Capitolo 9 - La battaglia

31 26 34
                                    

Il tanto atteso giorno della battaglia era arrivato, Charlot si preparò e si vestì per la scuola nella metà del tempo che le occorreva di solito, tanto era emozionata.

Dopo un'abbondante colazione, uscì veloce per raggiungere Luke che l'aspettava alla loro solita panchina sotto l'acero rosso.

-Buongiorno!- Lo salutò raggiante.

-Hey, sembri più contenta del solito oggi, come mai?- Domandò lui mentre si incamminavano verso la scuola.

-Beh, perché finalmente...- Si morse la lingua un attimo prima di rivelare qualcosa di troppo. -Perché... Mio zio ha deciso di organizzare un ballo per il mio diciassettesimo compleanno!-

-Un... ballo?- Ripeté sorpreso.

-Si... E insomma... Volevo chiederti se... Ti andasse di... Ecco... Essere il mio cavaliere per quella sera...- Propose un po' in imbarazzo, ma fortunatamente lui sembrò non notarlo, troppo imbarazzato a sua volta.

-Emm... In verità io non sono proprio un tipo "da ballo"...- Farfugliò passandosi la mano dietro la nuca e azzardandosi a voltarsi per vedere l'espressione di Charlot mutare rapidamente: prima il suo sorriso si affievolì per un attimo, ma in breve fu ripristinato, anche se per un istante gli parve un po' forzato.

-Oh... Capisco...- Replicò lei.

-Mi dispiace... È che...-

-Figurati, non c'è problema...- Rispose tentando di ostentare un'indifferenza che non provava.
Charlot ci era rimasta veramente male, non sapeva perché ma si era aspettata una risposta diversa.

Ecco, così impari a montarti la testa per nulla... Dovresti restare con i piedi per terra, Charlot!
Si disse.

Il silenzio calò pesante fra di loro, rotto solo dai passi che calpestavano i ciottoli del sentiero nel parco.
Restarono così, troppo avvolti nei propri pensieri per proferire parola.
Arrivati a scuola Luke si era già pentito di aver declinato l'invito almeno quattro volte, ma poi ci pensava meglio e si convinceva di aver fatto la scelta giusta.

Appena varcato il cancello Richard li raggiunse di corsa, trafelato, ma raggiante.

-Buongiorno, Capo! Ciao Charlot!-

La ragazza ricambiò il saluto al nuovo arrivato e si allontanò facendo un cenno del capo e un sorriso non troppo sincero a Luke.

-Ma che succede?- L'entusiasmo di Richard si spense non appena percepì che qualcosa non andava dall'espressione di Luke.

-Ho fatto una sciocchezza, temo.-

-E c'entra Charlot, per caso?-

Luke annuì.

-Avanti, racconta, non può essere così grave...-

Luke spiegò l'accaduto e una volta concluso l'amico esordì:
-Ma che ti dice il cervello?!- Esclamò Richard scandalizzato.

Luke lo prese per la manica e lo trascinò in disparte.
-Abbassa la voce, ti prego!-

-Ma che ti prende?! La ragazza che ti piace ti invita a un ballo e tu rifiuti?! Ma perchè tutte le fortune capitano a chi non ne sa approfittare?!-

Luke stava per replicare, ma la campana posta vicino alla porta d'ingresso rintoccò tre volte, segnando l'inizio delle lezioni.

-Siamo già in ritardo, ne parliamo dopo.- Concluse Luke, ora perfettamente convinto di essere un incorreggibile allocco.

Le lezioni trascorsero lente, ma la notizia del ballo a casa Watson rinvigorì gli animi durante l'intervallo.
Suo malgrado, invitò l'intera classe per evitare che suo zio sospettasse delle sue attività extracurricolari con le Giubbe Rosse.
La risposta, come sempre acida, di Amelia nemmeno la infastidì, non era molto che la conosceva, ma aveva capito esattamente che tipo era... Ad ogni modo era troppo presa a rimuginare su come Luke si fosse defilato dalla sua proposta.

Charlot e le Giubbe RosseWhere stories live. Discover now