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Lunedì 10 dicembre
2018

Gli occhi scuri di Hoseok erano inchiodati nei suoi, anche solo da quelli, Yoongi poté capire che stesse sorridendo o più probabile facendo uno dei suoi ghigni. Fu così tanto in soggezione che scartò persino l'idea di deglutire o quella di distogliere lo sguardo, qualsiasi movimento avrebbe potuto distruggere quella strana calma scandita ancora dall'imbarazzo e dal battere ritmico del suo cuore. Il suo respiro non era ancora tornato regolare così come le sue emozioni che correvano frenetiche ovunque. Passò poco tempo che sentì le mani di Hoseok allontanarsi dalla sua intimità, seguì lo sguardo del più piccolo che si era abbassato sulle sue stesse dita sporche di bianco facendo sgranare gli occhi di Yoongi non appena realizzò.

Frettolosamente si sistemò i vestiti per poi, con altrettanta fretta, portarsi le gambe al petto come volendosi chiudere a riccio. Borbottò parole sconnesse mentre nascondeva il viso tra le ginocchia e le sue dita si aggrovigliavano impacciate ai capelli. I sensi di colpa per essere stato bene senza alcun permesso si fecero sentire mordendogli lo stomaco, ammesso che quello fosse il suo stomaco e non il suo buon senso. Si sentì sporco senza alcun limite e cosa ancora peggiore, aveva sporcato anche Hoseok che era diventato spettatore del suo declino.
Non avrebbe mai dovuto lasciarsi toccare in quel modo, non avrebbe dovuto farselo piacere, era sbagliato e irrazionale. Avrebbe dovuto controllarsi, dire di no e non lasciare che i suoi desideri nascosti facessero sentire la loro voce stridula e irritante.

«Yoongi... ehi, che succede?» quasi sussurrò Hoseok avvicinandosi al suo fianco. Il ragazzo più grande lo aveva colto di sorpresa con quella sua reazione ed era preoccupato, «Ehi Yoon, respira piano, è tutto okay».
Il borbottare di Yoongi si fece più chiaro permettendogli di captare qualche "scusa" tra tante altre parole.
«Yoonnie non c'è nulla di cui scusarsi, calmati e dimmi cos'hai...»

Yoongi non riuscì a mormorare altro che scuse rivolte ad Hoseok, a se stesso, a chiunque avrebbe potuto urtare o schifare ciò che era, a i suoi genitori, a suo fratello, a Seokjin. Stette per mettersi a piangere come gli successe all'unica festa a cui ebbe mai partecipato, quando era stato con quella ragazza e poi dal nulla si era ritrovato con le guance rigate da lacrime copiose in una vasca da bagno. E come per magia era arrivato Jin. Tra un vuoto di memoria ed un altro gli aveva accarezzato i capelli e gli aveva sussurrato dolci parole incantate alle orecchie stringendolo forte a sè.

Cazzo quanto desiderò avere Jin accanto in quel momento, ma ogni lacrima che gli bagnava le guance o ogni "mi dispiace" sussurrato, gli ricordava che era colpa sua se il maggiore non era al suo fianco in quel momento. Ed era colpa sua se non lo sarebbe stato nemmeno in futuro. Era così sbagliato, lui e tutto quello che faceva.

«Yoon cazzo dimmi qualcosa!»

Si ricordò così di non essere solo. Non era di certo Seokjin il ragazzo luccicante, ma almeno non era solo, anche se in quel momento non seppe dire se quello fosse un bene o no. Si sentì comunque in dovere di provare a rispondergli. Doveva solo dire qualcosa, qualsiasi cosa pur di decentrare l'attenzione da lui, cosa difficile dal momento che stava piangendo.

«H-hoseok... I-io non volevo... T-ti prego scusami, i-io...» cercò di dire alzando un po' la testa in modo da poterlo guardare negli occhi, ma la voce rotta dal pianto e dai singhiozzi glielo impediva. Si chiese per quale assurdo motivo dovesse sempre andare a finire così, perché non poteva godersi la sua vita in pace come chiunque.

«Hyung smettila di blaterare cose senza senso, per cosa dovresti scusarti?» gli chiese tentando di rassicurarlo con un sorriso. Hoseok sperò di non aver fatto nulla di male o di irreparabile. Capì che quello che stava succedendo al ragazzo scosso dai singhiozzi era proprio ciò che gli ebbe confidato poco prima pregandolo di non ridere. Non lo avrebbe comunque fatto, anzi, si era fissato di volerlo aiutare.

•°sᴏғᴛ ɢᴜɪʟᴛʏ ᴄʜᴇᴇᴋs°• || YoonJin ||Where stories live. Discover now