Capitolo 7

2.2K 174 7
                                    

Jimin's pov

<<J-Jimin?>>, disse Jungkook. Rimasi impalato a guardarlo. Cosa ci faceva lui qui? Era amico del mio futuro collega? Mio dio quanto è piccolo il mondo. Indossava dei jeans azzurri con dentro una maglietta nera aderente. Un look che metteva in bella mostra il suo fisico. Braccia muscolose, vita stretta...Jimin concentrati. Per non parlare del viso, labbra rosate, capelli scompigliati e le solite guance arrossate. Era bellissimo. Ma cosa più importante, mi aveva riconosciuto, solo sentendo la voce.

<<Vedo che ti ricordi di me>>, risposi toccandogli la mano, eh si proprio quella occupata a stringere quella del nero. La strinse e sorrise. Perché era così bello?

<<Vi conoscete?>>, chiese il nero rovinando il nostro momento. Ovvio che ci conosciamo se ci siamo salutati no? Stai calmo. Ok ci proverò. Jungkook gli spiegò di ieri e quello che spero sia un amico rise. Jungkook lo seguii. Mi sentì un po' a disagio, sembrava ci fosse intesa fra di loro, meno di quella di ieri con Hoseok però. Taehyung mi chiese a che ora sarebbe stato il colloquio e gli indicai l'ufficio di Yoongi hyung, mi fidavo di lui avrebbe capito subito se fosse il candidato giusto o no, io non potevo ascoltarlo, ero impegnato a fare altro.

Il nero mi ringraziò, saluto Jungkook e andò via. Per fortuna. Rimasi così solo con un Kookie imbarazzato che si torturava le mani. Kookie? Gli avevo dato un soprannome? Sono messo proprio male...

<<Vuoi venire a prendere un caffè con me intanto?>>, proposi. Si accigliò un attimo ma poi annuì. Fece per cercare il mio braccio ma lo presi per primo. Feci aderire la sua mano alla mia e lo portai nella sala 'ragazzi e caffè'. Poiché non poteva vedere mi soffermai ad analizzare ancora una volta il suo viso. Gli occhi non erano più così spenti, sembrava tranquillo adesso. Ogni volta che sbatteva le palpebre per abituare gli occhi alla luce lo faceva in modo così sensuale da non potergli resistere. Le guance erano meno rosse, segno della fine del suo imbarazzo. Peccato.
Le nostre mani erano ancora unite quando lo feci sedere. Avevano davvero due misure opposte, la mia così piccola e curata rispetto alla sua enorme e ruvida. Più bella la sua, era più vera. Vidi i miei colleghi fissarlo. Che diavolo avevano da guardare? Meglio che se ne vadano se non vogliono problemi. Gli chiesi come volesse il caffè è lo preparai, macchiato con poco zucchero. Gli porsi la tazzina fumante e aspettai che parlasse. Era sempre così silenzioso con me, diceva due parole in croce giusto per comunicare.

<<E così tu e Taehyung siete amici>>, affermai. Non m'importava nulla della loro amicizia, volevo solo sapere a che grado fossero. Il suo sguardo s'illuminò, aprì molto gli occhi per la sorpresa o per la felicità, non so dirlo. Comunque, è un brutto segno.

<<Siamo amici fin da piccoli, abbiamo frequentato la stessa scuola fino all'in...>>, si bloccò. Lo incitai a continuare con la voce ma non mi ascoltò. Di nuovo quel buio nel suo sguardo, non potevo sopportarlo. Obbligai tutti ad uscire, visto che comunque era la mia azienda ed erano sul posto di lavoro non per bere il caffè, e mi avvicinai a lui. Iniziai ad accarezzagli la schiena dolcemente dall'alto verso il basso. Piano piano il suo corpo si rilassò.

<<Non devi dirmelo per forza, però non intristirti...possiamo cambiare argomento se vuoi>>, proposi. Era così bello quando sorrideva, avrei fatto di tutto per rivederlo felice, ma solo i suoi amici riuscivano in questa impresa. Lo conoscevo da due giorni e già pretendevo di vederlo felice grazie a me, è ridicolo lo so. Però qualcosa in lui m'intrigava, forse la storia, o il fatto che fosse così diverso dagli altri e speciale. Ero annoiato dalla normalità, tutte persone senza testa, bravi solo a giudicare e dare fastidio.

<<Fino all'incidente in auto, lì ho perso la vista, a sei anni>>, affermò. Non mi aspettavo una confessione del genere. Rimasi davvero spiazzato. Quanti anni avrà adesso? 20?21? Sarebbero comunque 15 anni senza la vista. Provai tenerezza per questo piccolo ragazzo davanti a me, così fragile e irresistibile allo stesso tempo.

<<Non sono totalmente cieco, vedo la luce, o delle ombre, tutto molto sfuocato, quindi in pratica non vedo quasi nulla. Si chiama ipovisione>>, continuò. Non provai neanche a fargli nessuna domanda, aspettavo una sua mossa. Non volevo essere indiscreto e fare le solite domande come 'com'è vivere così? 'si può guarire?'. Perciò aspettai in silenzio.

<<Perché non parli? Sei andato via?>>, rispose agitandosi e muovendo le braccia avanti cercando di toccarmi, non mi ero accorto di aver tolto il braccio dalla sua schiena. Improvvisamente si alzò chiamando più volte il mio nome. Era bello sentirlo pronunciare da lui. Spostò la sedia e sfiorò gli angoli del tavolo cercandomi.

<<Sono qui Jungkook, vieni, siediti>>, risposi afferrandolo. Si tranquillizzò di nuovo e sorrise.

<<Raccontami qualcosa di te, se vuoi ovviamente>>, disse imbarazzato. Così iniziai raccontandogli che non ero il capo dell'azienda ma solo il figlio, avevo 23 anni, un fratello minore e amavo ballare, cosa che faceva anche lui. Potremmo farlo insieme. Mi raccontò che i suoi genitori erano morti in quell'incidente e suo fratello minore e la governante si erano occupati di lui, aveva frequentato delle scuole private e non usciva quasi mai per paura di farsi male o ritrovarsi in pericolo. Potresti uscire con me.

<<Come vedi anche la mia vita è abbastanza noiosa>>, risi. Mi seguì anche lui. Al termine della risata lo guardai e lui arrossì. Avrei voluto abbracciarlo o toccargli la mano ma non lo feci, l'avrei sicuramente turbato.

<<Posso chiamarti....Jimin hyung? So che non ci conosciamo, ma mi sentirei meno in imbarazzo e sei più grande di me, perciò, non so...>>, iniziò. Perché deve essere così tremendamente dolce? Non so quanto ancora riuscirò a trattenere la voglia di saltargli addosso e riempirlo di baci. Riposi di sì e gli afferrai la mano, stringendola.

<<Scusate disturbo? Jungkook ho finito possiamo andare>>, disse Taehyung entrando. Non andare con lui. Kookie si girò nella direzione della voce e sorrise ancora più di me, solo grazie a lui... Non se lo fece ripetere due volte e si alzò. Mise la sedia accanto al tavolo e Tae gli prese il braccio allacciandolo con il suo. Non toccarlo.

<<Com'è andata?>>, domandai cordialmente. Dimmi che non sei stato preso.

<<Benissimo signor Park! Mi hanno preso e comincio domani!>>, rispose entusiasta. Kookie batté le mani felice e lo abbracciò. Non voglio lavorare con te. Kookie era la mia unica speranza, magari l'avrebbe riportato qui. Solo per questo cercherò di essere carino con lui.

~Beyond The Eyes~ JikookWhere stories live. Discover now