Capitolo 60

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Gin si svegliò di buon mattino, aveva riposato tutta la notte con addosso i bracciali, i quali per tutto il tempo andarono avanti a brillare, segnale che avrebbero aiutato il suo corpo a rigenerarsi più velocemente.
Era da sola nel suo letto, nella stanza non c'erano neanche i vestiti di Dean.
Si controllò la ferita, non le faceva più male e stava guarendo bene.
Si alzò, si fece una doccia veloce e andò in cucina per prepararsi la colazione, doveva aprire il garage e aveva intenzione di contattare Paul per avvisarlo che avrebbe avuto bisogno di lui per un ordine, serviva fare una lista dei pezzi di ricambio che andavano sostituiti all'Impala.
Mentre stava preparando il caffè sentí dei respiri affannosi provenire dal divano: era Dean, aveva dormito tutta la notte lì in salotto.
Gin si sentiva un po' in colpa, prima che partissero per il viaggio di ritorno gli aveva fatto capire che voleva mantenere le distanze e per questo molto probabilmente lui decise di sistemarsi sul divano. Aveva l'aria stanca, doveva aver guidato per tutto il tragitto per non parlare dei pericoli corsi a causa della caccia.
Gli tolse le scarpe e i jeans che ancora indossava, tirò fuori dall'armadio una trapunta e un cuscino pulito che cercò di sistemargli sotto la testa senza disturbarlo troppo.
Gli accarezzò dolcemente i capelli e gli sussurrò: "Dean, sei tutta la mia vita. Vorrei che ti lasciassi andare con me".
Ormai la collera le era passata, non ce l'aveva più con lui però era tempo che si chiarissero.
Chiuse le persiane per scurire l'ambiente, gli scrisse un biglietto per avvisarlo che stava bene e che sarebbe scesa per aprire il garage; certamente Dean non avrebbe approvato che lavorasse ma doveva farlo comunque.
Appena fuori c'era parcheggiata l'Impala semi-distrutta ma non vide la sua Ford, evidentemente doveva averla tenuta Sam per accompagnare a casa tutti gli altri.
A Gin vennero subito in mente le sue amiche, dovevano essere preoccupate per lei dato che non le aveva più sentite, così mandò loro un messaggio scrivendo che era andato tutto bene e che le avrebbe chiamate in serata.

Non tardarono ad arrivare i primi clienti per farle mettere da parte tutto quello che era successo, si fermò per fare una pausa veloce solo a mezzogiorno dato che i lavori erano urgenti. Lavorare la distraeva e le permetteva di rimettere in ordine tutti i suoi pensieri.

A metà pomeriggio Dean scese in garage e come sempre si fermò a guardarla mentre era concentrata.
Si sentiva sollevato grazie alle parole che Gin gli sussurrò al mattino e la prima cosa che voleva fare era prenderla tra le braccia, sempre che lei glielo avrebbe permesso.
Nel vederla chinata mentre stava sistemando delle parti meccaniche nel cofano di una macchina, a Dean venne subito una gran voglia di possederla. Quel corpo così armonioso e tonico lo faceva impazzire, i leggings che indossava disegnavano perfettamente le curve del suo fondoschiena.
Le si avvicinò da dietro ed iniziò ad accarezzarle dolcemente ai fianchi, le sue mani vagavano ovunque mentre i loro bacini ondeggiavano con dei movimenti sensuali.
"Vedo che ti sei svegliato e che sei già ben ispirato ;)" lo stuzzicò lei.
"Girati Gin, voglio sentire subito il sapore delle tue labbra" le ordinò Dean.
"Eh se io non ne avessi voglia?" rispose lei orgogliosa.
"Gin... Vieni, girati e basta, dopo penseremo al resto" insistette lui.
La cacciatrice si alzò lentamente provocandolo maggiormente; si voltò e gli andò tra le braccia, in fondo anche lei aveva una gran voglia di farsi stringere e di dimenticare tutto ciò che era successo.
Dean la baciò teneramente, troppe incomprensioni c'erano state, con quel bacio volle mettere da parte tutto il suo orgoglio giurando a sé stesso che quella sera si sarebbe dichiarato, avrebbe poi fatto l'amore con lei per tutta la notte annegando nel suo piacere e nel suo profumo.

L'Amazzone E Il CacciatoreWhere stories live. Discover now