Chapter Eight

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Una settimana dopo.

Mi distendo sul letto a pancia in su, beandomi della voce di Freddie Mercury proveniente dalle cuffie del mio cellulare, socchiudendo gli occhi, rilassandomi completamente.
Mi mordicchio il labbro inferiore, cercando di liberare la mia mente da tutti i pensieri, compresi quelli che riguardano Roger Taylor.
In quella settimana che non lo avevo visto, avevo deciso di non rispondere a nessuna delle sue chiamate e dei suoi messaggi, cercando di evitarlo in tutti i modi possibili. In conclusione, non ero nemmeno uscita da casa, se non per dirigermi dal parrucchiere per tagliare la mia lunga chioma, dimezzandola, scegliendo una nuova lunghezza per me, che non andava oltre le spalle, ma che si adagiasse su esse.
Contrariamente dalle altre donne, non ho mai creduto alle dicerie riguardo i cambiamenti dopo una relazione o un brutto periodo. Ho sempre rivoluzionato i miei capelli tutte le volte che ho voluto.
A distrarmi dai miei pensieri ci pensa l'ennesima vibrazione del mio cellulare, sbloccandolo per trovarci due ennesimi messaggio di Roger.

Per ricevere una tua risposta, cosa devo fare? 19:37

Okay, ora basta. Fai come ti pare. 19:39

Rileggo ripetutamente il suo messaggio, sollevandomi a sedere, riempendomi di rabbia e delusione a causa di quelle parole, per poi rispondergli per le rime.

Oh, finalmente! Ero stufa di ricevere i tuoi inutili messaggi. Sono così contenta!

Invio immediatamente il messaggio, senza pensarci due volte, osservando lo schermo, aspettando una risposta che non arriva, gettando, poi, il cellulare al mio fianco, sbuffando. Mi lascio andare nuovamente sul letto, coprendomi il viso con le braccia, incrociandole su di esso, crollando in un pianto dovuto al nervoso accumulato in quella settimana. A peggiorare questo stato ci pensa la mia mente, portandomi all'ultima mattina in cui mi ero svegliata sul suo petto ed ero rimasta per ore ad ammirarlo e ad accarezzare il suo corpo mentre dormiva.
Ma che cavolo mi prende?
Dannazione, non permetterò ad un ragazzino cresciuto di ridurmi in questo stato!

'' Ma buonasera, tesoro! ''

Mi alzo di colpo dal letto quando la porta della mia camera si apre, facendomi spaventare, osservando Holland entrare in camera con un sorriso smagliante, rabbuiandosi all'istante quando mi veste in lacrime, che asciugo velocemente con i dorsi delle mani.

'' Chi diamine ha fatto piangere la mia amica? ''

'' Oh, no. Lascia stare, Holl. Sono giù di morale. ''

'' E' stato Taylor, vero? ''

Sollevo lo sguardo, spalancando gli occhi non appena nomina Roger, deglutendo a vuoto, per poi ricordarmi delle parole del biondo riguardo il mio numero di telefono e che avrebbe dovuto ringraziare di persona questa mia amica.

'' Sei stata tu! Perché gli hai dato il mio numero? Dannazione, ero convinta fosse stata Lucy! ''

'' Mi spieghi cosa ti ha fatto? ''

Ignorate talmente le mie parole e sedutasi sul mio letto, attende che cominci a raccontare, per poi lasciarmi andare in uno sbuffo, accomodandomi al suo fianco. Abbasso lo sguardo e racconto tutto ciò che era successo dal primo giorno a qualche minuto prima, spiegandole tutto nei dettagli, per poi lasciarmi abbracciare, sentendo le sue mani accarezzarmi i capelli lentamente.

" Alena, se avessi saputo tutto questo, non gli avrei mai dato il tuo numero. Una sera, incontrai Brian in un locale, mi riconobbe presto e riprendemmo a parlare. Roger era con lui, aveva bevuto molto e Bri preferì riaccompagnarlo a casa. Mi chiese di fargli compagnia, credo fosse solo per via del fatto che se avesse portato Taylor in casa, la macchina sarebbe stato oggetto di furto. Per evitare questo, sono andata con loro. Al ritorno, Brian mi chiese il tuo numero per conto di Roger e glielo inviò. "

Sweet LadyWhere stories live. Discover now