Capitolo 25

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Jungkook's pov

<<Kookie...vuoi fare una visita agli occhi da uno specialista?>>, domandò Jimin. Che? Da dove diavolo gli era venuta in mente un'idea del genere? Non vedevo l'oculista da 15 anni ormai, e avrei continuato così per altri mille anni. Non sopporterei di nuovo quella presunzione che hanno nel sapere che tanto ti dovranno dare una brutta notizia, il mio problema non è curabile, altrimenti l'avrei già fatto. Mi alzai di scatto lasciandolo probabilmente perplesso. Mi vestii velocemente tornando comunque a sedermi accanto a lui. Perché aveva avuto questi pensieri? Con chi aveva parlato? Non voglio riprovare quell'inferno, le sale d'attesa, i mille esami che tanto poi finiscono sempre per dare lo stesso risultato, non sono pronto e non voglio.

<<Assolutamente no>>, affermai deciso. Sentii le sue mani toccarmi il viso, le scacciai. Iniziò a salirmi il panico, non volevo andarci, non di nuovo. Ci ho messo anni ad abituarmi a questa condizione, a trovare un equilibrio, il mio mondo immaginario non può crollare così.

<<Perché no? Solo per provare, ci sarò io con te, comunque vada>>, propose. Non capiva. Vorrei spiegargli davvero qual è il problema, dopotutto se lo merita, ma non ci riesco, troppi ricordi stanno affiorando alla mente.

<<Non ci voglio andare, fine della discussione>>, dissi. Mi torturai i capelli frustrato. Un attimo fa andava tutto da Dio e adesso questo. Mai un attimo di pace. Sentii la sua presenza farsi più vicina alla mia, il calore sprigionato dal suo corpo mi attraeva come una calamita, e quel dannato profumo alla vaniglia che tanto amo non mi stava aiutando.

<<Non trattarmi così, mi dispiace se ti ho infastidito, era solo una proposta, non faremo niente che tu non voglia>>, affermò accarezzandomi il braccio. Era così dolce...nonostante la mia freddezza e distanza.

<<Scusami, non volevo>>, dissi solamente. Ricordi, avevo la mente piena zeppa di ricordi. Tutti che riconducevano ad uno solo giorno, la tragedia in macchina, la morte dei miei genitori e...basta non ci devo pensare. Fa così male, così tanto da sentirti mancare l'aria.

<<Posso sapere a cosa stai pensando? Andava tutto bene fino a qualche minuto fa, mi preoccupa vederti così>>, affermò. Mi abbracciò da dietro. Era vestito per fortuna. Jiminie, so che cerchi di aiutarmi, ma in questo campo nessuno può farlo.

<<Va tutto bene tranquillo>>, risposi. Trovai il suo viso e gli lasciai un bacio sulla fronte. Era ancora accaldato, sicuramente il viso sarà dipinto di rosso con gli occhi che brillano. Lo amo, e averlo qui mi solleva tanto. Sto morendo dentro, e la sua sola presenza è una rassicurazione.

<<Ti fidi di me?>>, domandò. Annuii e aspettai che concludesse la frase. Disse di confidarmi, non mi avrebbe giudicato né preso in giro. Ero sicuro di questo, ma non era questo il punto. Non volevo ricordare, avevo rimosso quasi tutto il mio passato in questi anni, in questo modo soffrivo di meno.

<<Io....è inutile girarci attorno. So benissimo quale sia il mio problema, come so anche che non c'è soluzione. In tutti questi anni mi sono creato un equilibrio, un mondo immaginario in cui vivere, tutto per sopravvivenza. Non posso rompere tutto questo, mi sentirei perso>>, spiegai. Dissi solo una parte della verità, mancava molto altro, ma già essere riuscito a dire questo era tanto. Mi fece sedere mettendosi sulle mie ginocchia. Posò la testa nell'incavo del mio collo che prese a baciare lentamente.

<<Non ti perderai, al massimo lo faremo insieme. Se non te la senti ritiro tutto, l'ho proposto solo per te, pensavo volessi provare. Pagherei tutto io, ti farei vedere dai migliori specialisti di Busan, magari qualche speranza c'è. Però davvero, fai quello che ti senti, io ti amo così>>; affermò sorridendo. Pagherebbe tutto lui? Non posso accettarlo, stiamo insieme da poco ancora, non ci conosciamo perfettamente, la nostra relazione è instabile, non voglio approfittarmi della sua ricchezza. Ha lavorato tanto per ottenere dei soldi e liberarsi del padre, non posso toglierli una parte.

<<Tu non capisci. Nessuno può. Sono 15 anni che non vedo, mi sono dimenticato i visi dei miei amici, di mio fratello, non ricordo i particolari della mia infanzia, non ho vissuto l'adolescenza, non è stato facile crescere. Tornare lì mi farebbe rivivere tutto. Ho fatto delle terapie motivazionali oltre che riabilitative, non sono pronto, non posso>>, spiegai. Cercai di trattenere le lacrime. Credevo di averlo superato, pensavo che gli anni passati a lavorare su me stesso avessero portato a qualcosa, invece no, ancora non l'ho superata. Mi trovo qui, a piangere davanti al ragazzo che amo, che sta solo cerando di rendermi felice togliendomi una delle sofferenze più grandi che mi affliggono, ed io lo sto escludendo, da stupido che non sono altro.

<<E allora non faremo nulla. La mia proposta rimane attiva, quando vuoi basta chiedere>>, affermò riempendo di baci gli occhi. Cosa ho fatto per meritare un angelo del genere al mio fianco?

<<Comunque Kookie, anche se non ricordi i visi, noti cose che le persone normali non vedono neanche dopo anni passati insieme. Comprendere le persone solo con il tatto, distinguerle dalle sensazioni che provi, i profumi, è qualcosa di unico>>, spiegò. Davvero ero speciale per questo? È pensare che non è una cosa che ho imparato, mi viene naturale. Forse ha ragione e potrei provarci, lui starebbe al mio fianco, e male che vada tornerei come adesso, né più né meno.

<<Jiminie....lo sai che ti amo tanto vero? Non saprei cosa fare senza di te>>, affermai baciandolo. Le sue labbra così carnose non mi permettevano di lasciarle, così morbide e invitanti...Approfondii il bacio portando la mani dietro la sua schiena per avvicinarlo. Non ne avevo mai abbastanza, volevo farlo mio di nuovo.

<<Anche io ti amo. Mi perdoni? Non volevo farti soffrire con brutti ricordi, volevo solo cercare di capire se ci fosse una soluzione, non pensavo avresti reagito così>>, affermò ancora sulle mie labbra. Ascoltai metà discorso, ero concentrato su altro. Forse aveva ragione, dovevo provare, farlo almeno per lui, per tutto l'amore che mi aveva dato e che difficilmente avevo ricambiato.

<<Va bene, ci proverò, però non così subito, facciamo la settimana prossima?>>, domandai. Mi abbracciò felice e insieme scoppiammo a ridere, erano pazzi, lunatici, e tremendamente innamorato l'uno dell'altro.

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Dunque....Kookie ha paura ma sta accettando la proposta di Jimin. Come andrà la visita? Realizzerà il suo sogno o no? Al prossimo capitolo!

~Beyond The Eyes~ JikookDonde viven las historias. Descúbrelo ahora