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Mentre guardavo Carlos e Vanessa mi si avvicinò Andrea.

A: ciao... Che fa una così bella ragazza come te qui da sola?

Arrossii, ma poi mi ripresi. M: stavo per andare dai miei amici. Vanessa ci fa visitare i posti segreti di Torino.

A: be allora ci vediamo domani e miraccomando puntuale. Li sfoggiai il mio sorriso più bello e lo salutai con la mano. Poi corsi dai miei amici.

In un ora e mezza ci fece vedere i posti segreti di Torino e mangiammo la pizza più buona che avessi mai mangiato verso le quattro ... M e C: be ... e stata un'interessante visita ma adesso dobbiamo andare Vane. M: Ci vediamo domani pomeriggio per andare alla festa.

V: posso venire con voi?non so cosa fare se no.

M: aspetta!

Mandai un messaggio a mia madre ~Ma... Sta sera vane può venire a dormire a casa? ~

Subito mi rispose, meno male che fa un lavoro in cui deve sempre stare al cellulare,~ certo oggi esco  prima.~

M: OOK, allora vuoi venire a dormire a casa mia. M e V: PIGIAMAAAAA PARTYYYY!.

C: ragazze mi dispiace veramente tanto smontarvi ma... Marti oggi abbiamo...

Non lo lasciai finire. M: l' allenamento

V: posso venire a vedere l' allenamento.? M: certo.

C: be allora muoviamoci.

Vanessa chiamò sua madre che ci raggiunse e li portò il cambio. Poi corremmo verso la metro. Arrivati a casa mia Vanessa si sistemò io mi preparai il borsone con la roba per la palestra, e scendemmo sotto ad aspettare Carlos che arrivò 10 minuti dopo con il suo solito sorriso che ti fa sciogliere e un ragazzo fantastico. Anche se siamo solo amici nessuno mi può vietare di pensare queste cose di lui. V: ciao.

Si unì a noi e andammo.

.......

Quando arrivammo in palestra chiesi a Mario(allenatore) se Vanessa poteva restare a vedere. lui acconsentì per fortuna.

La fece sedere su una panchina di legno attaccata al muro.

Poi andai a camiarmbiarmi. Pantaloncini e canuttiera viola, attillata e scarpe da ginnastica.

Quando uscii Mario ci fece iniziare a correre, dopo un paio di minuti iniziammo ad impapinarci.

M: ragazziiiii. Urlò. Non distraetevi.

Devi scusarli non sono abituati ad avere ospiti di un certo fascino. E poi no li conviene distrarsi verooo Martinaaa.

M: ah ah ah che ridere!  XD

In ricordo dell' arrivo di Carlos.

Correvo difianco  a lui e lo vidi accennare un sorriso.

Finito di correre facemmo un esercizio inventato da Mario più o meno. Consiste: allora i ragazzi fanno le flessioni 2 a due  in fila mentre io e Asia ci se diamo sopra mentre fano le flessioni e ci dobbiamo sedere a gambe incrociate sulla schiena senza cadere, quindi si allenano  i muscoli di tutti.

I ragazzi si misero a terra e iniziarono a fare le flessioni e io e Asia salimmo sopra i primi due che fecero un lamento e io e Asia ci scambiammo un sorriso. Ogni dieci secondi  dovevamo cambiare schiena, quando arrivai sulla schiena di Carlos. C: ho mio dios ma quanto pesos? Disse ridendo. Feci in tempo a dargli uno schiaffetto sulla testa e scesi e mi se detti sulla schiena di Gaetano era il momento più bello perché ave la schiena larga e ti ci potevi pure sdraiare. Lui non si lamentava mai era dolcissimo e da quando era entrato nella palestra e diventato il migliore amico di Carlos anche se aveva 18 anni. Gaetano era moro con gli occhi neri era alto 1,95m e molto muscoloso ed era un siciliano puro. Passai insieme ad Asia su le altre schiene. Dopo ci fece mettere i guantoni per tirare qualche calcio e pugno al saccoda box. Finito l'allenamento ci andammo a cambiare.

Quando uscii dallo spoiatoio andai con Asia da Vanessa e uscimmo. Gaetano e Carlos erano già fuori ad aspettarci. Fuori c'era un parco con due travi parallele con delle sbarre. Questa era un monumento di non so quale artista, comunque questo monumento era alto più di due metri. Ma eravamo li per una scommessa tra noi due me e Asia che consisteva ne arrampicarsi nelle travi parallele, ma da sole non ce la potevamo fare perciò  chiedemmo il loro aiuto per fare da scala e in tal caso ci saremmo divisi la vincita di 5 euro, non era molto ma era una questione di principio.

Mi tolsi le convers e salì sulla sue spalle.

C: ma dooo tra il peso e la puzza che esce di qui... Oggi mi vuoi far fuori.

E rise, M: aspetta che scendo e ti fasccio fuori ti conviene che quando scendo tu iniziasti a scappare.

Vanessa ci guardava un po triste e un po arrabbiata. A: viene muovete prima che mi venga la barba.

C e M: si si.

In cominciammo ci tirarono su, e ci arrampicammo  pino piano cambiavano la travi, mentre i due ci stavano accanto per un eventuale caduta.

Verso la fine mi mancavano due travi a lei una, mi guardò e mi fece un sorrisetto. Mise una mano sulla' ultima trave e poi la seconda, ma anch'io ero allo stesso punto perche mi ero data una sbrigata ma nella fretta mi scivolò la mano e caddi nel vuoto  e anche da una mella altezza, ma dopo un eternità ( così mi sembrava) di tempo delle mani mi cinsero la vita, avevo gli occhi lucidi mi ero spaventata ce cadere da tre metri potevo rompermi la testa.

Ma per fortuna mi aveva presa. Ancora in braccio lo abbracciai forte come non avevo mai abbracciato nessun altro ragazzo, anche se non avevo mai abbracciato nessun ragazzo.

Lo strinsi forte ancora in braccio a lui, mi veniva da piangere. Lui ricambiò        l' abbraccio. Nel mentre Asia non si era ancora accorta di niente e festeggiava la sua vittoria. Vanessa corse verso di noi... V: come stai?tutto a posto?

In quel momento mi ripresi dallo spavento e scesi. M: si si mi sono solo un po spaventata ora e tutto OK.

Carlos mi tiro su il viso dal mento e mi costrinse a guardarlo negli occhi. C: sicura? mi chiese con un aria preoccupata. M: si tutto OK . sorrisi.        A: perché cos'è successo?

M: a ma niente sta tranquilla sono solo caduta da tre metri, potevo spaccarmi la testa, niente di che tranquilla.

A: scusa non  me ne ero accorta ero troppo concentrata sulla mia vittoria. Fece un sorriso, non ero veramente arrabbiata e le sorrisi anch'iopoi io e Carlos li demmo i 5 euro.

Ormai erano le 21,30 e dovevamo tornare a casa. Salutammo Gaetano e andammo.

Arrivati a casa mia madre (sara) invitò  Carlos a mangiare da noi. Anche se tardi aveva cucinato il riso con sugo e salsiccia e per dolce cannelloni siciliani.

Finimmo di mangiare alle 22, eravamo talmente pieni che dovevamo rotolare per spostarci fran po. C: ecco perché pesi così tanto. Lo fulminai  con lo sguardo e rise. Alle 22,30 passate Carlos tornò a casa sua.

Io e vane che era stata zitta per quasi tutto il tempo mi disse. V: senti devo parlarti e molto importante.

M: certo. Salimmo subito in camera mia.

M: parla...

V: OK vedi devo dirti una cosa ne.. Ecco io io, a me piace Carlos, ecco lo detto mi piace. M: mi dispiace...

V: come ti dispiace.

M: se mi avessi lasciato finire ti avrei spigato. Allora mi dispiace per oggi spero non ti abbia dato fastidio.  V: no non importa non lo sapevi sono stanca morta e poi dobbiamo essere riposati per la festa di Valentina che tona da Londra.

V: allora buona notte.

Ci mettemmo a dormire.

A volte l'amore e dietro l'angoloWhere stories live. Discover now