Chapter Twenty-Five

1.6K 87 67
                                    


Mi dirigo silenziosamente in cucina, guardandomi attorno per ricordarmi il percorso, giungendo, poi, nella stanza, osservando l'orologio al muro che segna le 11:27.
Cavolo, Roger deve decisamente svegliarsi!
Afferro la mia borsa dal tavolo, stringendola fra le mani, deglutendo a vuoto mentre penso al contenuto, ovvero al test di gravidanza che avrei dovuto fare.
E se fossi incinta?
Un bimbo? Una bimba?
E se non lo fossi?
Tante domande a cui non so dare delle risposte.
Mi volto ed improvvisamente emetto un urlo di sorpresa, lasciando cadere la borsa, trovando Roger di fronte a me, intento a strofinarsi l'occhio destro, coprendosi l'orecchio sinistro con la mano libera, assumendo un'espressione leggermente infastidita.

'' Ma sei pazzo? ''

'' Non c'è bisogno di urlare, dolcezza. Ci sono solo io. E Betsy, fuori. ''

Sospiro, portandomi una mano sotto il seno, tranquillizzandomi, dando un rapido sguardo fuori alla finestra, osservando il cucciolo di Labrador, dal pelo color miele, giocare con la corda.
Non appena eravamo tornati a casa, Roger, lasciatami in sala da pranzo con le valigie, si era diretto nella camera degli ospiti ed era tornato con la piccola Betsy fra le braccia, sorridendomi e pregandomi di tenerla perché aveva sempre desiderato di avere con sé un cane, specialmente di quella razza. Non avevo resistito molto e gli avevo detto subito di sì, innamorandomi sin da subito di quella cagnolina, dagli occhi oceanici, con il suo collare nero con la medaglietta con su inciso il nome. Poco dopo, si era giustificato riguardo la chiamata che aveva ricevuto da Tara, proprietaria del canile dove era stata Betsy, informandomi che lei stessa aveva portato la cagnolina in casa e che ad attenderla c'erano stati John e Lucy, che si erano occupati di lei fino a qualche minuto prima del nostro arrivo.
Sorrido dolcemente nel vederla rientrare in casa, correndo subito verso noi, cercando l'attenzione di Roger per giocare.

'' Eccola! Parlando del diavolo.. ''

Mi chino a raccogliere la borsa, ringraziando il cielo che non si sia aperta, scoprendo così il contenuto, sollevandomi, avvicinandomi maggiormente al corpo del biondo, schioccando un lento e lungo bacio del 'buongiorno', lasciandomi stringere al suo corpo, avvertendo i richiami della cagnolina, intrufolando il muso fra le gambe del biondo, abbassando lo sguardo, scoppiando in una fragorosa risata.

'' Mi sa che è gelosa. ''

'' Sì, come qualcuno in questa casa. ''

'' Se parli di te, sono d'accordo. Occupati tu della colazione, vado a sistemare la camera. ''

'' Non credo valga la pena. Fra poco, sarà tutto in disordine, come sempre. ''

'' Ma che mascalzone! ''

Comprendo rapidamente la sua allusione, nascondendo un sorriso divertito, per poi lasciarmi baciare la guancia, allontanandomi, camminando rapidamente verso il bagno e non in camera da letto come ho annunciato al biondo.
Mi chiudo all'interno, facendo scattare la serratura, appoggiandomi per un istante sulla superficie della porta, ansiosa ed agitata, socchiudendo gli occhi, respirando profondamente.
Successivamente, poso la borsa sul lavandino, estraendo il test, cominciando a scartarlo, per poi dirigermi verso la tazza, dando le spalle a quest'ultima, abbassandomi i jeans a sigaretta insieme alle mutandine, sedendomi sulla prima, inserendo il test fra le gambe, abbassando lo sguardo per direzionarlo mentre urino.
Okay, fino a qualche mese fa non mi sarei mai aspettata di dover fare un test di gravidanza!
Non avrei mai creduto di trasferirmi a casa del mio ragazzo e condividere insieme la quotidianità, soprattutto con Roger, con cui la maggior parte delle volte litigo, anche per cose futili, concludendo sempre con delle sfide e dei baci interminabili.
Porto il test di fronte ai miei occhi, guardandolo con attenzione, posandolo sul ripiano in marmo accanto al mio corpo, fissandolo anche mentre mi ripulisco e mi sollevo le mutandine e i pantaloni, abbassando la felpa. Mi posiziono davanti allo specchio e al lavandino, ripulendomi le mani con il sapone, energicamente, sciacquandole e asciugandole subito dopo. Afferro il test, deglutendo a vuoto quando leggo il risultato, impallidendo all'istante : due lineette.
Sono incinta.
Fantastico! E come lo dico a Roger?
Mi appoggio con le spalle al muro, fissando il test, avvertendo le lacrime rigarmi il viso, cominciando a piangere per un miscuglio di emozioni.
Paura - il rifiuto di Roger.
Gioia - sono incinta, amo i bambini.
Eccitazione - sarò mamma.
Terrore - e se Roger mi chiedesse di abortire?
Ansia - e se rifiutassi, lui cosa farebbe? Mi lascerebbe?
Una parte di me, esclude le ultime opzioni dato che si era preso cura di Brigitte durante le prime settimane in cui gli aveva detto che sarebbe diventato padre.
Inserisco il test nella tasca posteriore dei jeans, coprendola con la felpa, per poi asciugarmi il viso con i polsini, sospirando, tentando in un qualche modo di rilassarmi, posando una mano sul ventre, accarezzandolo circolarmente, abbassando lo sguardo su esso.
Sarai una femminuccia o un maschietto?
Mi faccio forza, decidendo di uscire dal bagno, dirigendomi in camera da letto, spalancando i due balconi, lasciando entrare aria fresca, eliminando, così, quella viziata della notte, osservando Roger e Betsy giocare in giardino, sorridendo appena, incrociando le braccia al petto, immaginando il biondo nei panni del genitore e quasi mi viene da ridere.
Tiro su con il naso, avvicinandomi al letto, liberandolo dalle coperte e dai cuscini, distendendo al meglio il lenzuolo, riordinandolo, per poi aggiungere al di sopra il piumone, ammirandolo soddisfatta. Afferro il cuscino di Roger, stringendolo al mio corpo, inspirando il suo profumo, socchiudendo gli occhi, rimuginando sul suo modo di dormire e tutte le sue posizione strane, arrabbiandosi, alla fine, quando non mi trova fra le sue braccia.

Sweet LadyOpowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz