3. Deal with the Devil

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Ryan

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Ryan

"Cazzo" mi passo una mano sul viso quando Billy finisce di dirmi le ultime. Come se tutto questo casino non bastasse, questo dannato magazzino puzza di piscio stantio. Mi chiedo se quando sono tutti strafatti non la facciano davvero qui.

"Lo so, è un casino amico. Pensavo che Paige avesse già parlato tempo fa con Robert ma a quanto pare non è così".

"Te lo ha detto lei tutto ciò?" chiedo, non si sa mai di chi ci si può fidare qui dentro.

"Sì, ha parlato stamattina con lui. Era abbastanza provata in realtà".

Non finiamo nemmeno di intraprendere il discorso che il rumore dei tacchi di Paige ci distrae. Dopo pochi secondi infatti varca la porta del magazzino. Inizialmente sembra non averci notato, presa dai suoi pensieri, sussulta però quando nota la nostra presenza.

"Che ci fate ancora qui?" chiede mentre prende una delle scatole da dare a Jack.

"Quanto?" chiedo senza giri di parole. Il suo sguardo saetta subito su di me. È titubante.

"Come lo sai?" chiede ma quando i suoi occhi si spostano su Billy capisce immediatamente. "Dannata lingua lunga, giuro che un giorno di questi te la taglio" gli punta un dito contro e quest'ultimo sbianca immediatamente, sapendo perfettamente che ne è capace davvero.

"Quanto?" ripeto di nuovo per far terminare l'inutile discussione nata tra i due.

"Non ti deve importare Ryan" continua a maneggiare quella dannata scatola facendomi venire ancora di più i nervi. Fermo i suoi movimenti bloccandole il braccio. Il suo sguardo si posta nuovamente su di me, o meglio sulla mia mascella contratta. Sa che non deve scherzare troppo con me.

"Allora?" chiedo per l'ultima volta.

"Cinquecento mila" dice soltanto, e un sospiro le lascia le sue labbra. "Ma tu non farai niente Ryan. Non azzardarti a metterti in mezzo. Me la cavo da sola." queste ultime parole lasciano la sua bocca, dopodichè esce in fretta e furia con lo scatolone tra le mani.

Mi passo una mano tra i capelli per la frustrazione.

"Non hai intenzione di lasciar perdere vero?" chiede Billy, conoscendomi perfettamente.

"Le devo la vita e lo sai" sono le uniche parole che lasciano la mia bocca.

"Lo so amico, ma devi ancora finire di restituire i tuoi..."

"Non mi manca molto...se avessi saputo di questo casino non avrei comprato la macchina cazzo" realizzo dando un calcio alla sedia accanto a me.

"Non dire cazzate, sai che la macchina ti è indispensabile" e ha ragione, ma sono nel pallone più totale al momento.

"Troverò un modo" dico poi.

"Amico non puoi fare cazzate lo sai, sono iniziate ad arrivare delle voci alla centrale di polizia, non possiamo rischiare di metterci troppo in mostra e farci beccare. Quelli appena ti vedono in un minimo movimento sospetto ti buttano dentro porca troia" riconosco il tono di disperazione nella sua voce "E scusa se te lo dico, ma non hai esattamente la faccia da angioletto" dice e non posso che dargli ragione. è vero che non si giudica un libro dalla copertina ma non do di certo l'idea di bravo ragazzo.

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