Capitolo 3

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"Ma c'è un amore che non so più nascondere perché adesso ha bisogno anche di te..."

(Lettera, Laura Pausini)

(Lewis)

{Circuito di Ungheria, Hungaroring, box Mercedes}

È da tempo ormai che non so più che cosa significa dormire senza alcun pensiero. Ogni mattina mi sveglio sempre più stanco e con un peso allo stomaco che non mi abbandona mai.

Sono distrutto fisicamente ma soprattutto psicologicamente perchè questa situazione mi sta logorando sempre di più e non so davvero come gestirla...

Seb, che cosa mi hai fatto?

Non so come riuscire a riprendere il controllo di tutto questo e soprattutto dei miei sentimenti; l'unica cosa che so è che così non posso più andare avanti. Forse è giunto il momento di confessargli ció che sento; quasi sicuramente riceveró un rifiuto ma almeno posso provare ad andare avanti con la mia vita...

Un momento peró. Seb è sposato con due bambine e nel caso fortunato in cui dovesse ricambiare i miei sentimenti, sarei responsabile della rovina di quella famiglia... Non posso fargli questo accidenti, non posso... Sento peró di aver raggiunto il mio limite di sopportazione, il cuore mi scoppia nel petto ogni volta che lo vedo, ogni volta che i nostri sguardi si incrociano, ogni volta che ci sfioriamo e non posso più andare avanti così... Che cosa devo fare? Porto istintivamente le mani sul mio volto in segno di disperazione.

I miei pensieri vengono interrotti da un messaggio sul mio iphone, è Angela:

"C'è un tuo collega qua fuori nel paddock che desidera parlare con te, ha detto che dovete discutere di alcune cose relative alla nuova proposta delle FIA di una mini gara per determinare la griglia di partenza. Lo faccio salire?"

Se non ci fosse Angela sarei davvero perso, quella donna è fenomenale e non finiró mai di ripeterlo. Non so di chi potrebbe trattarsi ma per quanto mi riguarda chiunque sia puó salire tranquillamente, si tratta pur sempre di lavoro.

Nell'attesa mi immergo nella lettura di alcuni documenti con i dati relativi alla mia monoposto. All'improvviso sento quella voce, o meglio la sua voce: "Ciao Lewis".

Perfetto, ci mancava solo questa adesso. Alzo lo sguardo e rimango senza fiato. È bellissimo con quei capelli tutti scompigliati e con quella divisa rossa che gli fascia il corpo alla perfezione.

"Ciao Seb, che sorpresa vederti qui in territorio nemico" rispondo cercando di essere il più tranquillo possibile.

"Per lavoro si fa tutto lo sai, anche questo" sorride "e poi sono qui perchè questa nuova idea della FIA è davvero una cazzata, dobbiamo intervenire".

"Si sono d'accordo e penso che lo siano anche gli altri piloti, dobbiamo fare un'assemblea tutti insieme e buttare giù un reclamo da presentare alla federazione al più presto" affermo con convinzione e con fare sbrigativo senza mai guardarlo negli occhi. Lo ammetto, voglio terminare questa conversazione al più presto. Un silenzio assordante riempie la stanza.

"Ti senti bene?" Lo guardo sorpreso. "Sei un pó strano e, in realtà, è da un pó di tempo che hai un comportamento bizzarro se così si puó definire..." dice Seb scrutandomi con quei suoi occhi azzurri come il ghiaccio.

Domanda più inopportuna al momento non poteva farla ma lui è fatto così, razionale, tutto d'un pezzo e pungente al punto giusto e quando serve. Devo rispondergli e onestamente non posso neanche fare a meno di chiedermi come mi sono comportato in questi ultimi tempi... Mi sento con le spalle al muro e senza nessuna via d'uscita.

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