Capitolo quattordici

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"E tu che abbassi gli occhi quando ti dico che sei sempre più bella"

Blake Oliver Carter.
Bronx, New York.

"... hanno cambiato gestione? Non vedo più Bob"
Annuisco. " Bob ora vive in centro a Boston e insieme al fratello, gestisce un perfetto pub in perfetto stile irlandese... d'altronde prima o poi tutti se ne vanno dal Bronx, nessuno rimane"
"Nessuno, tranne te" accenna un sorriso, mentre si versa dell'altra Coca-Cola nel bicchiere.
"Io sono... obbligato, sotto un certo punto di vista, qui ho tutto, ho ogni cosa in questo quartiere, dalle amicizie al lavoro"
"E Leonor, lei è d'accordo sul rimanere qui?"
"Assolutamente no, lei ama Brooklyn, Manhattan, lei ama tutto quello che è la vita arricchita di città, del Bronx non ne vuole neanche sentir parlare, si rifiuta di venire qua, categoricamente"
"Forse non ha capito che questo è un quartiere come un altro... non metto in dubbio che in passato è stato un quartiere degradato, ma adesso è un posto come un altro, un posto in cui si vive bene, volendo"
Sollevo le spalle, aprendo una bottiglietta d'acqua. "Probabilmente non si riesce ad abituare per via del suo stile di vita, arricchito"
"Non è una giustificazione, perché anch'io arrivo da una famiglia benestante di Manhattan e conduco una vita agiata, ma nonostante questo, ho sempre preso la macchina e sono sempre venuta qua al Bronx e tre anni fa, insieme abbiamo scelto di prendere casa in questo quartiere anziché nel cuore della città, perciò se miss Leonor perfettina volesse, potrebbe tranquillamente trasferirsi qui, con te, senza paure e senza timori"
"Noi due era... diverso, noi due amiamo questo posto esattamente allo stesso modo, mentre lei ama il lusso, amo tutto quello che costa una fortuna, ama tutto quello che ha un finale di tre zeri, come minimo"
"Lei è semplicemente la classica ragazza ricca viziata e capricciosa di New York, tutto qui, altri termini per definirla non ci sono, non esistono" si passa una mano tra i capelli, sospirando. "E tu, ti stai rovinando insieme a lei, ti stai rovinando con le tue stesse mani, senza rendertene conto, forse"
"Mi sto rovinando esattamente come tu, stai rovinando te stessa insieme a Rick" mi esce, spontanea. "Perché pensi che non so che con lui ti manca quel qualcosa che ti fa dire wow, sono... felice, mi sento completa?"
"Che cosa c'entra la mia relazione con Rick, adesso? Stiamo parlando di te, di Leonor e del tuo problema di alcolismo, dovuto alla situazione, non di me e Rick"
"Conosco molto bene i miei limiti, so quando devo fermarmi e no, non ho nessun problema di alcolismo"
Mia ride, versando quel resta della Coca-Cola nel bicchiere. "Li conosci talmente bene, che stamattina mi sei costato letteralmente una fortuna: millecinquecento dollari, per tirarti fuori da una cella dopo che, sei stato appunto arrestato per guida in stato di ebbrezza la notte prima, nel mezzo del Bronx"
"Ho capito, chiudiamo qui l'argomento alcol e apriamo invece, l'argomento Rick... Rick, Arthur Foster: una persona così diversa te, così altamente diversa da me... fatico ancora a crederci, sai? Fatico ancora a credere che tu, testa matta esattamente come lo sono io, hai scelto di condividere la vita in sua compagnia, una persona così... inquadrata, schematica, così... monotona"
"Io invece fatico ancora a credere che a breve sposerai miss Leonor perfettina, sai?"
Appoggio entrambi i gomiti sul tavolo e sorridendo, mi avvicino a lei guardandola negli occhi. "Se ti dicessi che non le ho mai chiesto di sposarmi? Cosa diresti? Mi daresti ancora contro?"
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