VII

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Entrai per la seconda volta in quella stupenda dimora. Lui era lì, nel salotto. Aspettava che io entrassi.
La prima volta in cui entrai in quella casa ero incosciente, quando lui mi aveva portata via da quel gruppo di ragazzi dopo che mi avevano stesa. Risi al solo pensiero di Tom che mi teneva in braccio. Entrai e osservai la magnificenza di quella casa. Era all'ultimo piano del felton palace, oltre la porta d'ingresso si poteva notare un stupendo salotto open space con la cucina con vista new york. Davanti ad un divano bianco di pelle si trovava un piccolo tavolino di marmo ed una poltrona nera, non aveva la televisione, bastavano quelle enormi finestre, talmente grandi che ti davano la sensazione di poter cadere nel vuoto.
Più avanti si trovava un tavolo ad otto posti ed una cucina di marmo molto ampia. "tom è splendida" affermai, lui si girò e mi sorrise in maniera molto solare. Sentivo una strana sensazione di brividi alla schiena quando lo faceva. Quel sorriso poteva sciogliere anche il cuore più congelato . "seguimi, ti mostro il resto" mi porse la mano e mi condusse a fare il giro della casa dato che la prima volta avevo visitato solo la stanza degli ospiti ed il salotto. Mi condusse su per le scale in cui avevo sbadatamente inciampato la prima volta e mi fece vedere la palestra, la camera degli ospiti, il suo ufficio, una piccola saletta cinema ed infine la mia parte preferita :

 Mi condusse su per le scale in cui avevo sbadatamente inciampato la prima volta e mi fece vedere la palestra, la camera degli ospiti, il suo ufficio, una piccola saletta cinema ed infine la mia parte preferita :

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Una piccola rampa di scale ci condusse ad una porta bianca, egli la aprì e io restai esterrefatta. "benvenuta nella bat caverna" mi fece l'occhiolino Tom. Un'enorme camera da letto divisa in due sezioni, la prima con un divanetto nero in contrasto con le pareti ed il letto chiaro che dava la visuale di una televisione piuttosto grande a schermo piatto, evidentemente gli piaceva fare le cose in grande... Passando alla seconda parte, qualche scalino il legno portava ad un letto matrimoniale, era tutto così bello in quella casa, anche il padrone. Evidentemente in quel momento avevo un'espressione sbalordita, perché tom mi sussurrò all'orecchio "avremo tempo di scoprire al meglio questa stanza prima o poi" e ghignando se ne tornó in salotto. Lo seguii.
"cosa facciamo qui?" chiesi a Tom;
Lui senza rispondere si avviò verso la cucina, prese due calici ed una bottiglia di vino, si sedette sul divano, poggió il tutto sul tavolino e mi fece cenno di sedermi,così feci. "Ti devo delle spiegazioni" disse lui tutto ad un tratto, io annuii e lui mi raccontó del cameriere e della polverina che voleva somministrarmi. Quando smise di parlarmi io lo guardai, lui alzò lo sguardo, mi sorrise ed io lo abbracciai.

Tom's P.O.V
Mi stava abbracciando. All'inizio mi irrigidii ma quando odorai il suo profumo mi sciolsi. La strinsi a me, con una mano le accarezzai quella stupenda chioma nera che profumava di fumo e vaniglia. Quando sentii che si stava per staccare la strinsi ancora più a me.

Svariati minuti dopo ci separammo, le misi un braccio intorno alla spalla e la strinsi ancora di più a me. -Dio quella ragazza-  pensai.
Si posò il calice di vino sulle labbra e ne bevve un sorso. Le brillavano gli occhi, stava osservando il panorama.
Restammo li svariate ore, senza parlare, entrambi concentrati. Lei ad osservare New York, io ad osservare lei. Verso le tre di notte Michelle si addormentò su di me. In quel momento ero l'uomo più felice del mondo. Decisi che il divano non era un luogo degno per far riposare la mia principessa, quindi la presi in braccio a mo' di sposa e la portai nella camera degli ospiti. Doveva essere lei a darmi il consenso per dormire insieme in camera mia, ero pur sempre un gentiluomo, non mi sarei mai permesso di dormire con lei senza che prima ella non avrebbe  acconsentito. Era ancora vestita con quell'abito stupendo, ero tentato di levarglielo e metterle una mia maglietta ma poi si sarebbe infuriata. Semplicemente le tolsi le scarpe e la infilai sotto le coperte. Mi allontanai e prima di spegnere la luce rimasi li per qualche istante ad osservarla. Era bellissima anche addormentata.

Spensi la luce, chiusi la porta e andai in camera mia. Mi coricai sotto le coperte e l'ultimo pensiero di quella splendida giornata fu lei. La mia Michelle dormiente sdraiata affianco a me. Prima o poi avrebbe acconsentito.

Suddenly Togheter ~//^Tom Felton ^//~Where stories live. Discover now