quarantanove

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vi avviso: è un capitolo orribile! vi prometto che il prossimo sarà molto più bello!

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Sbattei con tutta la forza che avevo la porta del dormitorio, chiudendo fuori le ragazze. Tanto, avevano le chiavi!

Appena l'incontro con il signor Hong si era concluso ero volata fuori dal suo ufficio, marciando con decisione verso l'uscita. Non volevo restare in quella prigione un secondo di più. Le ragazze mi erano subito corse dietro, alcune seriamente preoccupate per me, altre temevano solamente che potessi fare una scenata tra le strade di Seoul: andava bene attirare l'attenzione con stupidi gossip, ma se ad attirarla era il mio vero stato d'animo, allora era meglio tenermi a bada. La cosa che mi faceva più incazzare era che sia Seoyun che Yujin – a tratti anche Eunbi – fossero d'accordo con quel piano malsano! Erano le più grandi del gruppo, le nostre unnie. Teoricamente, dovevano essere quelle responsabili e dotate di buon senso!

"Che vuoi che sia, Chaeng!" aveva detto Yujin, il nostro leader, rincorrendomi lungo i corridoi della Cube. "Non devi mica sposarlo. Non serve molto per mandare in estasi i fan: basta qualche occhiata di sottecchi!"

"Si, non c'è bisogno di farne un caso di Stato!" aveva concordato Eunbi. "Se potessi, lo farei io! Muoio dalla voglia di conoscere qualcuno degli Stray Kids! Sono tutti bellissimi!

Non le avevo ascoltate e, dopo aver nascosto il mio viso con una mascherina e degli occhiali scuri e aver indossato un cappuccio che mi rendesse irriconoscibile, sfrecciai tra le strade di Seoul, noncurante delle occhiate perplesse dei passanti. Ero sicura che alcuni di loro mi avessero vagamente riconosciuta, visto il modo in cui si fermavano a guardarmi. Ero sicura fossero le ciocche rosa che spuntavano dal cappuccio a tradirmi. Ciò nonostante, tirai dritto fino a quando non giunsi nel nostro piccolo dormitorio.

Una volta dentro, quando finalmente sentii di essermi chiusa il mondo alle spalle, dietro la porta, tirai finalmente un sospiro di sollievo. Quella sensazione di libertà, comunque, non durò a lungo. Ben presto il mio telefono squillò e, senza nemmeno pensarci, lo tirai fuori. Lo schermo diceva che mi fosse appena arrivato un messaggio da un numero sconosciuto. Perplessa, aggrottai le sopracciglia e con un po' di timore, vi cliccai sopra per leggerne il contenuto. Temevo che il signor Hong avesse dato il mio numero di telefono al CEO della JYP in modo tale da mettermi in contatto con... non riuscivo nemmeno a pensarci.

Ripensai a come si era comportato dopo la premiazione, la sera prima, davanti ai bagni. Il modo in cui Felix si era avvicinato a me, come aveva giocato con i miei capelli e, soprattutto, il modo in cui aveva osservato ogni centimetro del mio viso mi avevano messa a disagio, nonostante mi fossi sentita lusingata da tali attenzioni. Non aveva esitato nel mostrarmi la sua più totale attenzione e ciò mi aveva sorpresa. Eppure, nel mio cervello, qualcosa mi diceva che fosse totalmente sbagliato. Non erano le sue attenzioni che volevo.

Riportai gli occhi sul telefonino e li sgranai leggermente quando lessi il contenuto di quelle brevi righe.

Alla fine, sono riuscito a trovare il tuo numero! Pensavi di potermi sfuggire così?

Corrugai le sopracciglia e impiegai qualche secondo per tranquillizzare il mio battito cardiaco. Chi era? Se fosse stato Felix, ero sicura che lo avrebbe scritto. Che bisogno c'era di essere così enigmatico: entrambi sapevamo che fosse tutto architettato dai nostri CEO!

Immediatamente, il cellulare squillò di nuovo, segnalando l'arrivo di un secondo messaggio.

Non ci si comporta così. Sei letteralmente scappata!

Una lampadina si accese, allora, nel mio cervello. Era possibile che si trattasse di...

Chi sei?

✓ Seoul, Why Do You Sound Like Soul? {BTS - Jeon Jungkook} ✓Where stories live. Discover now