cinquantacinque

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«Non dire cavolate!» esclamai sbalordita.

«Sono seria!» brontolò Nari.

«Nari non puoi dire di voler lasciare anche tu la Cube!» replicai, spostando lo sguardo sulle altre in cerca d'appoggio. Da quando avevo comunicato loro la mia decisione di ritirarmi dalla vita pubblica, nessuno aveva fiatato, fino a che Nari non se n'era uscita con la pessima idea di lasciare a sua volta l'agenzia.

«E invece posso, e lo farò! Non sono d'accordo su come si è comportato il signor Hong. Se l'ha fatto con te, vuol dire che potrà farlo anche con me, in futuro, o con le altre. Io non ci sto. Non ho intenzione di farmi schiacciare dalla sua sete di soldi e potere! Senza contare che, ora che so ciò che ti ha fatto, non riuscirei più a guardarlo in faccia e a dimostrargli il rispetto che vorrei portare nei confronti del mio CEO. Quindi, lascerò anche io la Cube Entertainment!»

«Sapete che c'è?» esclamò Eunbi, dopo aver passato gli ultimi minuti in completo silenzio, persa tra i suoi pensieri. «Nari ha ragione! Non ho intenzione di farmi sottomettere da un uomo, solo per aiutarlo a guadagnare, attraverso di me. Me ne taglio fuori anche io!»

«Santo cielo!» esclamai in un sussurro. «Vi è dato di volta il cervello? Avete almeno pensato a quello che state dicendo? Volete sul serio mollare tutto quello per cui avete lottato per tanti anni, solo perché vi ho raccontato la storia infelice della mia vita? Siete forse impazzite?»

«No, Chae!» disse Yujin, sorridendomi. «Non siamo impazzite. Stiamo solamente cercando di riparare ad un nostro errore.»

«Eh?» mugolai, confusa.

«Quando il signor Hong ha proposto quell'assurda idea per attirare l'attenzione del pubblico attraverso una finta relazione con gli Stray Kids, avremmo dovuto impedirglielo. Invece, io e Seoyun – le maggiori del gruppo, tra l'altro! – abbiamo praticamente spinto affinché ciò avvenisse, senza considerare la situazione scomoda in cui ti stavamo mettendo. Ora, noi non potevamo sapere che tu fossi già impegnata, ma resta comunque il fatto che ti abbiamo costretta a fingere una relazione contro la tua volontà. È stato orribile da parte nostra e ce ne siamo rese conto tardi. Ora, però, vogliamo rimediare.»

Seoyun si avvicinò a Yujin, annuendo in accordo.

«Esattamente! Inoltre, come hanno già detto le altre, non ho intenzione di essere succube di un uomo come il signor Hong. Voglio aver la possibilità di esprimermi attraverso la musica e voglio essere io a scrivere i miei pezzi. Fino a che non troverò delle persone che mi permettano di fare ciò, io non tornerò sul palco, a costo di non tornarvi mai più.» disse Seoyun, sorridendomi come una vera sorella maggiore.

«L'hai detto tu, Chae.» riprese Yujin. «Ne abbiamo passate tante insieme e ci siamo sempre state le une per le altre. Io non ho intenzione di smettere di farlo. Forse, i nostri percorsi stanno per separarsi, ma ciò non significa che non potremo supportarci percorrendo strade diverse! Anzi, potrebbe essere un bell'esempio per tante persone! Non è ciò che volevamo fin da quando il nostro gruppo si è formato: ispirare a fare del bene?»

«Saremo forti e insieme, anche se lontane!» concluse Nari con un sorrisone che avrebbe fatto invidia al sole!

**

I giorni che seguirono, furono un vero e proprio inferno. Quando il signor Hong venne a conoscenza del mio nuovo taglio di capelli e, soprattutto, del colore blu, andò su tutte le furie. Gridò così forte che alcuni addetti alla sicurezza si sentirono costretti ad entrare nel suo ufficio per verificare che tutto procedesse in modo regolare.

Io, che avevo la testa da tutt'altra parte, non avevo sentito nemmeno una delle parole che mi aveva rivolto quel mattino. Non poteva importarmene di meno di ciò che pensasse riguardo ai miei capelli. Tutto ciò di cui mi preoccupavo era ciò che sarebbe accaduto quel pomeriggio.

✓ Seoul, Why Do You Sound Like Soul? {BTS - Jeon Jungkook} ✓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora