Rimedi

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Ad andare a sera rientrarono tutti quanti e il silenzio di qualche ora prima si riempì di aneddoti, schiamazzi, esclamazioni di sorpresa e di apprensione. I campi di allenamento si rivelarono essere molto diversi tra loro, pieni di insidie ed inaspettatamente pericolosi.
Era normale che per delle prove pratiche rischiassero a quella maniera la pelle?

Bakugou dondolava in bilico sui piedi posteriori di una sedia in cucina. A braccia incrociate fissava i ragazzi carichi ed allegri davanti a sé, ma non prendeva parte a nessuna conversazione. Ascoltando le loro storie aveva capito di essere stato quello con la prova pratica più difficile. O almeno a lui sembrò così.
Il bastardo eccitante se ne stava in silenzio dalla parte opposta della stanza e ascoltava i discorsi tra Iida e Midoriya, i quali sembravano aver legato abbastanza con lui. I suoi occhi bicolore andavano da un ragazzo all'altro e non esprimevano alcun tipo d'emozione. A Bakugou quella faccia faceva incazzare da morire.

Kirishima ovviamente teneva banco raccontando fin troppo a voce alta delle sue mirabolanti imprese nel campo d'allenamento. Aveva frantumato senza sforzo ostacoli di pietra e legno massiccio, mentre per abbattere le barriere in ferro aveva dovuto dare più e più colpi riuscendo solamente a piegare il materiale senza spezzarlo.

Katsuki sentiva tutto. Il profumo troppo dolce di Hakagure, il rumore della chewingum nella bocca di Jiro, il ronzio dei fulmini di Kaminari, il deglutire di Mineta di fronte alla camicetta scollata di Yaoyorozu. Gli sarebbe potuta scoppiare la testa. Troppe persone, troppi stimoli, troppa confusione.
Digrignò i denti, cercò di estraniarsi il più possibile dalla sensazione di oppressione. Chiuse gli occhi semi-sofferente, corrugò la fronte, sentì la vena sulla tempia destra che pulsava inarrestabile.
Era come in balia di un mare denso, lo trascinava giù e non gli faceva prendere ossigeno. Inaspettati, improvvisi: il profumo buono e fresco di Todoroki ad aprirgli i polmoni e la risata rassicurante e vitale di Kirishima a fargli rivedere la luce nell'oblio.
Aprì gli occhi e si rimise in equilibrio sulla sedia. Di fronte a sé nulla era cambiato.

"Chissà domani cosa faremo in classe" chiese a nessuno di specifico Mina Ashido.

"Dicevano che avremmo continuato le prove pratiche, no? Però stavolta tutti insieme!" Midoriya era tra l'eccitato e l'intimorito nel dirlo.

Alcuni dei ragazzi annuirono e presero a fare ipotesi su quali sarebbero state le varie prove pratiche. Non era permesso loro di usare a sproposito i quirk quindi onestamente sapevano molto poco delle rispettive capacità.
A Bakugou era parso di capire che anche quelli che erano stati messi nello stesso gruppo durante la settimana appena finita non avevano avuto modo di collaborare. Si era fatto un'idea precisa: supponeva che questa prova pratica servisse a valutarli singolarmente, ed erano stati divisi solo per un fattore pratico. Infatti tutti quelli con quirk fisici come Izuku o Eijiro erano stati messi insieme, così come quelli con quirk che potevano colpire avversari a distanza tra i quali Kaminari o Aoyama. Insomma, Katsuki pensava che i professori ed i pezzi grossi dell'U.A.University li avessero tenuti d'occhio singolarmente per tutta la settimana, e che adesso si sarebbe trattato di vedere quanto fossero in grado di cooperare. Almeno per quanto riguardava se stesso, era certo di conoscere la risposta.

"Forza ragazzi, andiamocene tutti a dormire!" intervenne Iida guadagnandosi fischi e grida di protesta.

"Dobbiamo essere sempre ben riposati" insistette.
"Potrebbero essere prove fisiche estenuanti!"

Uraraka rise e fu la prima ad alzarsi in piedi.
"Ha ragione Iida, dopotutto è già mezzanotte dai!"

Tra le risate e le finte prese in giro però si convinsero tutti e nel giro di una mezz'ora ognuno era nella propria stanza. Bakugou non aveva praticamente spiccicato parola.

Dannato IstintoWhere stories live. Discover now