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Simona's pov

Continuo a pensare che essermi fermata a dormire da lui non sia stata un'ottima scelta. Anzi la rimpiango. In parte perché ora non faccio altro che pensare a lui e in parte perché potrei avergli dato false speranze. Insomma com'è possibile che in così poco tempo lui sia riuscito a rinsinuarsi nella mia testa? Non è una cosa umana cazzo. Esco dal lavoro e torno verso casa mia, ho bisogno di liberarmi la mente. Cristo com'è possibile tutto ciò? Entro in casa mia, chiudo la porta alle mie spalle, vado in camera prendo l'erba e vado in balcone a fumare, devo distrarmi un po'. L'accendo mentre nella mia testa ritornano le immagini di stanotte, io e lui sul balcone, lui che mi abbraccia e mi confessa che sono stata l'ispirazione di una sua canzone. Devo smetterla, non posso ricascarci. Il cellulare inizia a squillare, lo prendo in mano e non credo ai miei occhi. Perché mi chiama?

"Pronto?"

"Ti disturbo?"

"Nono, dimmi tutto"

"Ho un problemino, tu hai la patente?"

"Ehm sì"

"Potresti venirmi a prendere in macchina? Ti spiego tutto appena arrivi, grazie ti voglio bene" non mi da il tempo di ribattere che già ha messo giù, mi manda l'indirizzo di casa sua, finisco di fumare, entro in bagno e mi sistemo velocemente, poi prendo le chiavi della macchina, esco di casa e vado da lui. Spero che non si sia inventato una scusa per rivedermi, sarebbe capacissimo di combinare qualcosa del genere. L'ansia che gli sia successo qualcosa mi fa guidare in maniera malsana e pericolosa. D'altronde se hai paura di cosa sia successo è difficile tranquillizzarsi, spero vivamente che non sia successo nulla di grave, appena il semaforo diventa rosso gli mando un messaggio con scritto l'orario previsto di arrivo da lui. Mentre fisso il semaforo cambiare colore respiro lentamente per togliermi tutto quest'ansia di dosso. Non so cosa aspettarmi quando arrivo  lì...

Guarda nel cielo le stelle che brillano //Shiva Where stories live. Discover now