Unforgettable 2 ~

Capitolo ventitré

Mia Harper Moore.
Manhattan, New York.

"... non essere così tragica, se per ipotesi andrà a San Francisco, da qui saranno sì e no cinque ore e mezza di volo e idem per Seattle perciò potrai andare da lui ogni volta che vorrai e lui invece, potrà tornare qua a New York da te tutte le volte che vorrà" Bianca, sospira.
"... oppure, potrei andare con lui..."
"Non dire idiozie, non sei più la sua ragazza Mia, quindi no, non è il caso che tu vada con lui, ne a Seattle e ne a San Francisco"
"... ci siamo appena ritrovati, le cose sembrano andare per il verso giusto e cosa fa, lui? Se ne va a duemila e più chilometri di distanza"
In modo dolce, mi stringe le mani nelle sue. "Ho passato quattro interi anni della mia vita ad odiare Blake, l'ho odiato come non ho mai odiato nessuno, soprattutto quando... beh, ci siamo capite" prende fiato, sorridendo lievemente. "E pur quanto io sia sempre stata contraria ad un vostro ritorno di fiamma, ora ne sarei felice e sai perché? Perché ho capito che Blake non è più il ragazzo di un tempo, non è più il ragazzo problematico del Bronx, ma ora è un nuovo ragazzo, una nuova versione di lui, una persona completamente diversa ma tu Mia, prima di fare qualsiasi tipo di idiozia, parlane con lui, capisci cosa realmente siete, se state tornato ad essere una... coppia oppure non so, poi valuti cosa fare, se partire o rimanere, ma fino a quel momento non... comprare nessun biglietto aereo"
"E come diamine faccio a comprare un biglietto aereo se non so la destinazione scelta?"
"Hai capito cosa intendo" alza gli occhi al cielo, lasciando andare le mie mani dalle sue.
"Non sarà comunque facile accettare il suo trasferimento"
"Lo so benissimo, ma credimi, rimanere al Bronx per lui vuol dire rimanere ancorato al passato, vuol dire combinare guai ogni tre per due, mentre se va via, se cambia vita, se cambia aria..."
Lo schermo del mio cellulare, si illumina.
"... non mi stai più ascoltando, lo so"

"Meno di venti minuti sono sotto casa tua, fatti trovare pronta.

P.S. niente abbigliamento elegante, niente abbigliamento scomodo, niente Louboutin, ma qualcosa di comodo e semplice"
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