ventidue

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Potremmo cambiare le cose.

A quelle parole, qualcosa scattò nel mio cervello. Un allarme.

Ni no ni no ni no! Attenzione! Pericolo imminente! Ni no ni no!

Poggiai entrambe le mani sul suo petto e lo spintonai malamente indietro.

«Mi spieghi quale razza di problema hai?» sbottai. «Devi smetterla di fare queste cose!»

Jungkook si limitò a ridere, anzi, a sghignazzare come una iena.

«Si può sapere chi diavolo ti credi di essere? Hai del gran fegato a comportarti così. Peccato che tu mi abbia stancata!» continuai, senza curarmi della sua risata maniaca. «Sei fortunato che qui ci sia io e non una delle tante ragazzine che hanno una cotta per te. Non oso immaginare quanto sarebbero contente di sapere quanto ti diverti a giocare con i loro sentimenti!»

«Pensi che stia giocando con te?» domandò, improvvisamente serio.

«Si, stai facendo un brutto gioco, Jungkook. Ma, fidati di me se ti dico che stai giocando col fuoco. Sei destinato a bruciarti.»

Trattenne a stento una risata.

«Hai mai valutato di fare la scrittrice? O la filosofa? Sei molto portata, hai quella dose di saggezza mista a idiozia e ignoranza adatta!» mi sorrise. «Ma, comunque, non stavo scherzando.»

«Ah, nemmeno io!» sbottai, allungando le mani per spingerlo di nuovo.

Lui, invece, afferrò i miei polsi prima che i miei palmi potessero colpirlo e mi attirò a sé senza troppa fatica.

«Non sto giocando con te, Chaeyoung. Sto solo aspettando che tu te ne renda conto.»

Roteai gli occhi al cielo. Era proprio tenace!

«Lasciami in pace, Jungkook.» mormorai cercando di liberarmi dalla sua presa. «Non ho tempo per le tue stronzate!»

«Non sono...»

Jungkook non fece in tempo a concludere la frase perché la porta del bagno si spalancò, facendoci voltare entrambi in direzione dell'uomo che stava entrando. Sgranai gli occhi.

«Oh.» fu tutto ciò che disse, restando fermo sulla soglia ad osservare me e Jungkook, che non ci eravamo mossi di un millimetro. Le sue mani circondavano ancora i miei polsi e i nostri respiri si confondevano.

«Pd-nim!» sussurrai, sentendo la bocca secchissima.

I suoi occhi si spostarono in basso, verso le nostre mani per poi tornare su di me, guardandomi con un'espressione che non prometteva nulla di buono. Con un movimento veloce, mi allontanai da Jungkook.

«Credo che il bagno delle signore sia quello a fianco.» sentenziò Bang Pd, alzando il mento con fare autoritario.

«Si, stavo andando...» mormorai, incamminandomi verso l'uscita a testa bassa.

«Certo.» disse lui, mentre gli passavo di fianco. Poi, mentre stavo varcando la soglia, aggiunse: «Voglio trovarti nel mio ufficio, al mio ritorno.»

E lì, in quel preciso momento, capii di essere nei guai fino al collo.


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✓ Seoul, Why Do You Sound Like Soul? {BTS - Jeon Jungkook} ✓Where stories live. Discover now