capitolo 35

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« Stai bene?» La voce di Nathan mi sembra lontana, soffocata dai mille pensieri che mi frullano per la testa in questo momento. Ho la testa così piena da sembrare vuota, non so più che pensare.
Nathan compie un altro passo verso di me e il mio sguardo saetta su di lui. Posa la mano dinanzi il mio volto ed indietreggio poco. Passa l'altra mano tra la lunga chioma di capelli, spostando il ciuffo dal suo viso, senza smettere di guardarmi e sorride lievemente.
« So che sono stato uno stronzo, ho sbagliato tutto» le lacrime si formano agli angoli dei suoi occhi e l'osservo esterrefatta. Non credevo potesse sentirsi così male, e sembra sincero. Resto in silenzio, ad osservare il suo volto stanco, rigato dalle lacrime, con un lieve sorriso che non intende scomparire.
« Ho fatto la cosa peggiore che qualcuno potesse fare, e so che quando ricorderai ogni cosa non mi perdonerai ed io lo accetterò, perché è quel che merito» avvicino la mano alla sua e la stringo forte, mantenendo lo sguardo nel suo. Una strana luce di speranza gli attraversa lo sguardo, e non intende nasconderla, esprimendo le proprie emozioni. Non credevo Nathan fosse così, mi sbagliavo sul suo conto, Adrien si sbagliava, si sbagliavano tutti. Non è un ragazzo cattivo, era solo un burattino nelle mani di quella vipera di Chloé.
Intreccia le sue dita alle mie e mi tira verso l'altro, alzandomi da terra. Sbatto contro il suo petto, il suo cuore batte forte. Chiudo gli occhi stringendomi a lui, mentre le lacrime scorrono sul mio viso come scorre la pioggia su di un freddo asfalto nei giorni d'inverno.
Forse sarò sciocca, forse sarò troppo buona, forse sarò ingenua e spero tanto di non sbagliarmi, ma so che c'è del buono in lui.
« Mi spiace Marinette» biascica contro i miei capelli, la sua voce è rotta e spezzata dal sui pianto. Sento il labbro tremare leggermente contro la mia tempia e lo stringo più forte.
«Sono solo un idiota. Per anni ho riservato rancore nei confronti di Adrien perché lui aveva avuto ciò che da sempre desideravo, non si è dovuto neanche sforzare per averlo, e non lo apprezzava, l'ho sempre odiato per questo. E poi il cane, credevo fosse stato lui, credevo lo avesse fatto per vendicarsi, sono arrivato alle conclusioni sbagliate senza cercare spiegazioni, ho combinato un grosso guaio, per vendetta e per entrare nelle grazie di Chloé, ma non ho ottenuto niente»  Alza il suo tono di voce, come a voler gettar via con sgarbo quei ricordi e quelle azioni dalla sua mente. Non sopporto di vederlo così, chi lo avrebbe mai pensato.
« Quale cane?» chiedo improvvisamente e mi tappo la bocca subito dopo. Come al solito ho parlato senza riflettere. Non credo fosse il momento adatto per fare una domanda del genere. Tolgo le mani dalle labbra rivolgendogli uno sguardo mortificato e rilascio un sospiro. Sorride debolmente e mi accarezza la schiena.
« È una storia lunga, Marinette» sono sollevata che non se la sia presa, ma anche un po'indispettita per non aver avuto la risposta che mi aspettavo, ma va bene così, non è il momento giusto. Nathan sembra sconvolto, ed è meglio lasciargli un po'di spazio al momento, non è il caso di fare riaffiorare nella sua mente altri brutti ricordi, vista la determinazione che ci mette per dimenticarli.
« Mi dispiace tu abbia dovuto affrontare tutto ciò a causa di Chloé... E mia.» abbassa il capo. Sembra davvero pentito, ed io non ce la faccio a vederlo così. Non me la sento di saperlo ferito. Chloé ha rovinato tutto ciò che ha avuto intorno, senza alcun riguardo per raggiungere la vetta, ma non ha fatto altro che cadere in basso e nessuno la aiuterà a risalire dall'abisso in cui è precipitata, ed è ciò che merita.
« Ma brava Marinette» La voce di Adrien mi coglie alla sprovvista, facendomi sobbalzare, batte le mani in un applauso pieno di ribrezzo, la sua voce è atona e il suo sguardo è iniettato di sangue. Diamine, sono a due passi dal suo dormitorio, dovevo aspettarmi una cosa del genere.
Mi scosto immediatamente dalle braccia di Nathan, come se fossi stata colta in flagrante a fare un qualcosa che non dovevo, anche se non è assolutamente così, e rivolgo su di Adrien il mio sguardo.
Faccio per parlare quando alza una mano nel vuoto per interrompermi e l'osservo incredula. Non l'ho mai visto così arrabbiato.
« Vuoi stare lontana da me dopo tutto quello che ho fatto per te, hai spezzato il mio cuore giorno dopo giorno, ma non ho smesso di lottare. Hai voluto una pausa per riflettere, e per quanto male mi abbia fatto, ho acconsentito per il tuo bene, ed ora?» il suo tono è carico di rabbia mentre il suo sguardo si posa ripetutamente tra me e Nathan. Serra la mascella e deglutisco rumorosamente. Non so cosa stia pensando, ma qualunque cosa sia, è completamente sbagliata.
Faccio un passo verso di lui, ma la sua risata amara blocca i miei passi. Sembra completamente fuori di sé, non lo riconosco più.
«Adrien» biascico a bassa voce, porgendo una mano nella sua direzione. Con mia grande sorpresa non si scansa, e lo sento respirare con affanno ad ogni mio passo verso di lui. Poso una mano sul suo volto, fa per tirarsi indietro, ma lo tengo fermo. L'osservo da vicino, i suoi occhi sono rossi e l'odore dell'alcool invade imminente le mie narici.
Non ci credo, non può averlo fatto. Non è da lui!
« sei solo uno stronzo!» urla Adrien a pieni polmoni, la vena del suo collo pulsa con talmente tanto impeto, da aver paura possa scoppiare da un momento all'altro. Stringe i pugni e scatta in avanti, mentre lo blocco posando i palmi delle mani contro il suo petto. Il suo respiro è irregolare, e il petto di muove freneticamente al di sotto del mio tocco. Non l'ho mai visto così arrabbiato, ed è solo colpa mia se è ridotto così, colpa della mia confusione e della mia continua indecisione.
« Adrien, tra me e Nathan non c'è niente, devi credermi. Calmati» lo riprendo, e il suo sguardo pare addolcirsi per un attimo, mentre incrocia il mio.
«Che ci facevi con lui?» chiede rude. Non si era mai rivolto a me in questo modo, un po'fa male, ma so che non è lui a volerlo, non è in sé in questo momento. È l'alcool a parlare per lui.
« Mi ha solamente protetto da Chloé» dico e lui ride, come se fosse la scusa più banale del mondo, e riflettendoci meglio, non ha tutti i torti.
« Nathan contro Chloé? Sei troppo ingenua Marinette, questo non succederà mai! Non capisci che un suo piano per allontanarci di nuovo?» grida a squarcia gola ed abbasso lo sguardo. No, questa volta non è così, lo so. L'ho letto nello sguardo di Nathan, lui è realmente pentito questa volta.
« Ti sbagli!» grido a mia volta, e un dolore si propaga nel mio petto. Non so il preciso motivo di questo dolore, ma fa così fottutamente male mettermi contro di lui per difendere Nathan, vorrei solo che mi credesse.
« Va bene Marinette, io sono stanco. Stanco di rincorrerti. Stanco di aspettare. Non mi amerai mai come spero, per cui... Congratulazioni Nathan, hai vinto.» fa una breve pausa e strizza gli occhi per ricacciare indietro le lacrime.
« Non era questo il tuo intento? Non volevi vedermi soffrire? Complimenti, ci sei riuscito.»
« Marinette, sta con lui se ci tieni tanto, ma quando ti colpirà nuovamente alle spalle, non correre da me, perché io non ne posso più»
« E sta pur certa che lo farà, perché quell' codardo non è in grado di amare nessun altro che non sia Chloé, sono perfetti per stare insieme: sono uguali in fondo.» scaccia via ogni parola con odio, ed ognuna di quelle perfora il mio cuore. Ma quello che fa più male, non è il suo odio verso Nathan, quello lo comprendo, non gliene faccio una colpa. Quello che mi spezza è il suo dolore, è sentire le sue forze abbandonarlo, la sua volontà svanire e la speranza ridursi in cenere, perché questa volta ha lasciato perdere, ha chiuso definitivamente i ponti tra noi, ha innalzato una barriera che non mi permetterà di sovrastare e forse questa è davvero la fine, l'ho letto nei suoi occhi esausti e privi di emozioni, e niente sistemerà le cose se lui non tornerà a crederci. Mi volta le spalle e non si guarda indietro, l'osservo andar via con indifferenza mentre un pezzo del mio cuore si scaraventa in mille pezzi all'interno del petto.

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