Chapter Twenty-Six

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Quattro mesi dopo


" Non chiamerò mai mio figlio Edward, non mi piace! "

" Richie? William? "

" Assolutamente, no! "

" Oh, andiamo! Come vorresti chiamarlo, allora? "

" Sceglierei un nome più dolce, che accomuni entrambi e che sia adatto per lui. "

Dopo l'ultima ecografia, il ginecologo ci aveva comunicato il sesso delle creatura che porto in grembo, ovvero un maschietto, facendo commuovere Roger, vedendolo piangere per la prima volta. Lo avevo abbracciato e avevamo sorriso insieme, ritornando a casa contenti e con le solite raccomandazioni del dottore. Avevamo informato i nostri amici che si erano congratulati con noi, compresa Holland, che sin da subito aveva manifestato la sua delusione, certa che, in realtà fosse una femminuccia.

" Roger Junior. "

" Un bel nome che accomuna entrambi. Ottimo! "

" Roger Junior Taylor suona benissimo. "

" Taci. "

Porto il palmo sulla sua bocca, coprendola per non farlo parlare, ridacchiando quando lascia su esso vari e piccoli baci. Mi sistemo comodamente sulle sue gambe, sospirando rilassata quando comincia ad accarezzare il mio ventre pronunciato, abbassando lo sguardo su esso e sull'abito ampio - nonché una camicia azzurra con delle stampe floreali - che lo copre, mordicchiandomi il labbro.

" Ehy, non farti strani pensieri sulla fisicità. Sei bellissima anche con questo pancino. Lo sarai anche al nono mese. "

" Mr. Taylor, io non ho parlato. "

" Oh, no. I tuoi occhi, poco fa, mi hanno chiarito tutto. Se pensi che io possa smettere di volerti, ti sbagli di grosso. "

" Smettila. "

" Baciami. "

" No. "

" Lo prendo come un invito. "

Sorrido appena, socchiudendo gli occhi non appena preme le labbra sulle mie, baciandolo con dolcezza, intensificando il contatto con le nostre lingue, lasciandole giocare vogliosamente. Prendo il suo viso fra le mani, attirandolo maggiormente a me, per poi lasciar scivolare le dita fra i suoi capelli, mugolando contrariata quando non riesco ad afferrare i suoi capelli.

" Rog, perché li hai tagliati? Mi piacevano lunghi! "

" Dolcezza, dovevo cambiare look. Così, sto meglio. "

" Sto meglio. "

Imito la sua voce, schernendolo, circondando il suo collo con le braccia, avvicinandomi al suo viso, sorridendo dolcemente, per poi stringermi al suo corpo, nascondendo il viso nell'incavo del primo, socchiudendo gli occhi, perdendomi nei pensieri.
Sono passati solo sette mesi da quando io e Roger ci siamo incontrati per la prima volta, sfidandoci ripetutamente fino a cedere lentamente nella passione e nell'amore.
Mi sollevo dal suo corpo con il busto, abbassando il capo quando avverto la sua mano muoversi circolarmente sul mio ventre, intenerendomi davanti a quel gesto, riflettendo su Roger, immaginandolo, come padre, correre per casa con suo figlio, urlando il suo nome fra le risate, oppure fermi nel suo studio mentre gli insegna come suonare la batteria.
Curvo le labbra, trattenendo una risatina al pensiero del bambino che picchietta la testa del padre con le bacchette, intento ad imparare.
Immagino nostro figlio e vengo colta da un'immagine angelica, un misto di tratti miei e di Roger: occhi chiari, una compromesso fra il grigio e l'azzurro, delle labbra sottili ed un nasino piccolo.
Solo un nome potrebbe essere adatto ad una meraviglia del genere.

Sweet LadyWhere stories live. Discover now