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Yoongi a volte si ritrovava sdraiato nel letto, la mattina, pensando a quanto sarebbe bello svegliarsi con accanto il ragazzo da lui amato.
Guardava il lato del suo letto ma solo il mucchio delle sue coperte lo accompagnavano in quella giornata tutta da gustare.
Oggi non lavorava né doveva andare a scuola.
Quindi rimase con il suo pigiama azzurro come il cielo di quella mattina, a cascare di testa nei suoi ricordi più profondi, quelli un po' più felici di tutti.
Si ricorda i giochi con suo padre, le torte fatte con la mamma e alcuni ricordi delle elementari nella scuola pubblica della sua città natale.
Si ricorda anche di alcuni suoi amichetti del parco, uno in particolare, molto più piccolo degli altri, sia di statura sia di fisicità, slanciato, più bello degli altri bambini, giocava sempre da solo a raccogliere le margherite, più tosto che giocare con lo scivolo del parchetto distante pochi passi da lui.
Faceva mazzi troppi grossi per le sue piccole manine e finiva sempre per farli cadere a terra, facendo quasi un percorso dietro di sé, così da non perdersi per il ritorno.
Un giorno lui lo aveva seguito quel percorso, quelle pargherote mezze pestate e cadute dalle sue mani, aveva iniziato anraccoglierle tutte fino ad arrivare a pochi centimetri da lui.
"Ti sono caduti questi"
Il bambino si girò e gli fece un grande sorriso, gli indicò di appoggiarli sul prato dove anche lui ripose i suoi, e iniziò a intrecciarli in una piccola cornoncina, anche troppo elaborata per la sua tenera età
"La Mia mamma mi ha insegnato a farle"
Lo guardava con occhi enormi quel bambino, era così bello e sincero, non sapeva il suo nome, ma era ormai suo amico.
"Ora sei mio amico, tieni"
Abbassò la sua testa per farci appoggiare da quelle piccole mani leggere la coroncina fatta da lui.
Gli sorrise e lui ricambiò di nuovo con quel sorriso così grande per tutta la sua faccia.
Da quel giorno, ogni volta che lo vedeva perdere fiori per il suo cammino, lo rincorreva per portargliele sempre tutte.
"Raccolgo margherite perché la mia mamma si chiama come loro"
Gli disse un giorno, diceva che aveva conosciuto un bimbo straniero a scuola che veniva dall'Italia, e un giorno gli aveva detto che il significato del nome sella sua mamma era Margherita.
Da lì lui iniziò a raccogliere il più che poteva per regalarle poi alla donna che ogni giorno in quel parchetto intrecciava con dei fili piccoli maglioncini per il figlio.
Andò avanti così per molti mesi, fino a quando non vide più quel bambino giocare nel parco,
Non si chiese il motivo, pensava che sarebbe tornato, così ogni giorno raccoglieva le margherite per lui, così da poter gliele dare quando sarebbe tornato.
Non tornò più e le margherite si seccarono con il passare dei giorni.
Yoongi scosse la testa quando una piccola lacrima scese dalla sua guancia, quel ricordo gli sembrava così bello, prima di incontrare la fine.
Poi sorrise d'istinto, perché aveva trovato, dopo tanti anni, un ragazzo che i fiori non li coglieva, ma che li faceva crescere amorevolmente nel suo giardino.
Con quella storia Il menta si decise di raccogliere alcune margherite da portare a Hoseok, per fargli un regalo insomma.
Perché forse, come a quel bambino con la mamma dal nome Margherita, in un dialetto lontano o inventato dalla mente di Yoongi, anche Hoseok forse voleva significare rosa rossa.
Si alzò dal suo letto, non capendo ancora perché la sua mente scelse prorpio quel ricordo quella mattina, ma ne fu molto contento, perché alla fine era qualcosa che, in passato, significava molto, tanto quanto ora Hoseok, quel ragazzo slanciato e magro, che annaffia le sue rose rosse.


























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Note:
Hello, strano, ma pubblico di pomeriggio, mi sembrava meglio dato che è un capitolo carino e non da disperarci la sera.
Quindi eccolo qui.

Votate e commentate che oggi che c'è il sole qui da me sono felice. Meteoropatica be like.

"Io ti aspetto qui
Tra i campi di rose
E quelle di margherite
Tra le dolci lenzuola del mio letto
Al pesante piumone d'inverno"

-Fiore

𝐀𝐆𝐎𝐑𝐀𝐅𝐎𝐁𝐈𝐀 || 𝐒𝐎𝐏𝐄Where stories live. Discover now