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"Fermi!" Sentiamo dall'alto del muro.
"Vi prego aiutateci! Ci stanno inseguendo e una nostra amica è ferita!" Inizia a urlare Jimin mettendosi in piedi.
"Siete stati morsi?!" Ancora la voce.
"No! Ci morderanno se non ci fate entrare! Una ragazza sta perdendo troppo sangue per favore!" Continua a urlare il biondo.
Sento dei rumori metallici ma non riesco ad alzarmi dalle braccia del grigio. La testa inizia a girarmi e la mia vista si sta annebbiando.
"Tae" cerco di chiamarlo.
"Resisti, ci stanno aprendo il portone. Non ti addormentare Zoe, parlami" mi stringe di più a se.
Osservo le mie mani per cercare di non chiudere gli occhi quando noto qualcosa.
"L'anello, Taehyung l'anello!" L'anello che Taehyung mi aveva regalato al mio compleanno era scomparso.
"Zoe stai tranquilla, lo cercheremo, te lo prometto" lo sento dire.
Inizio a sentire altri spari e urla che mi distraggono dalla conversazione.
"Forza entrate!" Urla una voce maschile.
Sento il furgone ripartire e guardo Taehyung che ha lo sguardo dritto davanti a se.
Ad un tratto ci fermiamo.
"Scendete senza armi, vi aiuteremo"
Piano piano scendiamo e Taehyung mi tiene in braccio mentre cerco di rimanere sveglia. Qualcuno si avvicina a me.
"Che cosa è successo?" Chiede un uomo alto di mezza età.
"Stavamo scappando da un'orda e ad un ragazzo è partito un colpo" spiega il ragazzo.
"Chiamate Sasha!" Urla l'uomo.
Dopo qualche secondo arriva una donna dai capelli lunghi e neri. Si ferma davanti a me e osserva la mia ferita.
"Dobbiamo subito fermare il sangue, rischia di morire dissanguata. Devo toglierle il proiettile. Venite nella capanna" la donna guida Taehyung dentro ad una tenda e dopo poco mi lascia su un lettino.
"Come ti chiami ragazza?" Mi chiede la donna mentre fruga in una valigetta. Io con fatica apro la bocca e mi sforzo di far uscire qualcosa da lì.
"Zoe" sembra quasi che stia perdendo la voce.
"Okay Zoe, io sono Sasha. Parla con me e non ti addormentare" la vedo prendere un lungo tubo di silicone che mi lega al braccio.
"Ragazzino aiutami, devi tenere Zoe ferma. Zoe, ora ti tolgo il proiettile ma cerca di stare immobile" annuisco senza dire niente e vedo Taehyung farsi sempre più vicino.
"Stai tranquilla" mi sussurra all'orecchio mentre sento una sua mano stringere la mia intrecciando le nostre dita. Con un solo sguardo mi infonde sicurezza e calma. Fino a quando non sento una certa pressione sul braccio seguita da un dolore così forte che mi fa urlare.
"Zoe calma, guardami. Non succede niente" cerca di dirmi.
"Come puoi dirmi che non mi succede niente se ho un cazzo di proiettile infilato nel braccio?!" Sbraito. Non sono arrabbiata ma il dolore mi fa assumere questo tono irritato.
"Okay Zoe, ora devo chiudere la ferita" disse prendendo un ago. Appena lo vedo giro la testa di scatto e inizio di nuovo ad agitarmi. Si, gli aghi mi mettono ansia okay?! Okay.

"Ecco, ora fascio tutto e poi puoi raggiungere i tuoi amici. Mi raccomando non sforzare il braccio altrimenti si scuciono i punti" dice Sasha iniziando a legare una garza attorno al mio braccio.
Usciamo dalla tenda e iniziamo a cercare i nostri amici.
Ad un tratto una testa bionda e una testa gialla corrono verso di me. Mi sento sollevare in aria e mi accorgo che è Yugyeom che mi ha tirato su di peso e continua a chiedermi scusa senza fermarsi.
"Yugyeom sto bene, guardami sto bene" alza lo sguardo e una volta che è sicuro mi rimette atterra.
"Non l'ho fatto apposta Zoe-"
"Ti ho detto che sto bene, non è colpa tua Okay?"
"Okay"
Raggiungiamo gli altri che si trovano davanti a una tenda con quell'uomo che ci ha aperto.
"Bene. Ora che siete tutti qui mi presento: sono Enric, dopo l'apocalisse mi sono arruolato per proteggere i cittadini e soprattutto mia moglie Sasha. Abbiamo creato questa zona per proteggere i sopravvissuti e cercare di costruire una nuova vita, un nuovo inizio. Come potrete vedere davanti a voi c'è un secondo muro più piccolo. È stato creato in caso crollasse il muro da dove siete entrati. Lì c'è la civiltà, la vita, la vostra nuova casa" quasi non ci potevo credere. Dopo tutti quegli sforzi, tutte le città che abbiamo attraversato, tutte le campagne, tutta la gente che abbiamo incontrato, ne è valsa la pena di tutto. Eravamo finalmente arrivati alle porte della nostra salvezza. Solo un muro ci separava dalla nostra nuova casa.

Enric ci guida davanti al portone principale. Appena arriviamo inserisce un codice che permette al portone di aprirsi.
Appena si aprono le porte davanti a noi si presenta una specie di città fatte di piccole case che a quanto pare appartenevano a un vecchio paesino che probabilmente fu sterminato da quei morti viventi. Ci sono persone che passeggiano, bambini che giocano e soldati che girano per le strade. Sorrido istintivamente e iniziamo tutti a camminare.
"Ora vi porto alle docce, ne farete tutti una per rinfrescarvi e decontaminarvi. Vi saranno dati vestiti nuovi e puliti"
"Sembriamo dei cani che fanno il trattamento antipulci" mi sussurra Jin.
Ci fermiamo davanti a un edificio con due porte.
"La prima porta sono le docce per i ragazzi e la seconda per le ragazze. I cambi li trovere negli sportelli proprio davanti alle docce"
Ci smistiamo e entriamo nell'edificio.
Trovo davanti a me tre docce separate da dei muri, a ogni doccia è appesa una tendina gialla e su un mobile ci sono il sapone e gli asciugamani.
"Sembra un po' il carcere" ridacchia Alex.
"Ci sei stata?" Mi giro verso di lei che scoppia a ridere.
"Ma no, ho visto un documentario. Ora mi faccio la mia bella doccia ed esco pulita e profumata" detto questo prende l'occorrente e si va a nascondere dietro la prima tendina.
Io con calma prendo tutto ed entro nella seconda. Mi spoglio lentamente facendo attenzione al braccio fasciato. Una volta liberata dai vestiti apro l'acqua e subito un getto freddo mi colpisce facendomi squittire.
Giro la manopola dell'acqua calda e finalmente mi lascio trasportare dal calore del liquido. Chiudo gli occhi e mi inizio a insaponare.

Lego i capelli bagnati un una treccia ed esco dalle docce. Una volta fuori vedo tutti lì davanti a parlare e ridere. Mi fermo a guardarli e sorrido. Anche se mi manca la mia famiglia e mi mancano i miei amici, penso di aver trovato una bellissima compagnia che ormai sono diventati i miei amici.
"Ce ne metti di tempo eh" inizia a ridere Jimin.
"La doccia è un rito" dico con aria fiera.
"Tranquilla che il biscotto ti supera" commenta Hoseok. In effetti, ora che guardo meglio, manca Jungkook.
"È praticamente sigillato dentro" dice Jin
"Si ma poi quando si mette a cantare" inizia Yoongi.
"L'ho sentito urlare tante di quelle minacce" ride Carlos.
Ridiamo ancora tutti insieme fino a quando il diretto interessato si fa largo sotto i nostri sguardi.
"Ma buona sera principessa, fatto una doccetta veloce?" Inizia a scherzare Jimin
"Scusate" riesce a dire grattandosi la nuca e mostrando un sorriso da coniglio.

Apocalisse|| kthΌπου ζουν οι ιστορίες. Ανακάλυψε τώρα