16.

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Il sole era appena tramontato da poco, quando Louis uscì dalla sua dimora.

«Vieni a trovarci più spesso tesoro.» la madre lo abbracciò ancora una volta calorosamente, lasciando poi, qualche bacio sulle goti del figlio.

«Lo farò.» Disse, accarezzando amorevolmente il viso stanco della donna, abbracciando di conseguenza le piccole, ora attaccate sulle sue gambe.

«Lou! La prossima volta inviti anche Harry?» chiese Daisy, con uno sguardo sognante, di conoscerlo.

Louis, per tutto il giorno non aveva fatto altro che parlare di lui, e ne discusse pure con le ragazze, molto curiose di sapere il motivo di quel sorriso, che mai per un secondo, Louis, aveva disperso.

E poteva anche sembrare una ragazzina in piena crisi ormonale, che non faceva altro che parlare della sua indomabile cotta, ma si sentiva così... Felice.

Tutto stava andando per il verso giusto, e aveva parlato e parlato, fino a sera, di quel riccio goffo ma adorabile, che Lottie e Fizzy avrebbero tanto voluto conoscere.

E per qualche attimo balenò nei suoi meandri un'immagine nitida, di lui e Harry intenti a giocare con le gemelle, ancora piccole e ingenue per capire il mondo.

Il suo cuore perse un battito a sol pensiero.

Quanto avrebbe pagato, pur di vedere un giorno, Harry, prendere in braccio una delle sue sorelline, per farle ridere ed entrare a far parte, in modo generico, in quella pazza famiglia.

Louis stava esagerando.

Scosse leggermente la testa sbuffando, ritornando a sentire le lamentele gracchianti delle sorelle, che non volevano lasciare il loro fratellone.

«Ritorni la prossima settima?» chiese desiderosa Phoebe, che come una cozza, si reggeva ancora alle gambe toniche del fratello.

«Certo che ritornerà tesoro. Vero Louis?» Rispose al posto suo la madre, con sguardo vigile.

«Oh, certo che torno! Ora però devo proprio andare. Sono le otto e mezza e credo proprio che Harry voglia cenare con me. » E un altro sorriso comparve sul suo viso, come abitudine d'altronde.

Sua madre sbuffò in una risata, scuotendo poi il capo, in rassegnazione.

«Harry di qua, Harry di là, Harry su, Harry giù.. Insomma sei proprio cotto.» ri-afferma nuovamente, in quella lunga giornata.

Louis sbuffò, e abbracciando Lottie e Fizzy, non dimenticando di scompigliare i capelli di tutte due le ragazze, prese a camminare, pronto a ritornare a casa sua.

Le giornate di luglio erano proprio lunghe, si ritrovò a pensare, ripercorrendo la strada che solo poche ore prima lo portava alle soglie della porta della sua ormai ex-casa.

Il sole tramontava, dolcemente, infiammando il cielo in ardenti tocchi rossi e arancio.

In distanza nuvole scure roteavano sull'orizzonte, cavalcando i venti dell'estate.

Pian piano il giorno si arrendeva alla notte e a passo di marcia il silenzio avanzava, invadendo ogni cosa

Sospirò, mentre il silenzio di quelle strade dominava l'aria, lasciando solo un lieve fruscio, causato dalle fronde degli alberi.

Il brusio dei veicoli era lontano, si sentiva a malapena, il ché portò Louis a pensare.

Ecco perché, Louis, certe volte odiava la quiete.

Lo portava a pensare, e non sempre in positivo.

In effetti, riusciva solamente a rimuginare sulle parole di sua madre a riguardo di Harry.

The Butler. || Larry Stylinson.Where stories live. Discover now