Question

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POV Jimin

È sera ormai e nell'ospedale non si sente quasi più niente, stanno tutti dormendo.

Oggi è stato un giorno pieno di medicazioni, anestesie e tachipirina a non finire.
Il mio braccio è collegato a una flebo da quasi due giorni, non lo trovo necessario però.
È vero, ho dolori ma questo è esagerato, non sono mica stato operato
L'infermiera ci provava con me, ma Yoongi interveniva sempre con un colpo di tosse e deviando il discorso in modo brusco.
Gli avrei tanto voluto di non essere interessato alle donne, ma mi piaceva vederlo geloso.
Non mi capita spesso in effetti.
Abbiamo passato molto più tempo insieme ultimamente e sono troppo felice.

Se penso a quando ci siamo riabbracciati dopo il loro arrivo mi viene ancora da piangere.
È stato così... strano, ma intenso allo stesso tempo. Non lo abbracciavo quasi mai, salvo qualche volta per gli attacchi di panico o per qualche altra eccezione.
Il dolore se n'era andato, c'era solamente lui.
I suoi occhi, il suo profumo, le sue braccia che mi abbracciavano.
Non ci potevo credere, lo avevo ritrovato. La mia più grande paura era quella di perderlo, ma lui è tornato da me. Ho sentito qualcosa di strano, che non mi era mai successa. Ho capito che potevo ignorare il dolore, la fame e la rabbia, il mio unico pensiero era fisso su lui.
E poi la sua frase, alla fine.
Prima che Taehyung ci interrompesse ho sentito chiaramente il suo
"Jiminie io ti-".

Le mie speranze dipendono da una sua risposta a quella frase.
Non mi voglio illudere però.
Ho avuto sempre dei dubbi sul fatto che mi fossi innamorato del mio collega e adesso l'ho capito.
Ma non so forse... Dovrei capacitarmi all'idea di essere rifiutato.

«Yoongi...» quasi sussurro, mentre guardo fuori dalla finestra. Non riesco a guardarlo negli occhi, così mi godo la rotondità fredda della luna.
Ho paura, seriamente paura che possa abbandonarmi, allontanarsi da me. Forse a lui neanche piacciono i ragazzi...

«Dimmi Jiminie.» mi risponde, mentre si alza dal divano.
Mi raggiunge vicino al letto e io voglio mettermi meglio con la schiena.
Lui mi afferra la mano e mi aiuta a mettermi dritto. Ma una volta fatto non la lascia, la tiene ancora nella sua. Il mio cuore batte troppo forte. Non illudermi, ti prego...

«Yoongi tu... l'altro ieri, quando ci siamo rivisti...»
Lui sembra capire e abbassa lo sguardo.
Cavolo, sono fottuto.
Accenna un sorriso strano, come se avessi scoperto un suo segreto.
La luce della luna filtra dalla finestra e rende il suo viso ancora più affascinante.
La sua pelle chiara sembra ceramica, e i suoi occhi scuri brillanti fanno contrasto.

«Ecco, cosa significa q-quella-»
Ma prima che potessi continuare, lui mi blocca, interrompendomi.

«E che cosa significava quel "mettiti in fila" e poi quel sorrisino, Jiminie?»

Oh cavolo.
È passato dal ragazzo dolce a un cazzo di Daddy in tre secondi.

La sua voce è bassa e provocatoria, la amo da impazzire.
Mi guarda con un sorriso di sfida, come se avesse capito tutto e previsto ogni mia mossa.
Porca-
Non so che dire, è talmente sexy che non riesco a proferir parola.

Si avvicina piano a me. Capisco le sue intenzioni e non riesco a crederci. Ho la mente vuota, non riesco neanche a sentire il dolore fisico.
Sto per...
I nostri visi sono ad una distanza minima.
Io credo di star per andare a fuoco e lui mi guarda seducente. Ho le labbra schiuse e lui le guarda come se avesse l'aquolina.
I miei occhi fanno avanti e indietro tra le sue pupille e le sue labbra. Non posso credere che stia succedendo davvero.

D'improvviso si avventa su di me, catturandomi a sé.
Le sue labbra si avventano le mie, assaporandole con avidità. Io mi avvicino ancora di più, non ragiono più: voglio solo baciarlo e sentirlo il più vicino possibile.
Le nostre bocche si incastrano perfettamente muovendosi vogliose provocando ogni tanto dei rumori poco casti.
I nostri respiri si mischiano e le labbra non smettono di assaggiarsi.
Gli metto una mano fra i capelli, facendo pressione e cercando di fargli capire ciò che voglio.

Sorride nel bacio e sale immediatamente sul lettino, mettendosi a cavalcioni su di me.
Io mi abbandono sdraiandomi, tirando la sua camicia per attirarlo verso di me.
Non sento più alcun dolore, solo afrodisiaco piacere.
Si avventa di nuovo sulle sue labbra e le attacca con ancora più passione.

«Servizio in came-oh...»

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