17.L'alieno TaeTae e una coscienza che apprezza i Drama

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"Ti piace?" sorrise Hoseok, vedendo come il maggiore apprezzava il gelato.
"È buono, grazie." fu la risposta dell'amico, che però sembrava contrariato. "Tu... Hobi, non vuoi un gelato?"
Il rosso scosse la testa.
"Non puoi dire così! I dolci sono importanti!" protestò Yoongi, rilasciando un sospiro.
"Hyung, non mi va proprio."
Il ragazzo più grande si avvicinò a lui, preoccupato. "Febbre non mi pare tu ne abbia, stai per caso male?"
Il giovane calciatore fece segno di no con la testa. "Non posso mangiare troppi dolci, sto seguendo una dieta per sportivi, non devo esagerare."
Il biondino lo guardò bene. "E invece secondo me un po' di calorie non ti farebbero male, fai molto esercizio. Quindi ora andiamo a comprare un gelato anche per te, e tu lo mangerai."
Quando Yoongi decideva qualcosa, odiava essere contraddetto. Inoltre, il ragazzo che stava ospitando si era appena ripreso dall'influenza, e nei giorni precedenti non aveva mangiato molto, quindi era necessario che mettesse qualcosa di nutriente e dolce nello stomaco.
"Un cono crema e fragola, per favore." scelse il minore, arrivato davanti al carretto dei gelati.
"2545,47 won." Il venditore porse il dolce al ragazzo, che pagò subito.

"Ora che ho finito il gelato, sei contento?" Rise, buttando via la carta.
"È bello vederti mangiare, Hoseok. Soprattutto dopo che sei stato male, e comunque tendi a prendere il calcio troppo seriamente. Se non ti senti bene devi restare a casa, e ogni tanto va bene anche fare uno strappo alla regola, segui una dieta troppo rigida, anche se i pancakes sono una bella cosa se ti hanno detto che per colazione li puoi mangiare." Yoongi espresse chiaramente la sua opinione. "Non so perchè, ma quando mangi sembri più felice. Tutti lo sembrano quando mangiano qualcosa di buono, non ho ancora capito il motivo."
Il ragazzo dai capelli rossi annuì. "Secondo me nel cibo mettono una qualche tipologia di droga a noi scosciuta in grado di farci star bene, ma magari poi ci uccidono senza dirci nulla." propose, imitando uno scienziato pazzo.
L'altro era confuso "Chi ci dovrebbe uccidere con i dolci, gli alieni?"
"Taehyung non farebbe del male a nessuno, non ti preoccupare." Rispose tranquillamente Hoseok, lasciando Yoongi nuovamente perplesso.
"Cosa c'entra Taehyung?"
"Tutti dicono che sia un alieno."
Parlando del più e del meno mentre passeggiavano trascorse il loro pomeriggio, quando ad un tratto Yoongi percepì le proprie guance andare a fuoco.

>>Angolo a caso<<
Yoongi: bultaoreune.
Okay, sorry😂
>>Fine angolo a caso<<

Non capì molto bene il motivo, sentì solo una strana sensazione, come farfalle nel suo stomaco, ma decise di non farci molto caso. Era piacevole stringere la mano di Hoseok nella sua, quella del rosso poi scaldava la mano di Yoongi, che era congelata.
Nel momento in cui arrivarono finalmente alla meta desiderata dal minore; un laghetto artificiale, l'imbarazzo del rosso raggiunse l'apice, e questo intenerì Yoongi: non lo aveva mai sentito scusarsi in quel modo, soprattutto per una cosa 《normale》 come tenere per mano qualcuno.
"Davvero, hyung, non ci avevo fatto caso!"
Yoongi rise, cercando di rendere più rilassata l'atmosfera. "Tranquillo, Hobi. Nessuno di noi due aveva fatto caso alle nostre mani intrecciate." non seppe nemmeno lui dove aveva trovato il coraggio di rispondere in quel modo. "Però le tue sono calde e non mi dispiace sfruttarle."
Si sedettero su una panchina, ed il rosso fece qualcosa di inaspettato: strinse la mano sinistra di Yoongi nella sua, poggiandola sulla sua coscia, per poi mettervi sopra l'altra mano; scaldandola. "Va meglio così?" sorrise, con gli occhi scuri che luccicavano per la felicità.
Yoongi annuì, le parole sembravano essersi cancellate dalle sue labbra, non riuscì a dire assolutamente nulla. Chiuse gli occhi, appoggiando la testa sulla spalla del più piccolo: i suoi nemici pensieri erano tornati a fargli visita, e aveva bisogno di calmarsi.
Hoseok era l'unica persona che poteva farlo, ed era così strano... normalmente ciò che lo tranquilizzava erano sequenze di parole, o azioni come suonare.
Ma una persona, mai. O meglio, mai prima dell'arrivo del calciatore nella sua casa; completamente a sorpresa.
"Sei comodo, Yoon?" domandò gentilmente Hoseok, mentre a sua volta si rilassava.
"Sì."
Sembrava un film, fu talmente surreale che Yoongi si chiese più volte se tutto ciò che stava accadendo era vero, finì per calmarsi dai pensieri e ricominciare ad agitarsi per un piccolo particolare: il suo cuore.
Stava battendo così forte che gli sembrava di poter morire da un momento all'altro.

Okay, ora sembra un Drama. Quindi devi solamente aspettare il tramonto e aspettare che lui ti prenda il viso tra le mani e ti baci come si deve.

La sua coscienza stava facendo pensieri assurdi, strani, ma grazie al cielo (letteralmente) qualcosa li interruppe.
"Hyung, sono io o sta per mettersi a piovere?" Hoseok indicò il cielo, era diventato scuro, pieno di nuvole.
Nessuno dei due ragazzi vi aveva prestato attenzione, erano entrambi persi nei loro pensieri.
"Credo che tra poco verrà un temporale, è molto più brutto di quando arriva solamente una pioggia normale."
Alzandosi, vide il minore impallidire in meno di due secondi.
"Hoseok, stai bene?" chiese subito, prendendolo nuovamente per mano; azione ormai istintiva per tutti e due.
"S-sto benissimo, hyung, m-meglio tornare alla m-macchina." la voce del rosso tremava leggermente, e in quell'attimo Yoongi sentì una goccia di pioggia cadere sul suo viso, seguita dalle altre: il cielo stava piangendo.
Da bambino, usava spesso questo modo di descrivere la pioggia o i temporali, lo adorava.
"Hobi, il cielo sta piangendo, dobbiamo ripararci." disse infatti.
"D-dove? Non andiamo alla macchina?" il ragazzo dai capelli rossi non capiva.
"È troppo lontana, non va bene stare sotto gli alberi quando piove. Laggiù c'è una specie di casetta, è stata abbandonata anni e anni fa dal guardiaparco dell'epoca, ma andrà bene."
Corsero, bagnati dalla pioggia, mano nella mano come due bambini.
La piccola abitazione non era molto distante, riuscirono ad arrivarci appena in tempo per evitare il vero e proprio diluvio che cominciò poco dopo.
Yoongi si chiuse alle spalle la porta, osservando l'ambiente: era buio, ma la casa sembrava ancora in buono stato. Dopo aver acceso la torcia del telefono per fare luce, osservò meglio Hoseok.
Tremava, forse per il freddo.
Quando il primo tuono si fece sentire, capì il motivo del suo spavento alla sola parola 《temporale》, il bisogno di tornare immediatamente a casa, la spiegazione del fatto che in quel momento stava tremando, cercando la mano del maggiore nel buio.
Aveva paura dei temporali.

𝐓𝐡𝐞 𝐜𝐮𝐫𝐞-𝐘𝐨𝐨𝐧𝐬𝐞𝐨𝐤 ✔Donde viven las historias. Descúbrelo ahora