4.

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In quel pomeriggio erano successe molte cose. Il padre di Harry, dovette partire per gli stati uniti. Edward abbracciò calorosamente suo figlio, con le lacrime agli occhi, rivelando a Louis che fosse la prima volta che lasciava Harry da solo. Harry pianse.Un vero e proprio pianto, con forti singhiozzi, e Louis non poté resistere a quella scena.Edward infine raccomandò al più piccolo di interagire maggiormente con Louis, e Harry annuì leggermente, prima che il padre lasciasse la casa.«Quindi siamo da soli in casa. Soli soletti.» Louis piombò nel salotto, facendo sobbalzare Harry, il quale era intento a pensare.Il più piccolo sorrise flebilmente, cercando di capire, da quale direzione proveniva la voce calda di Louis.E se lo stesse guardando?Harry non sopportava l'idea di un Louis che si soffermava a guardarlo.Le sue guance si dipinsero in un colore molto tenue.«Perché lo fai?» Harry risentì quella voce, e per poco non cadde dal divano.«Fare cosa?» chiese a sua volta il riccio, cercando di capire dove fosse Louis.«Perché ogni volta che ti parlo arrossisci?»Bella domanda.Harry non sapeva veramente che dire, così si limitò a fare spallucce.«Harry, ti va di leggere un libro?» chiese Louis, cercando di portare avanti la discussione, posando poi, una mano sul ginocchio del più piccolo, che subito trasalì accaldato.Harry fece lunghi minuti di pausa, prima di rispondere annuendo.Louis esultò, allontanandosi un'attimo, per prendere un mucchio di libri posati su uno scaffale.I suoi libri.Ed era sicuro che Harry gli avrebbe apprezzati.«Che generi ti piacciono Harry?» alzò la voce, per poi raggiungerlo in salotto, trovandolo perfettamente composto.«Uhm, mi piacciono i libri drammatici. Storie d'amore e drammi.» concluse sorridendo e Louis non poté far altro che ricambiare quel sorriso, che Harry non poteva vedere.«Hai mai letto Cercando Alaska?» chiese Louis sorridendo.Harry aggrottò la fronte, non riconoscendo il nome del libro.«Mai letto. È intrigante?» chiese Harry, ormai a suo agio, spostandosi qualche ciocca di capelli all'indietro.«È Il mio libro preferito. Vuoi che ti legga il primo capitolo? Magari se non ti piace cambiamo libro.» il più piccolo annuì all'istante, aspettando che Louis prendesse parola.Ma il maggiore si perse, ammirando i lineamenti di quel ragazzo, così vicino al suo corpo.Era rannicchiato, in una posizione abbastanza strana, un capello panda sui ricci e il suo viso, ora concentrato, attendendeva che Louis iniziasse a parlare.«Hai intenzione di leggere o cosa?» chiese Harry, sporgendosi per dare un colpetto al braccio di Louis.Il più piccolo lo mancò la prima volta, e Louis lo vide arrossire furiosamente, spostò leggermente il braccio, così che Harry riuscisse a colpirlo una seconda volta.«Si scusa ehm, ora leggo.» Louis sospirò prendendo fiato. °°°°°° Andarono oltre il primo capitolo.Harry aveva adorato quel libro, sin dalla prima pagina e dopo qualche ora di lettura, Louis guardò Harry, chiedendosi perché non gli avesse dato cenno di star ascoltando per almeno mezz'ora.Durante i primi capitoli, il più piccolo aveva fatto domande a Louis, suggerendo possibili avvenimenti futuri della storia, cosa che Louis aveva adorato.Ora però era stanco, aveva le palpebre pesanti e senza accorgersene cadde nelle braccia di Morfeo, così come Harry. °°°°°°«Louis? sei qui?» Il più grande si scosse dal sonno, sentendo la voce cristallina di Harry, ed iniziò a sorridere grossolanamente.«Louis?» continuò il più piccolo, vagando con la testa da sinistra a destra.Il più grande si mise seduto, assistendo a quella scena adorabile.Il più piccolo sbuffò, ormai arreso all'idea che il suo maggiordomo non fosse lì.Louis si alzò dalla poltrona, e si avvicinò in punta di piedi al divano di pelle, dove Harry era seduto.Louis gridò, e il più piccolo sobbalzò sul divano, portandosi poi, una mano al petto.«Mi hai spaventato» disse il più piccolo sospirando, cercando di calmare il suo respiro affannato.Louis sogghignò rumorosamente, accasciandosi a peso morto sul divano, affianco a Harry.Rimasero interi minuti nel silenzio, ascoltando solo il ticchettio dell'orologio e i loro respiri coordinati.La sera stava calando, e il buio si intersecò pian piano nell'ampio salotto.«Louis?» ruppe il silenzio Harry, che sospirò lievemente, aspettando qualche cenno dal ragazzo accanto a lui.«mmh?» riuscì a dire, ancora assopito dal sonno.«Ehm, forse sembrerà una domanda strana uhm, ma come sei? Fisicamente intendo.» e anche se il buio dominava la stanza, Louis riuscì a vedere le goti del più piccolo, dipingersi di rosso, mentre con la mano tremante si grattava leggermente la testa.Era adorabile.«Tu come mi immagini?» chiese a sua volta Louis, curioso di sapere cosa mai avrebbe tirato fuori il più piccolo.«Ti immagino alto, tonico, con i capelli bruni, gli occhi castani e un sacco di tatuaggi a contornarti il corpo. Ti prego dimmi che rappresenti questa figura.» Louis si meravigliò di quella descrizione, e sogghignando negò spudoratamente.«Sono basso. Ho i capelli castani, gli occhi azzurri. Azzurri come il ghiaccio. E posso dire che le persone ne rimangono sbalorditi. Si ho dei tatuaggi, ed ho anche un corpo tonico.» Finì ammirando il più piccolo, ora rigido, con le goti ancora in fiamme.«Sembri carino» soffiò fuori Harry, sorridendo poi lievemente.Dopo quelle parole, il silenzio riprese dominio, e Louis sbuffò sonoramente. Odiava i silenzi e di certo non sarebbe stato lui, il primo a parlare, rompendo ancora una volta il ghiaccio, e Harry lo aveva capito.«Potresti mettere le mie mani sulle tue guance?»Louis impallidì un attimo, prima di afferrare le mani di Harry tra le sue.Il più piccolo fu sorpreso dalle calde mani rassicuranti che stavano tenendo le sue, stringendole forte.«Perché? che vuoi fare?» sospirò Louis, mentre lasciava poggiare le mani di Harry, sulle sue goti, ormai troppo calde.Harry sorrise lievemente, abituato a quella domanda. «Riesco a capire come sono i tratti della persone. Non riesco a vedere, ma posso sentire.» Disse il più piccolo chiudendo gli occhi e poggiando le sue mani fredde sulle goti calde di Louis.Il maggiore avvampò ed Harry se ne accorse, concentrandosi poi sull'usare le dita per tracciare i contorni del viso.I suoi polpastrelli accarezzarono gli zigomi alti di Louis, la sua fronte, e brevemente i capelli morbidi del più grande.Un dito tracciò il contorno del suo naso.«Chiudi gli occhi Louis.» ordinò il più piccolo, soffiando tremante.Louis fu svegliato da quella voce calda, e dallo stato di trance in cui era caduto, rendendosi conto che aveva già chiuso gli occhi in precedenza sotto il tocco del più piccolo.Le dita di Harry danzarono dolcemente sopra le palpebre, scendendo poi a tracciare le labbra.Harry sentì Louis sussultare sotto le sue dita, e sorrise non distogliendo minimamente le sue dita dalle labbra del più grande.«Hai delle bellissime e morbide labbra.» sussurrò il più piccolo, ora troppo vicino al corpo di Louis.Louis si irrigidì rabbrividendo, cercando di concentrarsi maggiormente, sul tocco così divino.«Fortunate le ragazze che ti hanno baciato.» A Louis mancò il fiato.Strabuzzò gli occhi, vedendo il viso di Harry a pochi centimetri dal suo, avvolto da una maschera di piacere.Aveva le goti rosse, gli occhi chiusi e stava sorridendo, mordendosi più volte le labbra, ora molto rosse e seducenti.E Louis in quel momento, desiderava sapere a cosa stesse pensando.Il più piccolo sorrise ampiamente, riportando le sue dita a sfiorare un'ultima volta le goti di Louis, per poi allontanarsi a malincuore.«Grazie» Sussurrò in modo flebile, sbuffando lievemente, come frustrato.«Quando vuoi.» Gracchiò Louis, risultando ridicolo e imbarazzo, lasciando che Harry ridacchiasse sommessamente.

The Butler. || Larry Stylinson.Where stories live. Discover now