prologo

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Sono in questa casa quasi da 3 anni.
Sembra che in questa famiglia, viziarmi sia l'unico modo per farmi sentire a mio agio. Come se una quasi diciottenne orfana avesse bisogno di felpe di Gucci e di vestitini di Versace per non sentire ogni giorno il peso di essere cresciuta senza la vera famiglia. La realtà è che non mi mancano affatto, non ci ho mai sofferto davvero per la loro assenza. Ho cambiato diverse famiglie, perché non mi sentivo bene, altre le ho cambiate perché per loro ero troppo. Ma questa mi piace, ho anche un fratello di 4 anni più grande di me.
Sì, per me è davvero mio fratello, gli voglio davvero molto bene.
Elia per me è speciale, purtroppo però l'anno scorso è andato a vivere a Milano con la sua ragazza, non lo vedo da tanto e mi manca parecchio.

"Simo, giovedì diventi maggiorenne, cosa ne pensi?" Mi chiede nostra madre, in tutte le famiglie che sono stata le madri hanno sempre avuto paura di come comportarsi, approciarsi con me e come parlarmi. Non so perché ma anche quando ero piccola mi accadeva. Forse essere madre di una ragazza orfana è strano per una donna, boh.

"Non mi cambia molto la vita"

"La patente come sta andando?"

"Bene pa" dico sorridente

"Venerdì avrò l'esame" manca così poco, quasi non ci credo.

Oggi è domenica, il cielo è grigio, ma stranamente mi sento felice.

MY KOMPAREMA // DREFGOLDWhere stories live. Discover now