23. Io sono forte

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BLAISE

Alla fine le sorelle di Eira sono davvero rimaste fino ad oggi, il giorno del mio primo concerto. La prima volta in cui avrò un pubblico ad ascoltarmi, e le cose che sento sono molteplici.

Innanzitutto lo stomaco non smette di farmi male, le mani mi sudano, e potrei vomitare in qualsiasi momento. Eira dice che è normale, ma a me non sembra. Non ho avuto quest'ansia neanche alla prima partita con la squadra in diretta nazionale.

«Ehi, come ti senti?» mi chiede Eira, probabilmente per la decima volta in dieci minuti. «Tieni, bevi un po' d'acqua.»

Afferro la bottiglietta e ne bevo un lungo sorso, poi mi guardo intorno. Il bar è pieno di gente, e c'è anche Adam, oltre alle sorelle di Eira. Poi i miei occhi si posano su Joshua.

«Che ci fa Joshua qui?!» domando allibito.

«L'ho invitato io.» sorride. «Hai bisogno di più incoraggiamento possibile.»

«Non da quello!» continuo imperterrito. «Sai che non ci sopportiamo.»

«Lo so, però va d'accordo con Adam e volevo farlo conoscere anche ad Amanda e Kiara.» si interrompe giusto il tempo di poggiare gli occhi su di loro. «E mi sembra che si piacciano, perfetto!»

«Io me ne vado.» mormoro, prima di afferrare la chitarra e imboccare verso la porta.

Eira, però, non è della stessa idea e mi afferra il braccio, fermando la mia corsa. «Che pensi di fare?» quasi grida. «Tu non te ne vai. Questo è il tuo sogno e si sta avverando, quindi non provate a tirarti indietro. Non adesso e non qui!»

Si avvicina di più a me, puntando i suoi occhi nei miei, e quasi mi perdo nel suo grigio. «Non ce la faccio, fiocco di neve...»

«Tu ce la fai.» dice convinta. «Hai sudato per essere dove sei ora, quindi muovi il culo a sali su quel palco!»

Sorrido per la sua grinta e la sua perseveranza, non è sicuramente una che si arrende facilmente e ormai l'ho capito. «Potresti fare la motivatrice.»

Mi lascia un bacio dolce sulle labbra, e sento il cuore aumentare i battiti. «E poi ho il diritto di sentire quella canzone...»

«Quale canzone?» chiedo, fingendo di non sapere. La realtà è che ho scritto una canzone per lei e ci ho lavorato per tutto questo mese. Inoltre ho deciso che non gliel'avrei fatta sentire prima di aver ottenuto un vero ingaggio, ed ora il momento è arrivato e mi sto letteralmente sentendo male.

«Non ci provare!» mi rimprovera. «L'avevi promesso.»

Ridacchio, prima di posare le mie labbra sulle sue. «Sto scherzando, fiocco di neve, lo ricordo benissimo.»

«Bene.» sorride ancora. «Ci vediamo dopo.»

Annuisco appena prima di vederla sparire verso la sala del bar e prendere posto accanto alle sue sorelle. Adam si è avvicinato a loro e parla fitto con Kiara.

«Dio...» sbuffo, pensando al mio amico ed al suo atteggiamento da Don Giovanni. Spero solo che non faccia star male la sorella di Eira o qualunque altra persona.

Ad interrompere i miei pensieri è il capo del bar, che si trova sul palco. Afferra il microfono e presenta il locale e la serata, prima di fare il mio nome, presentandomi come cantante emergente ed ex stella del basket. Ecco, esattamente la presentazione che non avrei mai voluto.

«Tocca a te.» dice, quando mi raggiunge. «Buona fortuna.»

«Grazie.» gli rispondo, prima di prendere un respiro profondo.

Oltre i limitiWhere stories live. Discover now