Era guerra aperta tra me e quella Gemma, non era molto per Carlos, ma per principio mi stava proprio
sul culo.
Comunque passò una settimana dall'ultima volta che la vidi.
S: oggi ci liberiamo della gamba di legno.
M: finalmente sto gesso fa schifo.
S: allora movete a vestirti che è tardi. Abbiamo l'appuntamento per le dieci e tu sei ancora in pigiama alle 9 e mezza.
M: si si.
Andai di sopra finalmente potevo camminare normalmente.
Anche se devo dare che mi mancheranno le stampelle.
Mi misi una gonna a vita alta, ma con sotto dei pantaloncini, doveva togliermi il gesso alla caviglia quindi... Una canottiera bianca , sopra una giacca di pelle nera e degli amici sempre neri.
Oggi era una bellissima giornata.
Scesi le scale e in pochissimo tempo fui all'ospedale.
DT: ho bene ci rivediamo, come va?
M: appena togliremo questo gesso fastidioso starò un po' meglio.
DT: allora muoviamoci no.
Andammo in una sala con un lettino e degli strumenti per operare dove c'era anche un dottore.
DT: lui sarà il dottore che ti toglierà il gesso.
M: OK.
Ed uscì dalla stanza.
Dt: bene principessa togliamo questo gesso? Siediti pure sul lettino e distendi la gamba.
Feci quello che mi aveva detto.
Poi arrivo con una specie di sega rotonda.
L'accese e iniziò a tagliare il gesso, avevo una voglia di urlare di dolore per farlo spaventare e schiattere dalle risate, ma mi trattenni dal farlo.
In mezzora feci pure la radiografia, era tutto a posto dovevo solo tenere una fasciatura leggera.
Quanto mi mancava camminare, anche se erano passate solo tre settimane.
Arrivammo a casa, mia madre aprì la porta c'erano le luci spente.
Accese le luci.
AUGURIII!!!
Tutti saltarono fuori dai nascondigli.
C'erano tutti.
V: auguri anche se in ritardo.
M: meglio tardi che mai. Grazie
Val: augurissimi.
M: grazie.
Tutti mi fecero gli auguri.
Ora dovevo solo ricordarmi di tutti.
Sono stati molto gentili a sopportarmi anche se non mi ricordo di loro.
C: ti è piaciuta la festa?
M: grazie mille. davvero.
C: te l'ha meritavi. Come va?
M: bene, ma mi mancate tanto.
C: vieni qui.
Mi abbracciò.
i suoi abbracci erano i migliori.
C: cosi potrai tornare ad allenarti,
Mario sta impazzendo con quella ragazza.