Capitolo 13

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Una volta entrati, un maître li accompagnò al tavolo che Iwaizumi aveva prenotato. Probabilmente lì anche la più misera prenotazione di un tavolo sarebbe costato più di quanto Oikawa possa prendere in una settimana.

<<Prego.>> Spostò la sedia di Oikawa prima di accompagnarla per aiutarlo a prendere posto, facendo lo stesso con il moro. <<Io sarò il vostro maître per tutta la serata, se avete bisogno di qualcosa potete chiedere a me.>> Iwaizumi fece un sorriso, per poi fargli cenno di andare, iniziando a dare una sbirciata a cosa c'era nel menù. Oikawa lo guardò male imbronciato e poi sussurrò per evitare di farsi sentire da sconosciuti lì affianco.

<<Sai che io non ho tutti questi soldi, vero Iwa-chan?>> Strinse un pugno guardandolo peggio di prima visto che non si azzardava nemmeno ad alzare lo sguardo.

<<Infatti, lo so. Ho portato il mio cane a cena, gliela offro ovviamente.>> Disse dopo aver alzato lo sguardo con un ghigno stampato sul volto. Il castano arrossì e distolse lo sguardo.

<<Non mi avevi portato qui per... Dirmi quella cosa insomma?>> Iwaizumi sospirò, chiudendo il menù per guardarlo in faccia.

<<Si, esatto. Bhe cosa vuoi sapere?>> Chiese con le braccia incrociate al petto.

<<Prima di tutto, chi era lei per te?>> Il moro prese fiato per calmarsi e iniziò a raccontare.

<<Lei era una come te. Aveva il tuo stesso contratto, solo che lei... Era innamorata. All'inizio le dissi che era contro le regole, ma lei ogni volta mi rispondeva che non le importava dei suoi sentimenti, che era capitato e basta. Ma questo non avrebbe influito sul nostro tipo di rapporto. Una notte, mentre lo facevamo, mi disse che mi amava, e la cosa mi lasciò veramente di stucco, a tal punto da farmi una vacanza di una settimana per ragionare. Al mio ritorno mi disse che era incinta. Le chiesi come era possibile visto che ero stato chiaro che l'idea di un bambino non mi sarebbe affatto piaciuta, e anche perché ogni volta le ricordavo di prendere le pillole che compravo personalmente. Ma lei disse semplicemente che voleva un figlio da me, e una volta non le prese.>> Oikawa sgranò gli occhi. Quindi non era davvero innamorato di quella donna...

<<Aspetta ma prima non hai detto "se fossi ancora innamorato"? Ciò significa che eri davvero innamorato?>> Iwaizumi strinse i denti.

<<Affatto. È una psicopatica. Mi sono sentito uno schifo all'idea di spiegare a mio figlio come è nato.>> Sospirò. <<Però è anche mio figlio... E nonostante ciò Maggie ha solo qualche problema... Mentale dico.>> Il castano sospirò stressato da tutta quella situazione. 

<<Ma tuo figlio... insomma, gli vuoi bene? Lo vedi spesso?>> Iwaizumi annuì con un piccolo sorriso triste sul volto. 

<<Si, chiaramente. Ogni volta che mi vedi "sparire". Bhe, non proprio tutte le volte, ma sì, lo vedo abbastanza spesso da poter creare un legame con lui.>> Il castano era quasi intenerito dalla risposta dell'altro, sorrise e posò una mano sulla sua, accarezzandola. Il moro guardò  le loro mani e chiese con un piccolo ghigno: <<Tutto okay Trashykawa?>> Il ragazzo più piccolo arrossì vistosamente e levò immediatamente la mano, per poi riportare le braccia incrociate.

<<M-Ma certo! Ordiniamo e andiamocene piuttosto!>> Hajime annuì divertito e ordinarono, parlando e ridendo fino a fine cena.

Una volta finito di cenare, Iwaizumi richiamò Kuroo che li riportò a casa del moro. Augurata la buonanotte ad entrambi il corvino se ne andò, lasciandoli nuovamente soli. 

<<Bhe? Non mi baci brutto pervertito?>> Chiese con voce leggermente tremolante il castano.

<<Wow, solo un paio di bicchieri di vino e sei in questo stato?>> Disse ridendo l'altro prima di lasciargli un bacio casto sulle labbra. <<Vedi di riprenderti perché sta sera non mi sento particolarmente buono nei tuoi confronti.>>

<<Mh.>> Disse semplicemente il castano prima di entrare nella casa e afferrarlo per il colletto, baciandolo con più foga. Il moro lo prese da sotto le cosce, sollevandolo e sbattendolo al muro. Gli fece aprire le labbra, insinuando la propria lingua all'interno della bocca dell'altro. Il castano socchiuse gli occhi sobbalzando leggermente non appena incrociò lo sguardo del moro. Tra vari baci dei due, ogni tanto si sentiva uno strano rumore provenire verso la cucina, e, dopo vari minuti che il rumore non cessava il moro si staccò contro voglia dalle labbra del castano, sussurrando.

<<Trashkawa sei troppo ubriaco o senti anche tu dei rumori?>> Disse con un piccolo ghigno divertito alla vista del ragazzo tra le sue braccia, col viso rosso e gli occhi lucidi, sia per l'eccitazione sia per l'essere un poco brillo. Iwaizumi si morse le labbra e lo posò velocemente sul divano. <<Aspetta qui che non ho finito con te.>> Afferrò un oggetto non definito, ma che sembrava appuntito abbastanza da poter ferire una persona e si avviò verso la cucina. 

<<Aha! Ecco dove quel bastardo tiene la vodka!>> Iwaizumi storse il labbro riconoscendo, purtroppo, la voce dell'intruso e scocciato gli tirò in testa l'oggetto non definito.

<<Porca miseria Bokuto. Proprio oggi dovevi venire a rompermi il cazzo? Ho degli importanti impegni da... fare.>> Disse ripensando al castano che si trovava ancora sul divano nell'altra stanza della casa.

<<AIO!>> Esclamò il ragazzo, facendo una muso da cucciolo bastonato. <<Eddai Hajime-chan!!! Akaashi si è arrabbiato di nuovo con me! Non mi lascia entrare in casa! Posso restare?>> Chiese il ragazzone, chinandosi alle sue gambe, stringendole, per pregare pietà.

<<Senti io in real->> Venne interrotto dal castano che entrò nella cucina.

<<OHOH? Chi è questo?>> Chiese ammiccando per tre volte di fila al moro, che sospirò scocciato. Probabilmente in quella stanza giravano solo i suoi di neuroni. 

<<Diciamo che è... uno che mi sto per fare, quindi se non levi immediatamente il disturbo, giuro su dio che ti faccio guardare tutto il tempo.>> 

<<Bhe.... non che mi disp->>

<<FUORI.>> Urlò.

<<V-Va bene ma calmati!>> Mise nuovamente il muso prima di afferrarlo per la spalla. <<Oggi mia sorella è passata di nuovo, lo farà anche domani... le manchi.>> Iwaizumi annuì semplicemente prima di indicargli la porta. <<Ma sei sicuro che non posso rimanere, no perch->> Detto ciò, il moro lo prese e lo lanciò fuori dalla porta. Si rigirò verso il castano, prendendolo per i fianchi e sussurrando gli chiese.

<<Dove eravamo rimasti?>> Fece prima di riprenderlo a baciare con calma e lentezza, per goderselo piano piano mentre il castano si iniziò a riprendere poco a poco.

Spazio autrice.

Mi spiace io ci stia mettendo così tanto a finire questa storia, ma davvero, la trovo stra cringe, come tutte le altre e mi sto concentrando a scriverle più sensate nonostante la trama alla quale avevo pensato non sia esattamente conforme alle mie idee. Vabbe, beccatevi sto capitolo.

-als 21/02/20

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⏰ Dernière mise à jour : Feb 21, 2020 ⏰

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50 shades of iwaoiOù les histoires vivent. Découvrez maintenant