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Tanti auguri a te tanti auguri a te tanti auguri a Martina tanti auguri a te... Buon 15° compleanno.

Mi svegliai con questo sottofondo.

E vidi mia madre e Jessica con una fetta di torta con la candelina, ( se vi state chiedendo perche non nomino mai quella' essere con cui ho dei geni in comune e solo perché è in prigione per tentato omicidio, ma di questo non ne voglio parlare, comunque ce la caviamo bene economicamente visto che mia madre fa la manager di molti cantanti e band anche non italiane),e la spensi. Oggi era finalmente il mio quindicesimo compleanno.

S: sta sera ci sarà un regalo per te.

J: io te lo do adesso.

M: grazie.

Lo apri, dentro la busta c'era un vestito verde acqua mono spalla con la gonna che arrivava un po' oltre metà coscia con tre strati di balze messe in scala, poi c'era un ombretto dello stesso colore del vestito, un lucidalabbra fucsia e una matita verde smeraldo.

M: grazie è bellissimo.

J: prego, ma vorrei che mettesti tutto questo sta sera per aprire il regalo di mamma.

M: OK. Grazie.

Mi vestii, indossai un paio di jeans bianchi e una maglia lunga a maniche corte aperta dietro con del pizzo e le converse bianche. Poi mi misi mascara, matita nera nell'interno occhio e un gloss trasparente.

Saluta i mamma e Jessica e corsi alla fermata che ero in ritardo.

Quando salì sul pullman Carlos era già li seduto cin le cuffie.

Quando gli arrivai accanto li roccia la spalla per attirare la sua attenzione. Si tolse le cuffiette e mi sorrise poi mi diede due baci sulle guance (una cosa mai fatta) e artrosi un po'.

C: auguri.

E mi abbraccio

M: grazie.

E mi passò un pacchettino con un fiocchetto viola (che è il mio colore preferito). Lo guardai li sorrisi, intanto il pullman era già partito, ricambiò e mi fece cenno di aprire.

Dentro c'era una un braccialetto con delle pietre a forma di cuore lilla con le sfumature azzurre. Era bellissimo. Lo abbracciai.

C: ti piace?

M: è bellissimo.

Scendemmo e prendemmo la metro.

M: grazie ancora.

C: di niente, in fondo soy 15 e vanno festeggiati.

Arrivammo a Torino e c'incamminammo verso la scuola e quando arrivammo Vanessa trasportando si dietro Andrea ( ormai stavano insieme da 3 mesi e mezzo), mi corse in contro e mi abbracciò.

V: auguriii

M: grazie

V: tieni.

M: grazie

Lo aprì erano quattro paia di orecchini, visto che avevo quattro buchi, coordinati al braccialetto.

M: grazie sono bellissimi, vi siete messi d'accordo?

Carlos si passò una mano tra i capelli era un gesto che faceva spesso.

V: si, ma ti piacciono?

M: certo, grazie sono bellissimi.

Li abbraccia i, per tutto il tempo Andrea era rimasto li dietro zitto. Allora li feci cenno con gli occhi di unirsi all' abbraccio.

Suonò la campanella e quando entrammo avevamo recitazione e il professore dava i voti perciò le medie degli spettacolini che avevamo fatto nelle sue ore.

A volte l'amore e dietro l'angoloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora