0.0

10.7K 146 9
                                    

Simona's pov

"Andrea sono anni che mi tratti di merda, mi hai davvero stufata" guardo dritto negli occhi il mio fratellastro. Sua sorella e suo fratello non hanno avuto problemi ad accetarmi con loro, ma lui, lui boh è così. I suoi occhi non smettono nemmeno per un attimo di avere quello scintillio che mi ha sempre spinta a stargli accanto, a provare ad avere un qualsiasi rapporto con lui nonostante non riesca ad accettarmi. La realtà è che forse sono troppo innamorata di lui. E sì è il mio fratellastro, ma io non posso farci niente. Non abbiamo legami di sangue, semplicemente sua madre ha avuto cuore.

"Non capisco proprio perché per te io sia un problema così grande" forse è perché abbiamo la stessa età, ma ne dubito. Nonostante vivo con loro da quando ho 10 anni ancora non ho capito come lui ragioni.

"Dio smettila di fare il misterioso, mi farai impazzire" sorride, ma non mi degna di una risposta

"Tu non sei mia sorella" dice lanciandomi il mio grinder che gli ho prestato.

"Hai ragione, non abbiamo legami di sangue, ma se non provi a passare realmente del tempo con me allora non mi dai manco una chances di esserlo" accende la canna e fa finta di ignorarmi

"Davvero, io non ti capisco, in questi 6 anni ho fatto tantissime cose per te, ci sono sempre stata" nessuna risposta

"Fottiti" dico e apro la porta per rientrare in casa

"Aspetta" sussurra lui, mi volto e senza nemmeno guardarmi in faccia mi porge la sua canna.
Non è nulla di che, ma mai mi aveva offerto qualcosa. E c ondividere una canna è un chiaro segnale che anche lui vorrebbe conoscermi meglio. Insomma quando si fuma assieme si crea quel momento di unicità nella quale due o più persone provono la stessa cosa e fanno la stessa cosa. Fumare le canne alla nostra età unisce di più i giovani, ci fa sentire meno diversi, più umani. Ecco perché questo gesto che a due persone fumatrici è quasi normale per me significa tanto in questo momento. Insomma se tu mi passi una canna è perché vuoi condividere con me un momento speciale della tua giornata aldilà del fumare. La prendo e faccio il primo tiro. Il sole sta tramontando, presto nostra madre rientra in casa, Andrea è perso a fissare il panorama a dir poco colorato ed io come mio solito sono persa a studiare lui, ogni suo piccolo movimento, il suo respiro regolare, la mano che si porta ai capelli mentre con l'altra gioca con i laccetti dei pantoloni della tuta, un altro tiro, lui porta la testa all'indietro e pare quasi rilassato. Faccio il terzo tiro e gliela ripasso gentilmente.

"Fra una settimana vado a Roma per un contest" mentre con la mano afferra la canna che gli passo i suoi occhi cercano i miei, quella scintilla adesso è più viva. Da tempo avevo capito che per lui la musica avesse un valore al di fuori del normale, sapevo che spesso andava ai muretti a fare freestyle, ma proprio non immaginavo che avrebbe detto prima a me di questa occasione. Di questo contest aveva parlato un po' di tempo fa, sentivo che al suo amico diceva che era un'occasione unica, che era quello che voleva fare che lui poteva farcela. In casa credo non ne avesse parlato ancora con nessuno, per questo non capisco perché ha dato la notizia a me per prima.

"Wow" questa banale monosillaba è l'unica cosa che riesco a dire, quegli occhi sono riusciti ad avermi trasmesso tutta la sua emozione con una sola semplice frase. Il suo sguardo è insistente, teme che voglio dire qualcosa ma allo stesso tempo spero che io glia dica qualcosa di giusto, che lo faccia sentire meno ansioso.

"La musica sarà l'unica a resistere nei secoli" a questa frase il suo volto si fa dubbioso

"Sarai immortale" aggiungo sorridendo, poi quasi in sincronia voltiamo lo sguardo giù in strada e vedendo nostra madre arrivare ci diamo uno sguardo d'intesa e ritorniamo dentro casa.

Guarda nel cielo le stelle che brillano //Shiva Where stories live. Discover now