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Il giorno dopo ancora la pioggia colpiva le loro finestre e i loro animi si stavano scaldando dal nervosismo, almeno quello di Yoongi, che quasi mai odiava la pioggia come oggi o come ieri.
Hoseok era più tranquillo e pensava già di andare con l'ombrello dalle rose per vedere se la tempesta aveva fatto dei danni ai petali dolci di esse.
Yoongi si stava innervosendo e più lo faceva più la pioggia aumentava, quasi a prendersi gioco di lui, così, senza un ombrello e un valido motivo per uscire, dato che sapeva che Hoseok non sarebbe comunque uscito, prese le chiavi della macchina e si precipitò in macchina verso il giardino.
La pioggia peggiorava e colpiva forte i finestrini del veicolo, facendo da sfondo alla canzone, stranamente romantica, che il suo CD stava suonando.
A metà strada vede un ombrello verde con sotto un ragazzo magrolino e freddoloso, quasi tremante, mentre andava chissà dove e come uno psicopatico a cuor suo, si fermò abbassando il finestrino e chiamando il ragazzo
"Scusa! Scusa? Vuoi un passaggio? Piove forte e un ombrellino così non basta"
Hoseok si girò capendo dal tono di voce di chi si trattasse, così si girò ancora di più dandogli le spalle
"C-chi sei?"
"Oh scusa! Non volevo spaventarti, sono Yoongi abito in questo viale, ti serve un passaggio?"
Hoseok, fece calmare il suo cuore ricordandosi che Yoongi non sapeva come fosse il suo volto, o lui in generale, così decise di girarsi, non sapeva mentire però quindi doveva dirgli la verità o sviare le sue future domande.
"Piacere Yoongi, no io stavo solo facendo un giro per il viale... tutto qui"
Il menta guardò quel viso tanto angelico quanto spaventato, era normale essere spaventato da uno sconosciuto in macchina che ti offre un passaggio, ma era un ansia e paura differente, come se non volesse farsi riconoscere, come se non volesse farsi vedere davvero.
"Ti riporto a casa almeno, abiti lontano?"
"N-no"
"Dai sali"
Hoseok obbligato, dato che non sapeva dire di no a quel ragazzo, aprì la portiera e si sedette di fianco al ragazzo, come al solito vestito di nero.
Tremante dall'ansia che gli faceva tremare le vene e il freddo subito per la giacca troppo leggera, si sentiva stranamente osservato dal guidatore che non riusciva a tirargli via gli occhi di dosso.
"Allora, dove ti porto...?"
"Ah scusa, non mi sono presentato... s-sono "
Un groppo gli si annodò in gola, non potendo dirgli il suo vero nome doveva mentire, e mentire non era mai stato il suo forte, anche perché ora come ora non aveva nessuna idea di come potrebbe chiamarsi un ragazzo dai capelli viola in una macchina senza attacchi d'ansia, senza la sua agorafobia, quasi scomparsa dalla pura di essere scoperto e poi lasciato.
"Mi chiamo Jangmi"
"Tu ti chiami Rose come nome?"
Yoongi sgranò gli occhi, non per il nome particolare nome che quel ragazzo aveva, ma per il suo cuore un po' triste, dato che Hoseok, alla fine, non voleva significare Rosa.
"Mia mamma era particolare e poi lei si chiamava Margherita, Daisy in inglese e si anche mia nonna amava i nomi strani"
"Una famiglia di fiorai insomma"
Hoseok sorrise e rise silenziosamente, mentre il ragazzo lo osservava come se fosse il fiore più bello di un campo immenso di rose rosse.
"Allora partiamo"
Accese la macchina e continuò il viale fino a girare e trovarsi davanti alla casa che aveva già visto, una sera di stelle bianche, con quel vento che lo accarezzava dolcemente, il ragazzo che era scappato e nascosto dietro alle tende soffici delle finestre bianche della casa, quel ragazzo che leggeva quel libro facendosi accarezzare dal vento di quella sera, era il ragazzo nella sua macchina che appena vista la casa, aveva detto di fermarsi lì davanti.
"Grazie Yoongi"
"Prego, aspetta però, ho delle domande"
"D-dimmi pure"
Rimase bloccato, non sapeva cosa sarebbe successo, dopo quel viaggio imbarazzante e silenzioso, se lo avesse scoperto avrebbe dovuto cambiare città e non rivederlo mai più, perché alla fine a Hoseok, piaceva essere cercato, ma mai trovato, amava le sue attenzioni ma non amava se stesso, da nascondersi poi da quel ladro dolce e sorridente.
"Per caso, giocavi in un parco in queste zone, raccogliendo margherite?"
Menti, fallo felice Hoseok.
"Si. Intrecciavo coroncine di margherite, perché mia mamma si chiamava così"
A Yoongi venne quasi da piangere, avendo finalmente trovato quel bimbo, con chi giocava.
"Ti ricordi di un bambino? Che giocava con te?"
Menti Hoseok, per farlo sorridere.
"C'era un bambino ricordo, che raccoglieva margherite col gambo troppo corto"
"Ero ero io quel bambino"
E come se fosse davvero sorpreso, Hoseok apri la bocca dallo stupore e poi sorrise alla lacrima di felicità del ragazzo difronte a lui.
"Che bella coincidenza, ora però devo prorpio andare"
"Allora ciao Hoseok"
Il ragazzo perse un battito e si girò di scatto verso di lui
"H-Hoseok?"
Yoongi ci pensò un po' e si mise la mano davanti alla faccia, imbarazzato mosse la testa in segno negativo.
"Scusami, forza dell'abitudine è un ragazzo che sento molto spesso, scusa"
Il suo cuore fece un salto all'indietro e piano si calmò.
"Ah tranquillo, buona giornata allora e grazie mille"
Chiuse la portiera alle sue spalle e entrò in casa sua, con un cuore distrutto dalla paura e i suoi occhi pieni di lacrime.
Non poteva più, mai più farsi vedere dal ragazzo, anche per sbaglio.





















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Note:
Bella raga, 909 parole di non so bene che cosa, lol Yoongi ha la macchina si.
Ahhh chissà che succederà poi lol.

Votate e commentate questo plot twist.

"È che quando la pioggia cade
E tu ti muovi con le tue foglie
I tuoi petali tremano
Ma non vogliono cadere
Perché sei un fiore forte
Come del resto la pioggia
Sulle tue guance
Che ti arrossano il viso"

-Fiore

𝐀𝐆𝐎𝐑𝐀𝐅𝐎𝐁𝐈𝐀 || 𝐒𝐎𝐏𝐄Where stories live. Discover now