mal di testa e la mia mente continua a distrarmi dal pensiero di dormire."
Il ragazzo più grande rise. "Su, non fare il bambino capriccioso, Hoseok. Sei malato e devi riposare, posso aiutarti in qualche modo?"

>>Se volete, potete pensare male<<

Hoseok arrossì a quella domanda, così a doppio senso, ma decise di non badare a ciò. "Io vorrei solo dormire." rispose semplicemente, e poi sentì Yoongi che lo abbracciava delicatamente, e infatti si rilassò.
Poco dopo, sentì la voce dolce dell'amico cantare una canzone a bassa voce, non lo aveva mai sentito cantare ed aveva una voce bellissima. Conosceva quella canzone, era Demons degli Imagine Dragons.

When the days are cold 
And the cards all fold 
And the saints we see 
Are all made of gold 

When your dreams all fail 
And the ones we hail 
Are the worst of all

And the blood's run stale 

I want to hide the truth 
I want to shelter you 
But with the beast inside 
There's nowhere we can hide 

No matter what we breed 
We still are made of greed 
This is my kingdom come 
This is my kingdom come 

When you feel my heat 
Look into my eyes 
It's where my demons hide

It's where my demons hide 
Don't get too close 
It's dark inside 
It's where my demons hide 
It's where my demons hide 

Chiuse gli occhi, quella melodia era come un'altalena, che provvide a trascinarlo nel mondo dei sogni, questi ultimi che avevano lo stesso ritmo delle parole nel testo cantato dal maggiore.
Quando li riaprì, Yoongi non era più accanto a lui, ma sentì la musica di un pianoforte, e capì che il ragazzo era in sala a suonare il suo amato strumento. Hoseok si alzò, e si diresse alla sala del pianoforte, cercando di non cadere per il poco equilibrio causato dall'influenza.
"Hobi, hey!" esclamò il pianista, fermando la musica e andando verso il più piccolo. 
"Hyung, suoni come sempre molto bene." sorrise il rosso, grato di quel bellissimo risveglio... risveglio inteso come pianoforte, non Yoongi, ovviamente.
"Hoseokie, dovresti tornare a letto. Sono solamente le 7 di mattina e tu hai la febbre, dovresti riposare ancora!"
"Non voglio dormireeee~"
"Ma non devi sforzarti e hai bisogno di stare al caldo."

Dopo le richieste infinite di Hoseok, il ragazzo venne accompagnato sul divano del salotto al piano di sopra, poi avvolto in una morbida coperta con fantasia a pois.
Yoongi si sedette accanto a lui. "Qui va meglio?"
Il rosso annuì. "Hyung, resti a farmi compagnia?"
Il maggiore sorrise, sedendosi accanto all'amico, con due tazze di camomilla ancora fumante. "Bevila tutta." ordinò poi, passandone una ad Hoseok.
"Ai suoi ordini, generale Min." ridacchiò il più piccolo, mettendo un po' di zucchero nella propria tazza.
"Bravo bambino."
Anche Yoongi si rilassò grazie a quella bevanda, finendo per accoccolarsi nuovamente accanto al ragazzo dai capelli rossi una volta finito, sembrava un gatto-termosifone vivente versione mini and swag.
"Yoongi, mentre dormivi ti ho sentito parlare, dicevi il mio nome. Ti... senti bene? È successo qualcosa?"
La domanda del più piccolo scatenò nell'altro una reazione inaspettata: erano lacrime, capì Yoongi, stavano scendendo copiose dalle sue guance e aveva quasi paura di sè stesso.
"Hyung!" Hoseok gli prese la mano. "Ho detto qualcosa che non avrei dovuto dire? Come mai piangi?!" si preoccupò il rosso, spaventato.
"Hobi, è così difficile da spiegare! Tu che non mi hai mai preso per pazzo forse ora potresti cominciare a farlo, ti avviso. Da pochi giorni rispetto a quando sei arrivato fino ad ora, ho sempre avuto sogni nei quali il protagonista eri tu. Hoseok, erano spaventosi perchè una macchina ti investiva ed era così brutto, così brutto... f-facevo questi sogni sui miei genitori, e-e se succedesse io sarei l'unico e solo responsabile, capisci?! Sognai la morte di mio cugino anni fa, e poi successe davvero, morì perchè era malato. Io porto sciagura, sono un pazzo e un malato mentale, va via fino a quando sei in tempo!" si sfogò Yoongi, tremando.
Il rosso lo strinse tra le braccia, cullandolo per calmarlo: i demoni interiori del ragazzo lo stavano spaventando, i suoi pensieri causati dal disturbo si presentavano anche in sogno, succedeva la stessa cosa al suo fratellino.
"Non me ne andrò, Yoongi-hyung. Io resterò qui fino a quando non avrò trovato una soluzione per farti stare meglio, per farti vivere davvero come meriti, mi hai capito? Non sono quel tipo di persona che se ne va per questo tipo di cose. Io resto, hyung."
Avvolse l'amico nella coperta con sè, entrambi erano davvero stanchi, vista l'ora del risveglio.
Si addormentarono finalmente tranquilli, mano nella mano.

𝐓𝐡𝐞 𝐜𝐮𝐫𝐞-𝐘𝐨𝐨𝐧𝐬𝐞𝐨𝐤 ✔Where stories live. Discover now