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Simona's pov

Spontaneamente le lacrime iniziano a scendere, perché cazzo gli ho sbattuto la porta in faccia? Senza un motivo preciso inizio a piangere e piango talmente forte da sentire la testa far male, mi appoggio contro il muro vicino alla porta e lentamente mi siedo per terra, poi sento la porta aprirsi, tra le lacrime riconoscono Gionata che si siede accanto a me, poi dolcemente mi prende e mi stringe a sé. Inizia ad accarezzarmi la testa e la schiena, con calma, lentamente.

"Piccola tutto bene?"

"Io io non lo so" dico tra un singhiozzo e l'altro, poi cerco di guardare Gionata negli occhi e lentamente mi calmo

"Scusami non so cosa mi sia preso"

"Non devi scusarti, piangere è normale, è umano"

"Ti porto da Dref?" Annuisco

"Quindi sapevi dov'era?"

"Era solo una scusa per vederti, solo io e te" sbuffo e guardo dall'altra parte, il ragazzo si alza in piedi e mi porge la mano.

Lo guardo negli occhi, afferro la sua mano e lascio che mi aiuti ad alzarmi, poi vado verso camera mia e sento i suoi impercettibili passi dietro di me

"Dove dobbiamo andare?" Lui fa spallucce

"Qualsiasi cosa tu indosserai andrà bene" sbuffo nuovamente, dovrebbe cambiare un po' il suo repertorio da gigolò.

Prendo un vestitino né troppo corto né troppo attillato giallo, uno dei miei preferiti, tolgo la maglietta senza pensare che non porto il reggiseno e senza pensare che Gionata mi sta fissando. Anzi meglio che lui sia lì a fissarmi così può vedere tutto quello che non può avere. Prendo il vestito e lo indosso, poi mi volto verso di lui e noto che sta sdraiato sul mio letto al cellulare.

"Quanto sei noioso" dico io e lui mi fissa risvegliandosi

"Una donna ha la sua privacy" questa non me l'aspettavo

"Hai ragione, ma non me l'aspettavo" o forse lui mirava proprio a questo, sorridendo si alza e si avvicina a me, si abbassa alla mia altezza e si avvicina al mio orecchio

"Allora ho fatto centro" sussurra lentamente, io gli metto una mano sul petto, l'altra fra i capelli, lui lentamente si avvicina al mio viso

"Portami da mio fratello" sussurro quando lui è a pochi centimetri dalle mie labbra, alle mie parole lui sorride rassegnato

"Subito principessa" usciamo di casa e salgo sulla sua auto

"Non era quello che mi aspettavo, ma ho comunque passato del tempo con te" dice dopo qualche minuto di silenzio

"Esattamente cosa vuoi da me?"

"Penso quello che vorrebbero tutti"

"L'hai già avuto mi pare"

"È vero, ma sei troppo brava"

"Sei fidanzato"

"Quindi non mi stai dicendo di no, bensì che c'è qualcosa a bloccarti"

"Fai sul serio? Posso fumare?"

"Sì, puoi fumare" abbasso il finestrino e mi accendo una sigaretta, poi prendo in mano il cellulare ed entro su instagram, guardo le storie del ragazzo accanto a me e noto una mia foto mentre mi sto per togliere la maglietta

"Ma sei deficiente?" Lui mi guarda senza capire, mentre ferma la macchina a causa del semaforo, gli faccio vedere la storia e lui sorride

"Ah già tu non lo sai" lo guardo per esortarlo a continuare

"Sono single" mi fa la linguaccia poi riparte velocissimo con l'auto, io faccio gli ultimi tiri della sigaretta e scuoto la testa.

"Si può mettere un po' di musica?" Lui annuisce

"Puoi collegarti col bluetooth oppure guarda fra i miei cd" mi indica il cassetto davanti a me, lo apro e vedo diversi dischi che riconosco quasi tutti. Poi vedo quello che cerco. Prendo 'Sfera Ebbasta', lo metto e lo faccio partire, lui subito mi sorride.

"Così non vale" dice lui

"È l'unico tuo disco che non ho in copia fisica"

"Davvero?" Annuisco, lui parcheggia

"Ma siamo ad Arese?" Dico io guardandomi attorno

"Sì, gli altri stavano facendo shopping, ora stanno ad un bar" annuisco e scendo dalla macchina

"Andiamo?" Dico a Gionata che sembra non sbrigarsi più

"Andiamo"

MY KOMPAREMA // DREFGOLDWhere stories live. Discover now