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È arrivato il momento di risolvere la faccenda. Recupero il telefono e vedo che è un messaggio... Quest'ultimo dice solamente :

Tic Tac tic tac

Penso che sia il suo modo per dirmi che il tempo sta per scadere. Ritorno nell'appartamento di Christian e controllo l'orologio e segna le 19.10. È il momento di andare. Prendo la valigia con tutto l'occorrente e la pistola.
Vediamo cosa vuole questa puttana.

Esco dall'edificio e l'aria fredda della sera mi investe provocandomi la pelle d'oca. Chiamo un taxi e aspetto che arrivi. Il freddo mi sta penetrando nelle ossa, incomincio a battere i denti e nonostante i vestiti pesanti cerco di riscaldarmi le braccia sfregandoci sopra le mani. Dopo una decina di minuti arriva il taxi, entro con la borsa e dò l'indirizzo all'autista. In meno di 5 minuti mi trovo nel luogo prestabilito. Pago la corsa e scendo dal  veicolo.

Incomincio a camminare per il parco, finché non si fanno el 19.30. Mi guardo intorno ma non c'è nessuno, però ho come la sensazione di essere osservata. Sento dei passi ma non capisco da qual direzione proviene. Mi giro intorno, sono spaventata. Lascio cadere la borsa a terra e continuo a girarmi intorno, sempre più veloce finché non incomincia a girarmi la testa... Rallento finché non barcollo un pochino. Passano pochi secondi e all'improvviso sento una fortissima botta alla base del collo. Il colpo è così forte che mi fa cadere a terra e mi fa perdere completamente i sensi.
....

Non so quanto tempo passa, ma mi risveglio all'interno di un capanno immerso nel buio l'unica fonte di luce è un faro dall'alto che illumina una figura a circa 7 metri da me. Sembra un uomo legato ad una sedia, ma non riesco a vedergli la faccia perché ha il capo chino. Cerco di alzarmi, ma mi rendo conto che anch'io sono legata alla sedia. Sento la corda che strega contro la mia pelle, mi brucia. Cerco di muovere tutta la sedia, la struscio sul pavimento e avanzo di qualche centimetro. Lo faccio ancora, finché non vedo la figura che incomincia a muoversi.

-chi c'è?
-Christian? Sei tu?
-Anastasia
-Si sono io
-Che ci fai qui...
-Ero venuta per te, volevo salvarti
-adesso invece siamo nei guai tutti e due.
-come facciamo a scappare?

Sento dei passi dietro di me

-ecco I nostri piccioncini
-Leila che cosa vuoi?
-Che cosa voglio Christian? Voglio te
-Leila lui non c'entra niente è una cosa tra te  e me
-a giusto ci sei anche tu, adesso ti faccio vedere di chi è Christian.

Detto questo si alza, sparisce nell'oscurità e riappare nel fascio di luce vicino a lui, con una mano gli afferra i capelli e gli alza la testa...

-devi vedere tutto

Lascia la presa e subito si mette in ginocchio di fronte a lui, gli sbottona i pantaloni, Christian cercai di ribellarsi, ma non può fare molto. Gli apre la patta e gli prende il pene tra le mani, il suo sguardo si posa sul mio e l'unica cosa che leggo è delusione dei suoi confronti, sta cercando di chiedermi scusa, ma non ne sono sicura perché la vista mi si è annebbiata per colpa delle lacrime che stanno per uscire. Questo è uno stupro bello e buono. Lei inizia a toccarlo sempre più velocemente finché non diventa duro

-oh finalmente pensavo che dovevo usare il viagra

Detto questo si rialza e incomincia ad abbassarsi i pantaloni, successivamente le mutandine. Con prepotenza gli mette le mani sul petto. Christian in quello stesso istante ha gli occhi iniettati di terrore e lancia un urlo come se lo avessero accoltellato. Mi si spezza il cuore vederlo così, la mia anima si sta frantumando davanti a questo orrore.

-TI PREGO BASTA, LASCIALO ANDARE!!
-Perché dovrei?
-FARÒ TUTTO QUELLO CHE VUOI
-Tutto?
-si
-ok allora....

Si reca fuori dal fascio di luce e ritorna con la pistola in mano.
È LA PISTOLA CHE AVEVO PRESO DA BRADLEY. CAZZO

-sparati un colpo in testa
-NO ANASTASIA NO FARLO

Regna la tensione, la paura, quest'ultima però viene spezzata da suono di un cellulare

-oddio adesso chi è che rompe... Voi aspettatemi qui piccioncini

La vedo sparire nel buio, sento i suoi passi farsi sempre più lontani, sento anche un tonfo metallico contro una superficie. Forse ha posato la pistola. Devo riuscire a liberarmi. Non ho niente con cui tagliare la corda.
Agito i polsi, ma l'unica cosa che ottengo è peggiore la situazione, la pelle a contatto con la corda incomincia a bruciare... Credo che mi rimarrà il segno.

All'improvviso sento una delle voci.

-dobbiamo fare qualcosa
-hai ragione non possiamo lasciarli lì

Mi sembra di riconoscere 3 voci distinte

-chi c'è?
-Anastasia siamo noi, io Mia e Bradley

BRADLEY, MIA E KATE?! CHE CAVOLO CI FANNO QUI

-Andatevene è troppo pericoloso
-no, non possiamo lasciarvi qui
-adesso lasciate fare a noi

In quel istante esatto ritorna Leila.

-maledetti seccatori. Dove eravamo?.... A si. Devi spararti
-perché?
-perché sei una palla al piede e ti devi togliere di mezzo.

Ad un certo punto sentiamo un rumore e successivamente Leila punta una torcia nella direzione del suono.

-E tu chi sei?

La luce della torcia rivela la figura di... MIA

-Leila!?
-Mia?!
-allora sei tu colei che ha rapito mio fratello... Pensavo che fossi migliori amiche. Perché mi fai questo?
-TU NON SAI NIENTE DI ME

Mentre parla Mia avanza lentamente

-NON TI MUOVERE OPPURE TI SPARO
-MIA TI PREGO STA FERMA NON VOGLIO PERDERTI- la voce di Christian riecheggia nell'ambiente
-stai tranquillo, non mi farà del male... Vero Leila?
-STAI FERMA DOVE SEI... NON SCHERZO. STO PER PREMERE IL GRILLETTO

Mia continua a camminare lentamente, le braccia di Leila tremano... Il silenzio regna sovrano nella stanza...

-MIA ATTENTA

Subito dopo sentiamo uno sparo... Vedo il suo corpo cadere a terra e subito dopo lancio un urlo straziante..

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ECCO IL CAPITOLO SONO TORNATA CON UNA CHICCA.

CHE COSA SARÀ SUCCESSO?
LASCIATE UNA STELLINA SE IL CAPITOLO VI È PIACIUTO E UN COMMENTO.
CI RISENTIAMO TRA TRE GIORNI❤️

BACI DALLA VOSTRA
EMJDORNAN

Cuori in volo (REVISIONE)Where stories live. Discover now