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Simona's pov

Parcheggio sotto casa sua, lo chiamo e lui mi intima a salire in casa con una voce che pare quella di un morto, con una velocità che Flash levati, corro fino al suo appartamento, entro in casa e vedo lui e i suoi amici tranquilli, alcuni di loro stanno grigliando sul balcone. Andrea si gira verso di me con una faccia super colpevole, io inizio a fissarlo malissimo. E quando si avvicina a me,  mi volto e inizio a scendere le scale della sua palazzina.

"Dai torna qui"

"Sei un coglione, non sei cambiato per un cazzo"

"Un coglione che ti piace" si avvicina fin troppo a me

"Ti prego smettila, non so che idee tu ti sia fatto su noi due dopo ieri o stanotte, ma sappi che non ci può essere niente" dire tutto ciò mi fa male, fa malissimo.

"Perché fai così?" Replica lui scazzato allontandandosi un po' da me.

"Perché tu mi fai fare così" lui mi osserva cercando di decifrare meglio cosa io gli abbia appena detto.

"Non ho tempo per le tue bambinate, ho pensato davvero il peggio quando mi hai mandato quei messaggi, e questo è quello che ho trovato, ma ti pare normale cazzo? Hai vent'anni ormai, cresci un po' "

"Scusami se non sono maturo come te, scusami se mi piace divertirmi"

"Non devi scusarti, sei ciò che sei, sei sempre stato così, ma devi capire che io non sono come te, quindi certe coss evitale" i suoi occhi iniziano a guardare per terra, poi in alto, accanto a me, tutto intorno a me, ma mai mi punta lo sguardo. Forse non dovevo essere così dura, insomma, era sono uno scherzo e non sono abituata a queste cose da parecchi anni ormai... Andrea si avvicina a me, mi prende il viso fra le mani e finalmente mi guarda negli occhi, anche se ora sono io che faccio di tutto pur di evitare quel contatto che tanto bramo.

"Dai vieni a farti due costolette?" Cedo ai suoi occhi, ci guardiamo per diversi intensi istanti, poi io sposto lo sguardo e lo allontano da me.

"Non oggi" mi volto e per l'ennesima volta nella mia vita scappo da lui. Almeno adesso riesco a pensare in maniera più lucida, riesco a prendere delle decisioni sane anche se dolorose. Non posso iniziare a cedergli totalmente adesso altrimenti tutto questo finirà come già è accaduto. Se lui vuole davvero riprovarci deve capire che dobbiamo andarci piano, anche perché non siamo stupidi ragazzini. Ormai siamo cresciuti, io sono certamente più matura, di lui non saprei che dire. Entro in macchina e appoggio un po' troppo violentemente la testa sul poggiatesta, chiudo gli occhi e dopo un po' li riapro. Cerco le mie sigarette, ne prendo una e me l'accendo, abbasso il finestrino e la fumo lentamente, poi metto in moto a macchina e ritorno a casa. Questa batosta di emozioni non mi ci voleva oggi.

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Spazio autrice
Grazie a tutte per il supporto, se viva potete seguirmi su instagram: yoshina01 .
Un abbraccio, Simona

Guarda nel cielo le stelle che brillano //Shiva Where stories live. Discover now