Capitolo 5

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Capitolo 5

La notte scese velocemente, e il fuoco divampava al centro dell'accampamento allestito dei cavalieri di Camelot.

Mangiarono tutti in compagnia ridendo e scherzando animatamente e Merlino sedeva per terra vicino a Lion con il principe Artù in disparte che li osservava, con in mano la spada, pronto a scattare al piccolo accenno di pericolo, ma i suoi occhi erano sempre fissi sul suo servo piuttosto che sul luogo circostante.

Dopo aver mangiato, iniziarono i turni di guardia di due uomini alla volta.
- Uomini, riposate faccio io il primo turno di guardia. -

E i soldati si prepararono per il meritato riposo dopo un intera giornata a cavallo, anche Ser Lion si preparò per dormire, e così fece anche Merlino ma una mano sulla sua spalla lo fermò sul suo intento.

- Tu no Merlino. Tu resti sveglio con me. È un ordine. -

Merlino lanciò uno sguardo di rassegnazione verso Ser Lion, che ricambiò lo sguardo non potendo fare niente.

- Come desiderate Artù. –

Nella foresta regnava il silenzio, spezzato dallo scoppiettare della legna sul fuoco e del canto dei grilli nelle vicinanze, ma nel campo albeggiava lo stesso silenzio degli alberi circostanti.

Merlino non osò aprire un solo argomento con il principe, se ne sto taciturno ad un adeguata distanza dal suo padrone per evitare altri strani "incidenti" controllando di tanto in tanto il fuoco perché non si spegnesse.

Anche Artù stranamente non aprì bocca, e Merlino di ciò ne rimase un po' stupido, con gli ultimi avvenimenti pensava che il principe ne avrebbe approfittato in qualche modo essendo gli unici svegli in quel accampamento, ma così non fu.

Il corvino percepì un atmosfera alquanto strana in quel momento fra loro, cos' tranquilla ma al tempo stesso piena di emozioni sconosciute.

Fra i pensieri del giovane servo continuavano a girare le solite domande "Perché sta facendo queste cose??" "Cosa gli è preso?" "Sta succedendo qualcosa?"

Inutile dire che non vi erano risposte, risposte che di certo non avrebbe ottenuto dal biondo soggetto davanti a lui.

Passarono diversi minuti, e le palpebre del corvino iniziarono a farsi piano piano più pesanti, diede un ultimo sguardo verso il suo interlocutore, che stava maneggiando con il fuoco, prima di addormentarsi senza rendersene conto.

"Solo cinque minuti" pensò Merlino, cinque minuti di sonno, non chiedeva altro.

Solo... cinque minuti.







Artù per tutto il tempo era rimasto calmo, doveva contenersi, aspettare il momento giusto.

È per questo che fino a quel momento non aveva parlato con Merlino o interagito in qualche modo con lui.
Sapeva che aveva bisogno di un occasione dove poteva averlo senza essere interrotto da altre persone.

Pazientò, con fatica, ma quando si accorse che le palpebre del corvino erano finalmente calate, allora capì che era il momento, il suo momento.

Finse di sistemare il fuoco, e con un pezzo di stoffa e una corda si avvicinò piano verso Merlino, piano piano...
Senza fretta, anche se avrebbe voluto saltargli addosso subito, ma sapeva che non doveva sbagliare, se non voleva sprecare questa preziosa occasione.

Prese delicatamente le mani del suo servo, e le portò dietro l'albero cui poggiava la schiena, e le legò con la corda, facendo attenzione a non stringere troppo per non svegliarlo.

Poi prese il pezzo di stoffa, e si avvicinò con esso al viso di Merlino.
Si bloccò un attimo, ad ammirarlo, mentre dormiva beatamente, il suo viso in quel momento gli ricordò quello del suo sogno, così angelico e pure così diabolico e pieno di passione.

Sporse il suo viso verso quello del ragazzo davanti a se, lentamente, chiudendo gli occhi; e con delicatezza baciò le sue labbra, e con quel bacio si risvegliò in lui un desiderio ancor più forte, lo voleva in quell'esatto istante.

Si riallontanò, pronto per tappargli la bocca con il pezzo di stoffa, ma proprio come un sogno quella magia erotica incompleta si spezzò, proprio come il ramo che udì distante.

Buttò a terra la stoffa spiegazzata dalle sue mani, e sciolse velocemente le mani di merlino e prese in mano la spada.

Cercò di scrutare nello oscurità della notte, tra il legno scuro degli alberi della foresta, ma niente. Non vi era anima viva, così il principe tornò al suo operato incompleto e poi una freccia che lo mancò di poco, con a seguito urla di uomini in carica verso l'accampamento. Una trappola.

- Imboscata!! Uomini alle armi!!! -

Merlino si svegliò di soprassalto sentendo la voce di Artù, e lo stesso i soldati ancora intontiti dal sonno.

- Alle armi uomini!!! -

E quel pacifico silenzio che regnava nella foresta accompagnata dal canto dei grilli, fu sostituito dal suono delle spade e dalle grida degli uomini, che combattevano per uccidere e per difendersi...





Gli uomini di Camelot combatterono come leoni per difendersi e respingere l'attacco, e per fortuna ebbero la meglio contro l'imboscata dei banditi, uno solo di loro rimase in vita, e prima che potesse fuggire Ser Lion lo bloccò e implorò pietà.

Artù si avicinò al prigionero appena acquisito.
- Tu chiedi pietà?? Dopo aver massacrato bravi uomini con donne e bambini?! -

- V-vi prego, ci hanno pagato molto per farlo, io non centro niente -

Lo sguardo di Artù si incupì in un modo indescrivibile.
- E la vita di quelle persone valevano più di un sacco di monete?! Chi vi ha pagato?! -

- Non lo so... -

Il principe inizò a perdere la pazienza e puntò la spada alla gola del bandito.
- Dimmi chi vi ha pagato...! -

Allora il bandito aprì la bocca terrorizzato per parlare.
- Una donna, non so il suo nome lo giuro!! Lo giuro sulla mia vita! Ci ha detto che dovevamo creare un diversivo, noi eravamo solo un diversivo lo giuro.. !! -

A quel punto Artù abbassò la spada e solo un nome gli venne in mente.
- Morgause... -

E il suo sguardo incontrò quello di Merlino. Se c'era di mezzo Morgause in questa storia, dovevano tenersi pronti, perchè forse era solo l'inizio di qualcosa di più grande.








Angolo autrice

Ciao a tutti miei cari lettori, mi dispiace davvero tanto di essere sparita per così tanto tempo e aver ritardato di troppi mesi l'uscita di questo capitolo, ma credo che ne sarete soddisfatti, caso mai me lo farete sapere nei commenti e un bel voto ^-^ .

Avrei voluto pubblicarlo ieri come regalo di Natale per tutti voi, ma mancava ancora qualcosa e non mi convinceva, e quindi ho ritardo fino ad oggi.
Quindi anche se in ritardo di un giorno, vi faccio lo stesso gli auguri di Natale, e anche gli auguri di Santo Stefano.

Per quanto riguarda la pubblicazione del sesto capitolo non mi posso dare una data di scadenza, e mi dispiace ma d'ora in poi non ne darò più se non sono davvero sicura della pubblicazione stessa.
Io spero immensamente di poterlo portare prima di due anni XD ( scherzo ) e spero che mi perdonerete ancora stavolta per l'ennisimo ritardo.

Un abbraccio forte a tutti.

Sayonara
AngelKiraWolf

Enchanted - Artù x MerlinoWhere stories live. Discover now