ventinove

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muahahhaha non avete idea di cosa vi aspetti!

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Il mattino seguente, al mio risveglio, a darmi il benvenuto nel mondo reale trovai un potentissimo mal di testa e un piccolissimo bigliettino sul tavolo della cucina attraverso cui i ragazzi mi informavano che erano già usciti.

Torniamo per l'ora di pranzo.

Massaggiandomi le tempie, osservai l'orologio attaccato al muro e rimasi sorpresa nel constatare che fosse già mezzo giorno passato. Dovevo darmi una mossa e uscire prima del loro rientro. 

I miei ricordi della serata precedente erano pochi e confusi, e ne ero contenta. Non ci tenevo a rammentare ulteriori momenti di imbarazzo: quei pochi che conoscevo erano più che sufficienti!

D'altro canto, ricordavo perfettamente la conversazione con Jimin, avvenuta poco prima di andare a dormire. Quello era stato un momento speciale che mi aveva permesso di vedere il ragazzo sotto una luce diversa. Più matura e profonda, sicuramente. Non che prima lo considerassi un ragazzo superficiale, ma dopo il suo racconto, qualcosa era diverso.

Senza preoccuparmi di cambiarmi di nuovo nei miei abiti, raccolsi tutte le mie cose e mi precipitai fuori dal palazzo. Avrei reso i vestiti a Jimin nei giorni seguenti, a lavoro, magari dopo averli lavati.

Ero appena uscita dalla metro, quando il telefonò vibrò nella tasca dei pantaloni. Roteai gli occhi al cielo: chiunque fosse, poteva aspettare. Non avevo intenzione di esporre le mie mani al gelo di gennaio. Tanto per provare la mia decisione, rabbrividii e strinsi l'enorme sciarpa arancione intorno al collo per bloccare ogni minuscolo spiffero d'aria. Ammalarmi non era un'opzione.

Camminando, mi ritrovai a pensare che Jungkook si sarebbe arrabbiato da morire quando avesse scoperto che avevo preso in prestito la sciarpa senza chiedergli il permesso. Nonostante il giorno precedente mi fossi lamentata tanto, avevo scoperto ben presto quanto quella morbida sciarpa tenesse caldo.

Passando davanti ad un'edicola, quando ero ormai arrivata a casa, i miei occhi furono involontariamente attratti da qualcosa di fin troppo familiare. Bloccai di scatto i miei passi e guardai con orrore la prima pagina di un giornale di gossip, esposta proprio lì, in bella vista a chiunque. Sgranai gli occhi e per poco non gridai.

Il frontespizio diceva le seguenti agghiaccianti parole:

Jimin e Jungkook avvistati insieme una ragazza, dopo i GDA tenutisi al Gocheok Sky Dome.

I miei occhi caddero sulla foto che ritraeva Jungkook e Jimin trascinarmi verso la macchina e, per lo sconcerto, persi un battito. Che diavolo, ero finita in prima pagina! Sul serio? Era allucinante come traessero da un qualsiasi dettaglio motivo di gossip. Perché nessuno era in grado di rispettare la privacy altrui? Sentivo il sangue bollire nelle vene! Ero tentata di entrare nell'edicola ed urlare al proprietario di bruciare tutti quei giornaletti da quattro soldi ma la voce di una bambina catturò la mia attenzione.

«Mamma.» mormorò la piccola, tirando sua madre per la manica del cappotto.

«Dimmi, tesoro.» la signora piegò leggermente le ginocchia per farsi più vicina a sua figlia.

«Guarda.» disse la bambina, puntando un indice contro di me. «È lei?»

Io e sua madre corrugammo le sopracciglia allo stesso modo e scrutammo confuse la ragazzina. Aveva un bel viso, tondo e delicato. I capelli erano raccolti in una coda alta in modo tale da lasciare in primo piano i due pozzi neri che aveva al posto degli occhi.

«Lei chi, Bomi?» chiese la signora, alternando lo sguardo tra me e mia figlia. «Per caso conosci questa ragazza?»

Ero pronta a rispondere io stessa alla domanda, ma la bambina si avvicinò a me, per poi spostare gli occhi sulla vetrina. Sia io che sua madre facemmo lo stesso, incontrando proprio la pagina di giornale che mostrava me, insieme a Jimin e Jungkook. Spalancai lievemente lo sguardo.

✓ Seoul, Why Do You Sound Like Soul? {BTS - Jeon Jungkook} ✓Where stories live. Discover now